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Musica

Tutta la storia del dissing tra Drake e Kendrick

Dal verso di Kendrick in "Control" al presunto dissing in "King Kunta". La guerra fredda tra due pesi massimi del rap.
Ryan Bassil
London, GB

A inizio agosto è uscito il "gran finale" di Dr. Dre—ossia la colonna sonora ispirata al biopic sull'NWA Straight Outta Compton. Questo album è, come ha detto il critico Jeff Weiss, "molto meglio di ogni altro album rap che potesse fare un miliardario eremita ultracinquantenne". Vale la pena parlarne, sicuramente. Ma mettiamo un attimo da parte il finale col botto di Dre e concentriamoci sul suo pupillo, Kendrick Lamar, che prende parte a tre tracce di Compton, perché in due di queste—“Darkside / Gone” e “Deepwater”—ci sono barre che alcuni hanno interpretato come messaggi subliminali contro il rapper canadese Drake.

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Eccole qui:

“Darkside / Gone”: “Got enemies giving me energy I wanna fight now/ Subliminally sent to me all of this hate / I thought I was holding the mic down".

“Deepwater”: “Motherfucker know I started from the bottom"

"They liable to bury him, they nominated six to carry him / They worrying him to death, but he's no vegetarian / The beef is on his breath, inheriting the drama better than / A great white, nigga, this is life in my aquarium"

Se le si legge in questo modo, si potrebbe pensare che i riferimenti all'interno di “Darkside / Gone” siano rivolti alla traccia di Drake “Energy,” e “Deepwater” si riferisca a “Started From the Bottom” e alla Toronto dell'album di Drake in arrivo, Views From the 6. A prima vista si potrebbe interpretare l'episodio come un semplice dissing di Kendrick a Drake, ma se si analizzano le cose nel lungo raggio e si pensa alla barra di Kendrick in "Control" che risale addirittura al 2013, allora è chiaro che la tensione tra i due esiste da un bel po' di tempo. Quindi tentiamo di analizzare la storia di questo astio.

Secondo lo stesso Drake, niente, nella sua carriera, "è mai stato lasciato al caso: è sempre stato tutto calcolato." Per quelli che hanno seguito anche lo sbrocco di Drizzy con Meek Mill, la dichiarazione di Drake ha un senso. Meek, che aveva suggerito che Drake facesse spudorato uso di ghostwriter, è stato chirurgicamente smontato con due tracce: "Charged Up" e il famoso freestyle "Back to Back", più un successivo set all'OVO Fest in cui Drizzy ha cantato il suo dissing a Mill davanti a una schermata di meme. Drake ne è uscito vincitore e ha più o meno mantenuto lo status di king del rap.

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Kendrick e Drake all'inizio erano amiconi. Drake era uno dei primi artisti fuori dalla cerchia di Kendrick a cui è stato concesso di ascoltare Section.80 e, in cambio, ha dato a Kendrick non solo qualche barra, ma un intero interludio nel suo album del 2011 Take Care. Kendrick gli ha restituito il favore su GKMC; e così i due hanno fatto un tour insieme, hanno fatto uscire la traccia "Fuckin' Problems" con A$AP Rocky (che continuano a suonare live anche nei loro tour più recenti). Ma da quando, nel 2013, è uscita "Control" con quella barra sospetta—in cui Kendrick nominava 11 rapper chiedendo loro di "alzare l'asticella"—Drake a quanto pare l'ha presa sul personale. Negli anni seguenti la loro relazione sembra essersi indelebilmente compromessa, lo si nota dalla barra di Kendrick: “endin' our friendship, baby, I'd rather die alone, e dalla barra di Drake in "Energy": “rap niggas / I gotta act like I like / fuck them niggas for life.” Quindi, cosa è andato storto?

Come con Meek, ma in un modo più subdolo, Drake ha tentato di sgambettare Kendrick con un colpo ben assestato, non appena ha iniziato a vedere l'ex amico come una minaccia. Quando uscì quel verso in “Control”, Drake finse di non curarsene. “Mi sembrava un pensiero un po' azzardato," ha dichiarato a Billboard nel 2013. “Ecco cos'era. Conosco bene Kendrick e so che non mi sta pugnalando alle spalle, in nessun senso. Quindi appena avrò modo di chiarire, parleremo anche di questo.”

