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Musica

Il mondo visionario del regista Hiro Murai.

Quest'uomo è il responsabile dei video di St. Vincent, Earl Sweatshirt, Childish Gambino, Cults e molti altri ancora. Chiedete a lui se siete alla disperata ricerca di un orsacchiotto hipster.

Non c'è che dire, Hiro Murai è un tipo affascinante. Se avete mai visto il video di “Chum” di Earl Sweatshirt (qui sopra), e avete poi proseguito con “Hive”, avrete certamente notato la sua tendenza a favorire visual random, che spaziano dalle rane giganti ai membri degli Odd Future in sella a biciclette che indossano maschere terrificanti. Ecco il genere di immaginario che vi si parerà davanti se deciderete di osservare il mondo attraverso le lenti di Hiro.

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Il regista è cresciuto grazie a un sano regime alimentare a base dei film gangster di Takeshi Kitano, con quelli di Lynch a fare da contorno. Questo ha avuto logicamente un forte impatto sulla sua imprevedibile produzione, in cui non c’è un video che abbia la minima somiglianza col successivo. Date un’occhiata a “Cheerleader“ di St. Vincent e diluitelo poi con il featuring di Sia per “She Wolf” di David Guetta, vedrete in che modo pazzesco le sue idee mutano di forma.

È stata un’impresa molto ardua decidere quale tra i video di Hiro andasse vivisezionato, quindi ne ho scelti due: il semplice (ma anche complesso) video per “3005” di Childish Gambino, e la spaventosa clip per “High Road” dei Cults, piena zeppa di visual simbolisti. Hiro ha avuto molto da dirci su entrambi. Il regista originario di Tokyo, ma allevato tra le braccia di LA, ci racconta tutto dei suoi video, dell’imminente mixtape (scherzone!), e della prossima voce nella sua lista di cose da fare: un lungometraggio.

Childish Gambino - "3005"

Noisey: Parliamo del video di “3005”. Dove sei andato a pescare quell’orsacchiotto hipster?

Hiro: L’orsacchiotto hipster? Be’ è stato il mio designer di produzione. Ha perlustrato ogni negozio per trovarlo. A noi bastava un animale di pezza qualsiasi. Ne trovammo uno con in testa un cappello molto simile a quello indossato da Donald [Glover] nei vari talk show. Quindi scegliemmo quello. È hipster per via del cappello giusto?

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Già. Ha in testa un cappello come Childish Gambino. Che è un hipster. Com’è saltata fuori l’idea della ruota panoramica, che gira ininterrottamente dall’alba al tramonto?

Tutte le volte che lavoro con Donald un sacco di idee partono da lui—i concetti di partenza, intendo. Poi costruiamo tutto su quelli, pezzo per pezzo. Non abbiamo mai un’idea estremamente precisa quando iniziamo. Per questa clip, Donald sapeva fin da subito che avrebbe dovuto esserci una sola inquadratura, e sapeva che avremmo dovuto girarla su una ruota panoramica. Quindi ci siamo messi a pensare in che modo quell’idea potesse rimanere interessante per tre minuti e mezzo. Ci siamo concentrati sul posizionamento delle luci e abbiamo cercato di rendere i loro movimenti drammatici, sviluppando una progressione che finiva per rivelare la skyline incandescente della città e l’orsacchiotto che cascava a pezzi.

Preferisci quando un artista arriva da te con una qualche sorta di concetto iniziale? O preferisci pensare autonomamente a un’idea?

Di solito preferisco fare da solo. Non sono un maniaco del controllo, ma mi piace avere un qualche legame con l’idea—perlomeno a livello emotivo. Non accetto molto i suggerimenti degli artisti, ma con Donald è sempre andato tutto benissimo. È uno scrittore ed è un tipo molto creativo. È anche un grande collaboratore, c’è qualcosa di molto intuivo e naturale nelle nostre collaborazioni.

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E in ogni caso ti piacciono le cose strambe, e questa è stata un’idea piuttosto stramba. Mi sembra comunque il tuo genere di cosa.

[Ride] Già, esattamente! Assolutamente. Non mi ha mai proposto idee strampalate, da arcobaleni e unicorni. Se gli viene in mente un’idea molto probabilmente sarà compatibile con il mio immaginario.

Sembrava che rimanesse per due anni su quella ruota panoramica.

Lo so! Non mi piace mai essere troppo letterale nei video, ma in questo caso si doveva dare l’idea del “tempo che scorre”, bisognava rendere un qualcosa di molto mondano, come appunto un giro sulla ruota panoramica, in una sorta di trip sempre più surreale man mano che i minuti passano, che è poi anche il motivo per cui l’orsacchiotto inizia a cascare a pezzi verso la fine della clip.

Ti piacciono le ruote panoramiche? So che certa gente le odia, altri invece le adorano.

