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Musica

Il video dei Wolf Eyes a 285 Kent

In occasione della chiusura della venure newyorkese, hanno spaccato tutto con una delle loro migliori performance ever

Se siete di quelli che credono si possa tracciare in maniera lineare una storia della musica contemporanea individuandone i vari punti di snodo—artisti, eventi, scene—che ne hanno deviato il corso… be', siete dei poveri cazzoni, e sappiate che la vostra visione dello sviluppo estetico del rock negli ultimi sessanta anni può essere smentita da altre diecimila versioni parallele, tutte vere, tutte fondate.

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Ecco, in una di queste realtà parallele, che è poi quella che ho vissuto io insieme a un tot di altra gente sparsa per il mondo, i Wolf Eyes sono stati il grupo più importante degli ultimi anni. Non tanto per avere insegnato ad adolescenti ignati di parole come noise, drone, power electronics, e nemmeno per avere consolidato gli standard di un'etica DIY che esisteva già da un sacco di tempo. No. Il loro merito maggiore è stato, tra i tanti, quello di emancipare definitivamente il rock da sé stesso, rifiutando l'idea di "band" alla maniera di tanti sperimentatori precedenti ma tendendone viva l'urgenza viscerale e sanguigna che, almeno in teoria, ne sta alla base. La loro è una musica fondamentalmente elettronica, che però ha sempre funzionato indipendentemente dal dato tecnologico. Non rimane costretta e dipendente dalla strumentazione con cui è creata e, anzi, potrebbe veramente essere realizza con qualsiasi mezzo. Allo stesso tempo, la loro estremizzazione di certi cliché metal-hc, invece di metterli in ridicolo li rende più credibili, dimostrando come certe forme di violenza, nel Michigan pagano da cui provengono, siano parte integrante del paesaggio.

Ed ecco, se siete fan del gruppo c'è da gioire non poco. Il video-mag newyorkese UnARTig ha postato su YouTube l'intera esibizione del trio al festival di addio a 285 Kent. Io li ho visti live un botto di volte e vi garantisco che, nonostante la qualità dei loro live sia sempre alta, in questo video i Wolf Eyes sono più in forma che mai.

Dite il cazzo che vi pare, ma di esempi simili di concretezza e integrità artistica in giro non ce ne sono.