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In una successiva intervista con Elliott Wilson, Drake ha scazzato ancora di più l'argomento: “State ancora a sentire [“Control”]? Adesso? Personalmente, non vedo l'ora di vedere quello che [Kendrick] farà in futuro, perché adesso è il momento di dimostrare un po' di spessore. Per ora ha fatto tipo un solo album. Lo spessore si ottiene con più di un album. Aspetto di vedere cosa farà. Perché è mega talentuoso, cazzo. Ma non lo vedo in competizione con me. Quando penso alla competizione, guardo più alla consistenza, appunto. Alle carriere affermate. Ai dischi che fanno il botto, tipo quelli di Kanye West. Lui è uno che prova sempre a superarsi con quello che crea e quello che fa. È con lui che sento rivalità, è lui che cercherò di sovrastare."

Se riguardiamo quest'intervista, si capisce bene che le risposte di Drake sono incredibilmente pungenti e pesate. In due frasi è riuscito a dire che Kendrick è mega talentuoso, per poi liquidarlo subito dopo come uno che non è rilevante, uno che non fa dischi potenti. In un'abile mossa, ha relegato Kendrick a un livello decisamente inferiore al suo, e a quello di Kanye West, ovviamente. Il punto è che Kendrick non aveva mai fatto riferimenti espliciti a Drake–oramai tutti sono d'accordo che quel famoso verso in "Control" non fosse rivolto a nessuno in particolare, ma fosse solo un invito generalizzato ad alzare il livello (anche perché alla fine di quel pezzo Kendrick dice “I’ve got love for [you all]”, rivolto agli stessi rapper che ha chiamato in causa).

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Ma la reazione di Drake dimostra che il canadese non ha preso alla leggera la provocazione di Kendrick, nonostante l'amicizia che li legava sin dai loro esordi. Anzi, si è sentito in dovere di rispondere a tono con una barra che in molti hanno interpretato come un dissing vero e proprio. Nel pezzo “The Language” dice: “fuck any nigga that’s talking shit just to get a reaction / fuck going platinum, I looked at my wrist and it's already platinum / I am the kid with the motor mouth. Queste parole sembrano un autoposizionamento al di sopra della famosa "asticella" del verso di “Control”. E da qui in poi le cose sono andate sempre peggio.

Continua sotto…

Ed ecco che arriva la risposta di Kendrick, in un freestyle ai BET Awards a un certo punto spara il verso “nothing’s been the same since they dropped ‘Control’ / And they tucked a sensitive rapper back in his pajama clothes,” inquadrando Drake come, be', un bambinone. A quanto pare Kendrick ha notato che prendersela sul personale, come aveva fatto Drizzy, era una roba vagamente infantile: infatti nel rap, secondo Kendrick, bisognerebbe supportarsi a vicenda per fare sempre meglio, anziché piagnucolare quando un altro artista alza l'asticella.

Kendrick non ci era andato giù pesante, aveva soltanto puntualizzato, ma bastò questo perché, qualche mese dopo, Champagne Papi si facesse sentire di nuovo. Probabilmente si era reso conto che non gli conveniva dar fastidio a Kendrick, quindi all'OVO Fest dell'anno scorso ha fatto in modo di sedare la tensione con una bella sviolinata all'ex amico: “Kendrick era sul mio album. Siamo stati in tour insieme. È uno dei più duri in circolazione. È leggendario. Dovrebbe stare qui con me. Ci sono tanti re in questo giro.”

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Personalmente la leccata di culo di Drake mi suona imbeccata come quando i presentatori di talk show presentano un ospite. Mi suona come un imbranato tentativo di rimediare alla cazzata dell'anno prima, e soprattutto di impedire a Kendrick di attaccarlo di nuovo—anche perché lo avrebbe letteralmente annientato—anziché come un genuino apprezzamento al suo collega, che sarebbe dovuto arrivare un po' prima, diciamo qualche mese prima, in risposta a "Control".

