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Musica

Da Ginger a Zayn, tutto il dolore delle teenager

La differenza principale è che oggi c'è internet, la follia non cambia. Ma da dove viene?

Quando Ginger Spice lasciò le Spice Girls, io staccai il suo poster dal mio armadietto di scuola e lo attaccai su quello di un'altra ragazzina. Avevo tredici anni, e la dipartita di Geri Halliwell da quello che allora era il più famoso e importante gruppo di ragazze del pianeta aveva colpito tutte noi come una tragedia epocale. Ricordo un silenzio spettrale nei corridoi di scuola, ci sentivamo anime perdute, intrappolate nel purgatorio, e il clima tra noi era pessimo. Il gruppetto di finte Spice Girls che avevamo fondato in classe mia (io facevo Scary), fece una specie di funerale. La nostra Ginger rimase una settimana intera a casa da scuola, e girava voce che fosse talmente triste da non riuscire ad alzarsi dal letto, tanto che sua madre dovette chiamare un dottore.

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Non andavo d'accordo con Ginger. Era una stronzetta, e suo fratello mi bullizzava, per cui vidi il fatto che la vera Geri aveva lasciato come un'opportunità di farle del male, e di sfogare il mio stesso cordoglio: presi un paio di forbici e tagliai via Geri da tutti i poster delle Spice Girls che avevo, le bucai gli occhi con le forbici, disegnai le corna col pennarello rosso, le strinsi un cappio di spago intorno al collo e misi tutte queste effigi violate nell'armadietto della mia nemica, spargendoci sopra dei coriandoli che avevo ricavato dalle immagini delle altre Spice. Giorni dopo, quando l'orrido crimine fu rivelato, la ragazza esplose a piangere, scappò via urlando e fu portata a casa (e di nuovo a letto) dalla madre. Non ammisi mai di essere stata io, anche se lo sapevano tutti.

Zayn Malik è la Ginger Spice di questa generazione. Anche la sua, come quella di Geri Halliwell, è una tragedia che si è consumata per deliberata scelta del protagonista, e non per disgrazia o fatalità. Entrambi hanno preso questa decisione al top della popolarità dei propri gruppi ed entrambi, poco più che ventenni, hanno deciso di lasciare la festa finché era ancora divertente. E noi chi mai saremo per portare rancore a un ventenne ricco come Dio che vuole tirarsi fuori dai giochi?

Guardare lo scoramento collettivo della poolazione adolescente seguito all'uscita di Zayn dai 1D è uno squisito esercizio di perversione. Quando Ginger mollà le Spice nel 1998, tutto ciò che avevo a disposizone erano una penna, un foglio di carta e un diario ricoperto di foto di Paul Walker e Leonardo DiCaprio, usavo il computer giusto per giocare a King's Quest, un gioco in cui, per far muovere l'orribilmente avatar pixellato del protagonista nell'orribilmente pixellato paesaggio, toccava digitare comandi dentro una barra nera in fondo allo schermo. Internet serviva ancora solo a chattare coi pedofili su ICQ. Questo per dire che sono sicura che guardare il diario di una adolescente dell'epoca in cui Geri distrusse le Spice, vi farà un po' lo stesso effetto di uno di quei Vine in cui delle ragazzine distrutte si squagliano le pupille per Zayn.

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La ferocia del dolore adolescenziale non conosce davvero limiti, e internet ci permette di vederla svolgersi di fronte ai nostri occhi, e non penso ne abbiamo ancora del tutto compreso la gravità. Il giorno in cui è stata annunciata la decisione di Zayn, ogni cinque secondi appariva il Vine di una teenager in lacrime, devastata dall'angoscia. Eccovi un piccolo supercut, tanto per farvi un'idea nel caso non abbiate passato le ultime settimane nel buco ossessivo di Vine:

