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Musica

Noisey Chart: Kiran Sande x Ombre Lunghe

Il festival di Ombre Lunghe è alle porte, e con esso lo showcase di Blackest Ever Black. Abbiamo chiesto una playlist al boss Kiran Sande per arrivare preparati.

Sono parecchie, ultimamente, le crew che fanno una programmazione stabile di musica più o meno posizionata in mezzo tra clubbing e cose più underground/sperimentali/leftfield, e decidono di chiudere la stagione con un festival di almeno un paio di giorni che riassuma tutte le suggestioni, gli stimoli, le novità, i ritorni e le idee messe in campo in quasi un anno di musica. Lo ha fatto LSWHR a Roma, lo ha fatto Club Adriatico a Ravenna, lo farà Macao a Milano, e sta per farlo anche Ombre Lunghe a Bologna, il 22, 23 e 24 giugno, all'Ex Ospedale dei Bastardini. Tre giorni piuttosto scuri e rumorosi, tra le devianze uber-ipnotiche della techno, infette di post punk, di industrial, di dub estremo, tra meditazioni ambient riflessive e psichedeliche, tra suoni tradizionali mescolati ad altri più sperimentali. La line up comprende gente come Not Waving, Zuli, Mogano, Koehler, Lutto Lento, e altri, tra nomi legati alla label "di casa" Yerevan Tapes e pescati dai sotterranei d'Italia. Siamo sicuri che nel contesto dell'ex-rifugio per poveri ed orfani (in attività per quasi 500 anni, dal 1300 a metà del XIX secolo), le suggestioni sapranno montare in qualcosa di unico.

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In particolare a noi interessa la giornata del 22, che sarà fondamentalmente uno showcase di Blackest Ever Black: suoneranno live i mistici della melancolia Dalhous e l'improvvisatore astratto Tarquin Manek, per poi lasciare posto al DJ set del padrone Kiran Sande. Dato che siamo ingordi e sappiamo esserlo anche tutti gli altri, abbiamo quindi deciso di farci mandare da lui dieci tracce commentate, che possono o meno finire tra le sue selezioni. Se vi ingrifa andate poi a sentirlo il 22, e magari fate un salto anche alla preview di stasera (9 giugno) alla velostazione con Von Tesla. Non mancate di supportare una delle cose più interessanti dell'underground italiano.

THE CONNECTION MACHINE – "STREET WAVES" (TABERNACLE RECORDS, 2016)

Classicismi techno tenebrosi da The Connection Machine, riapparsi quest'anno su Tabernacle Records con il loro primo disco dal debutto del 2004 su Down Low Music. Amo le loro produzioni… sono immediate ed emotive ma hanno anche un che di goffo, ermetico e strano.

STRUGGLER – "INFINITE" (NOT SO BRAVE VZW, 1982 | MAUERSTADTMUSIK, 2012)

Goth-punk potente e cocciuto dal belgio. Li ho scoperti su una compilation del 2012 sulla eccezionale label berlinese Mauerstadtmusik. L'album originale del 1982 da cui è presa è oramai costosissimo, ma vale la pena sentirlo

LIGHTNING IN A TWILIGHT HOUR – "NOTEBOOKS / LENTICULAR CLOUDS (FOR ROY MONTGOMERY) / MY OWN ANTARCTIC" (ELEFANT RECORDS, 2016)

Un'epica in tre parti che prende tutto il lato B di questo recente EP di Lightning In A Twilight Hour, il progetto di Bobby Wratten (Field Mice, Northern Picture Library, etc). Si muove con molta nonchalance da jangle-pop, a minimalismo space-rock epico ad ambient glaciale e ritorno.

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MYSTICA TRIBE – "ZEN FLOWERS" (SYNCOM DATA, 2013)

Che fine ha fatto Mystica Tribe? Da quando ha lanciato la sua label nel 2014, questo producer giapponese se ne sta parecchio tranquillo. Molti dei suoi lavori sono davvero ben fatti, roba che dura. Questo pezzo dub minimalista è del 2013 ed era la traccia B2 nel suo 12” Stars Are Mine (che conteneva anche la più nota e altrettanto geniale "His Temple").

CAFÉ DM & BLUE HERON – "PERFECT SHIT" (MOOD HUT, 2016)

Un sogno balearico ad occhi aperti, oscuro e drogato, da uno dei migliori LP dell'anno.

LICHT-AKIYAMA TRIOS – "TOMORROW OUTSIDE TOMORROW" (EDITIONS MEGO, 2016)

Questa traccia viene da un disco uscito da poco per Editions Mego. Tetuzi Akiyama e Alan Licht creano un'atmosfera perfetta, limitata ma ricchissima di dettagli.

JEGA – "KNIGHT LORE"(SKAM, 2016)

Una traccia che svetta sulle altre, da una recente raccolta di sue vecchie tracce, datate 1995. L'IDM è un genere molto bistrattato, e onestamente non amo molto il resto del disco, ma la electro agrodolce di questo pezzo è davvero impeccabile.

JANE ARDEN – "SLEEPWALKING" (BLACKEST EVER BLACK, 2016)

Una traccia davvero unica e inquietante dalla regista, sceneggiatrice e attrice Jane Arden (col chitarrista Mihai Dragutescu) per i titoli d'apertura del film di "fantascienza avantgarde" diretto da lei e Jack Bond nel 1979, Anti-Clock. L'ho fatta uscire da poco in edizione limitata su BEB.

SHIKEN HANZO – THE REAPING (CYLON, 2016)

Ultimamente sta uscendo un sacco di ottima drum’n’bass, roba molto libera e ritmicamente coraggiosa. Uno dei miei producer preferiti al momento è Shiken Hanzo, che fa musica da soundsystem davvero micidiale e minimale.

BRIAN PROTHEROE – PINBALL (CHRYSALIS, 1974)

La mia canzone del giorno, una deliziosa stranezza di pop eccentrico composta da un attore inglese poco noto, che stranamente raggiunse il ventiduesimo posto nelle classifiche britanniche nel 1974. È un pezzo sulle difficoltà della vita da bohemien che conducono alla follia, ma suona molto tranquilla e sicura. O no? Il sassofono è suonato dal leggendario Tony Coe.

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