Mi piacciono. Da piccolo soffrivo molto di vertigini. Ora ho superato questa paura e al contrario mi affascinano, proprio perché da bambino ne ero terrorizzato. Quella del video in particolare era molto veloce, per qualche motivo. È stato pazzesco rimanere su quell’aggeggio per così tanto tempo. Soprattutto le comparse, loro sono dovute rimanerci per tutto il tempo delle riprese. Il giro in ruota panoramica più lungo della loro vita, letteralmente. Tipo sei ore.

Quindi avete dovuto chiudere tutto il parco per il video?

È la ruota sul molo di Newport Beach. È gestita da una famiglia. Non è un parco, ma è lì da decenni se non sbaglio. È una ruota panoramica molto tradizionale, vecchio stile, ogni volta che ci si spostava, l’intero affare iniziava a dondolare avanti e indietro. È stata abbastanza intensa come esperienza.

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Cults - "High Road"

Ecco, questo video mi ha fatto cacare in mano. Sembrava di guardare The Ring. Da dove è arrivata l’idea di proiettare immagini random a intermittenza?

[Ride] Credo che molta dell’ispirazione di partenza arrivi dai film di Hitchcock, dalle scene delle allucinazioni. C’è un elemento retro molto consapevole in questo video. Volevamo legare in qualche modo tutte queste immagini astratte senza dover per forza trovarne una destinazione letterale. Si trattava più di come tutte queste immagini si combinavano insieme e che sensazione davano combinandosi. Ma stavamo lavorando talmente in fretta che non abbiamo avuto il tempo di pensare ai dettagli più minuziosi.

Lo schermo del televisore mi ha fatto venire in mente Poltergeist

Haha sì! L’idea dello schermo del televisore in particolare è stata presa dal loro album Static. Mi era venuto in mente che le televisioni disturbate, le interferenze avevano giocato un ruolo importante nel marketing di quell’album. Quindi quell’immagine è stata presa direttamente dai loro comunicati stampa e dai promo del disco. Ma abbiamo voluto renderla misteriosa, strana, un cattivo presagio…

Che mi dici di tutte le altre immagini: la testa d’alce, la scala a chiocciola, le farfalle, l’auto infuocata. Da dove ti sono arrivate tutte quelle idee?

Credo sia un po’ come quando fai un collage. Scegli una serie di elementi e vedi come stanno insieme. Elimini le cose che non centrano, ma non c’è una regola fissa. Va molto a intuito. Inoltre sapevamo che la clip sarebbe stata in bianco e nero e sapevamo che avrebbe dovuto essere molto grafica. Quindi tutte le immagini scelte dovevano avere un aspetto molto pulito, grafico e nitido. Il fuoco era un po’ l’elemento di progressione per il video, che sostanzialmente gravita attorno a un ambiente asettico in cui introduciamo man mano i vari elementi. Durante la clip diventa tutto sempre più distorto, lo schermo della tv inizia a saltare tra le interferenze, e con la fine del video tutto prende fuoco.

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Come sviluppi la sceneggiatura di questo video? Ti senti le canzoni mille volte o hai già delle idee casuali che avevi in mente di usare?

Ascolto un sacco la canzone, decisamente. Tra stesura e editing della sceneggiatura ascolterò il pezzo più o meno mille volte. È un sacco. Di solito ora delle fine delle riprese ho quella canzone fuori dagli occhi. A volte sento una canzone su cui ho lavorato al ristorante o alla radio e mi parte questa questa strana reazione viscerale. Inizio a tremare per i brividi e non capisco perché [ride]. Quindi, sì, la musica è molto importante per la sceneggiatura. Mi piace l’idea di creare qualcosa sulla base della musica. Credo anche che se in un certo periodo sono particolarmente interessato a un argomento, quello finirà per saltare fuori in qualche modo nel video. Persino con “3005” e “High Road”, ero fissato con il…fuoco [ride] o con gli oggetti che si deterioravano tra le fiamme. Qualsiasi cosa mi passi per la testa.

Cosa ti passa per la testa ora?

Cosa c’è nella mia testa? Sto svuotando tutti i cassetti al momento. Non scrivo sceneggiature da più o meno due mesi. Sono stato a New York per un mese circa, e ho cercato intenzionalmente di assorbire il più possibile da film e libri. Ora sto solo sgomberando la mente, resetto tutto e ricomincio.

Non fai parte di una qualche corporazione insieme a tutti i registi di video?

Più o meno. Prima ruotava tutto intorno alla post-produzione e agli effetti video, ma in realtà è un normale gruppo di registi e di gente con cui sono andato a scuola di cinema e con cui collaboro sempre.

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Avete in mente di fare un mixtape tutti insieme?

[Ride] Sì. Ci stiamo lavorando. D’ora in poi solo beat.

Qual è il tuo prossimo progetto?

Potrebbero esserci dei video all’orizzonte. Non voglio gufare parlandone troppo presto, ma sì, nulla di concreto ancora. Sono ancora in modalità “ricarica”, sto pensando di lavorare a cose più lunghe. Magari un film o una serie TV, cose così. È un mio sogno da moltissimo tempo. Al momento però si tratta solo di testare le acque e vedere come si muove il tutto.

Oh, ehi, ciao Hiro! Questa foto mi sta inquietando giusto un po'.