Nell'ultimo disco di Kendrick, To Pimp a Butterfly, si parla dell'importanza del rispetto. Sembra quasi che Kendrick affermi tra le righe che Drake non porti molto rispetto ai suoi colleghi, tanto che qualche mese dopo la seconda apparizione di Drizzy all'OVO Fest, Kendrick fece queste rime nel verso di "Pay For It" di Jay Rock (che alcuni hanno interpretato come una risposta alle barre di Drake in "The Language"): "I tell 'em all to hail King Kendrick, resurrectin' my vengeance / been dissectin' your motormouth, 'til I break down the engine… endin' our friendship, baby, I'd rather die alone/ your diaphragm is dietary, what you eatin' on?"

Il che ci porta dritti dritti a “King Kunta”, il pezzone di To Pimp a Butterfly, che potrebbe essere il più grosso dissing subliminale di tutti i tempi. Un verso, oramai famoso, in particolare, sembra alludere alle accuse che Meek Mill aveva mosso contro Drake: “A rapper with a ghost writer? What the fuck happened? / I swore I wouldn't tell / But most of y'all sharing bars like you got the bottom bunk in a two man cell”. Poi, Kendrick dice che "tutto il mondo ne parla" e "tutti vogliono tagliargli le gambe." Questi riferimenti potrebbero valere per qualsiasi cosa, ma nei due anni passati da quel verso di "Control", l'unico che voleva tagliare le gambe a Kendrick pare essere Drake.

A differenza della guerra aperta con Meek, Drake non ha mai risposto al dissing direttamente, perché è ben consapevole che non potrebbe vincere contro Kendrick. Quindi la battaglia tra i due continua ad essere combattuta con frasette malinterpretabili e frecciatine ben dosate, bilanciate da un supporto e una stima fin troppo dichiarate nei confronti di Kendrick.

I versi di Kendrick in Compton suggeriscono che mancandogli di rispetto, Drake sta nuotando in acque pericolose. E questa è la minaccia diretta più grossa—e probabilmente l'unica—che gli è arrivata da Kendrick. Il fatto che sia pronto "a combattere", però, dice molto. E considerando le barre di “King Kunta,” probabilmente ci sono altri segreti che Kendrick non vede l'ora di condividere, se gliene venisse data l'opportunità.

Lo scazzo di Drake con Meek Mill ha dato molto da parlare alle persone. Da quel momento in poi il suo "personaggio mitologico si è sgonfiato". È stato chiamato "l'estremizzazione del trionfo del maschio beta sull'ultimo decennio: l'evoluzione finale dello sfigato che fa il bullo". Hanno detto che "il discorso sul valore di Drake non dovrebbe essere esaurito dalle voci urlanti dei suoi fan", mentre altri hanno supportato Drake dicendo che la sua musica trascende ogni cultura. Più di tutto, però, nonostante le differenze tra lo scorno di Drake con Meek Mill e la lunga, sottile, guerra fredda con Kendrick, è chiaro che Drake sia un giocatore subdolo. Fa il figo con i rivali deboli (Meek), ma non può fare lo stesso con artisti che sono al suo pari, qundi se la gioca con tattiche molto più ragionate.

I versi di Kendrick in Compton sono un dissing a Drake al 100 percento, e lasciano intendere che Kendrick non se ne starà buono ancora per molto. In un articolo pubblicato su NPR, Kris Ex parla del disinteresse, da parte di artisti come "Kendrick Lamar e J. Cole nel giocare con le mosse necessarie per diventare i re della scena", e che invece Drake occupa quel posto nel rap perché è monetizzabile, commerciale, ed è musicalmente un successo. Praticamente parla di Drake come di un patrimonio bancario. Ma siamo sicuri che se Drake e Kendrick dovessero mai scontrarsi apertamente, non sarà più questione di meme o corone del rap, sarà questione di rispetto. La domanda è: prima o poi Drake cadrà nella trappola che Kendrick gli sta tendendo?