Continunano ad apparirne ogni trenta secondi, a una velocità che pare non diminuire, e racchiudono tutto quello che dovremmo sapere sull'essere un teenager privilegiato oggi. Sono questi i volti della gioventù contemporanea: contorti e rammolliti da ore di pianti, che minacciano di morte chiunque dica una parola sbagliata su Zayn, o cerca di ridimensionare la gravità del fatto. Siamo arrivati al punto che #CutforZayn è diventato trending topic, il che è a un livello di orrore adolescenziale abbastanza alto, ma essere adolescenti significa anche questo: sentirsi assorbiti in un minuscolo microcosmo che ruota intorno a un imprevedibile agglomerato di ormoni, con il mondo esterno che esiste solo in funzione del suo rapporto con quel centro di gravità. Certo, è stupido, ma è anche affascinante, e con questo non voglio certo dire che tutti gli adolescenti siano completamente alienati dalla "vita reale", ma solo che una certa "innocenza" fa esistere i loro corpi in uno spazio in cui un giovane rubacuori ha più importanza di una qualsiasi crisi umanitaria. Inizieranno anche loro a preoccuparsi di cose serie, non c'è dubbio, come me e voi abbiamo fatto a nostra volta e, come noi, anche loro storceranno il naso alle estreme dimostrazioni di entusiasmo/angoscia causate dalla sexy pop sensation del 2030.

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La mitologia che una pop band fornisce al suo pubblico è sempre più grande della band stessa. Tecnicamente parlando, gli One Direction non devono per forza morire con l'arrivo di Zayn, ma lo faranno sicuramente. Per quanto siano un prodotto di fabbrica e i loro volti intercambiabili, non sarà così facile portarne avanti l'eredità. Anche le Spice Girls, tecnicamente, andarono avanti dopo l'abbandono di Geri. Io amavo "Holler", ma era già ovvio che non fosse all'altezza delle loro hit precedenti (magari dei riempitivi che stavano sugli album, di certo non dei singoli), per quanto fosse al passo coi tempi e in grado di competere con un mercato dominato dall'R&B di Mya e Toni Baxton. Era comunque destinato a fallire, perché un gruppo che è universalmente adorato dai suoi fan deve rimanere integro per continuare ad essere adorato.

Potremmo andare avanti nominando Beyoncé, Justin Timberlake, Robbie Williams, e le loro sfolgoranti carriere post-band, ma dobbiamo anche mettere in prospettiva Destiny’s Child, ‘NSync e Take That che, per quanto enormemente famosi, non furono il fenomeno religioso che sono i One Directon o che furono le Spice Girls (giusto i TT ci si avvicinavano). Per capirci: dove passavano loro cresceva ancora qualche filo d'erba e, anzi, le carriere soliste dei fuoriusciti ispirarono molta più simpatia e fiducia di quelle delle loro band. Per Zayn e Ginger le cose stanno in maniera differente: sono in grado di brillare solo come parte di un tutto, e sono pezzi fondamentali di un ricco puzzle.

Non abbiamo idea di quale sarà il futuro di Zayn, se riuscirà a farcela da solo e se gli altri ragazzi ce la faranno senza di lui. Ho il presentimento che non andrà bene per nessuno, e che le ragazzine abbiano ragione. Il loro melodrammatico sentimento funebre è motivato da una consapevolezza istintiva di cosa le aspetta. È una cosa che accade una volta per generazione, e oggi è intensificato dalla possibilità di rivolgersi a un pubblico globale. È comunque stranamente carino il fatto che le teenager continuino a perdere la testa per cose così romanticamente frivole. Certo, non ha niente di politico né di concreto, ma vuol dire che la musica continua a unire le persone. Certo, la si potrebbe usare meglio, con prodotti che incoraggino l'intelligenza e l'originalità delle giovani menti piuttosto che il contrario, ma è impossibile non notarne la forza, a questo punto.

Non dobbiamo quindi dimenticare con che forza i teenager siano in grado di provare dei sentimenti, fosse pure per qualcosa che a noi sembra completamente inutile. In realtà non possiamo più davvero dimenticarlo, perché, per quanto non possiamo tornare indietro nel tempo e rivedere la mia dissacrazione dell'immagine di Geri Halliwell, saremo sempre in grado di riesumare le lacrime versate alla veglia di Zayn. È tutto sul web, e ci rimarrà per sempre.