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Musica

Una timida intervista a Ruggero de I Timidi

La prima intervista ufficiale a un astro nascente della canzone italiana: Ruggero de I Timidi

La prima volta che ho visto Ruggero de i Timidi è stato in un locale che organizza serate nel solco del tradizionale cabaret milanese. Ruggero era alla sua seconda esibizione in quel luogo, e chi lo aveva già visto continuava a dirmi, “Questo lo devi sentire, è incredibile.” L’esibizione si componeva di soli tre brani, le sonorità erano ancora primitive e lontane da quelle che si sentono nei singoli attuali, ma tutti quelli che avevano lodato il live prima che potessi vederlo coi miei occhi, non arrivavano nemmeno a metà dell’entusiasmo che provai io alla fine di quella esibizione. Dopo il primo ascolto di "Timidamente Io" il mio cervello ebbe la stessa reazione della protagonista della canzone.

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Dai successi delle prime esibizioni, Ruggero ha messo insieme abbastanza brani per un album, prossimamente in uscita. Intanto, sul suo canale YouTube si possono vedere i video dei primi singoli, che gli hanno regalato un ottimo successo di pubblico nonostante la poca attenzione da parte dei media a causa dei temi controversi trattati.

Oggi esce il quarto video, “Padre e Figlio”, una struggente storia famigliare di rivelazioni tra un genitore e il suo bambino. In occasione di questa uscita, abbiamo incontrato Ruggero in una pausa dal suo tour in giro per l’Italia per fargli qualche domanda sulla sua musica e sulla sua carriera.

VICE: Quando hai iniziato a suonare?
Ruggero de I Timidi: Prestissimo. Ricordo i primi passi in musica, l'esame sostenuto anche se non avevo un pianoforte, mia madre che mi ripeteva che ce l'avrei fatta. Mi diceva di non mollare mai. Poi sono arrivate le prime feste con gli amici, dove si suonava un po' e si componeva qualche canzone. Ma i miei primi dischi alla radio non passavano. Così il mio gruppo, i Timidi, si è presto demoralizzato e ci siamo sciolti. Io ho continuato la carriera da solista usando come nome Ruggero de i Timidi, in onore di questi ragazzi. E ora sono vivo e canto ancora davanti al mio pubblico.

Quindi i Timidi non ci sono?
Non ci sono più, però mi esibirò presto con un gruppo che si chiama I Nuovi Timidi, e porteremo in giro lo spettacolo di Ruggero de I Timidi e I Nuovi Timidi.

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Come mai si chiamavano I Timidi? Erano davvero Timidi?
No, era più un modo per catalizzare tutte le emozioni verso un'attitudine artistica. Come dice Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, “sono timido ma l'amore mi dà coraggio”. Ed è l’amore (in tutte le sue forme) a darmi il coraggio che mi aiuta a salire sul palcoscenico. Certo anche un bicchierino di Braulio aiuta. [ride]

Non funziona pensare che il pubblico sia nudo?
Funziona pensare che il pubblico sia nudo e tu nudo insieme a loro. L'arte è intimità e Marina Ibraimovic [Abramovic] lo insegna. Però col Braulio sei più diretto, hehe. Ovviamente bisogna bere responsabilmente.

Quindi tu non guidi dopo i tuoi concerti?
No, se bevo un bicchiere di troppo spesso chiamo un taxi. Fatelo anche voi giovani, mi raccomando.

Vorrei parlare dei singoli usciti finora, in ordine cronologico. Nel tuo primo singolo parli di un tema che fino a un po' di tempo fa era sconosciuto ai più, per altri era conosciuto ma non aveva ancora un nome. Quando hai scoperto l'esistenza dello squirting?
Il caso mi è stato sottoposto da una ragazza, di cui non posso rivelare il nome, che mi ha anche spiegato che esistono delle tecniche per evocare questa specie di ectoplasmatica presenza. Io credevo fosse un'usanza poco diffusa, ma parlando con altre persone ho capito che questo era un tema assai attuale. I media non ne parlano se non in maniera pecoreccia, che non è la mia. Qui non stiamo parlando di qualcosa di cui vergognarsi, è qualcosa che fa parte della donna. Ma tante donne ne sono traumatizzate. Pensi che una giovane, di cui non posso rivelare il nome, mi ha raccontato di essere andata dal dottore, come io faccio nella canzone.

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Quindi si può dire che fai anche un servizio sociale.
Certo. Purtroppo la gente non lo capisce. Alcune persone dicono che i sentimenti che io esprimo facciano parte di quella cultura bollata come “trash”. Ma non c'è niente di trash: io racconto la verità.

Tra l'altro, pare che lo squirting sia una pratica di cui non tutte le donne sono capaci. Tu l'hai visto solo su una donna o ce ne sono altre che ti hanno dimostrato di riuscire a farlo?
Dopo questo brano molte donne vorrebbero dimostrarmelo, ma io sono sposato, quindi mi piacerebbe approfondire l'argomento ma non mi è possibile. Però sono tanti gli uomini che vengono a raccontarmi le loro esperienze con lo squirting femminile. E questo mi appaga.

Però esistono scuole che insegnano come squirtare.
Ci sono vari tutorial, di cui mi ha parlato mio nipote, ma io non i ho visti.

Tuo nipote è maggiorenne?
Preferirei non parlarne.

Ok. Di questa canzone hai fatto anche una versione in inglese, "Memories Of You". Come funziona questo brano sul mercato anglosassone? Forse fa meno effetto perché è un pubblico più smaliziato?
I answer in English, for the English People who read your interview. Unfortunately Be Not So Popular in USA, Or in Canada Or in Australia but when I put the English Video on YouTube, I will think that the Success will arrive to the English audience, or Spanish audience, Spanish that speaks English oviously. [laughs]

Passiamo al secondo brano, "Pensiero intrigante". Anche qui affronti un tema che più che non essere noto, è un grande tabù per molti uomini.
Il titillamento là dietro è un tabù per molti uomini, perché bollato, in maniera impropria, come “omosessuale”. Alcune donne pensano: perché il mio uomo mi chiede questa pratica? Sarà forse depravato? No, vorrei dire a queste donne che è tutto normale. Il vostro uomo è solo un po' birichino.

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Molti uomini non vogliono neanche sentirne parlare, è come se violasse la loro mascolinità.
Molti uomini ai concerti, in maniera cameratesca, mi vengono a dire: "Dai, posso titillarti un po'?" No, forse non avete capito: solo titillamenti femminili. Non c'è niente di male, ma ognuno ha i suoi gusti.

Riguardo al video, chi è l'attrice protagonista? C’è un particolare feeling tra di voi.
Diciamo che c'è stato un particolare feeling, ma è brutta storia che non vorrei raccontare, soprattutto perché se mia moglie legge l'intervista si potrebbe arrabbiare. Stavo per lasciare la mia famiglia per colpa di quella attrice [Fabiana Incoronata Bisceglia], con cui ci siamo amati per un breve periodo. Ma ci tengo a ribadire, anzi se puoi scriverlo in grassetto, che è tutto finito.

Sarà fatto. Il brano successivo è "Notte Romantica". Quando hai avuto l'ispirazione per questo brano? È autobiografico?
Non te lo posso dire. Dirò in generale che secondo me un artista deve captare i segnali che ci sono nell’aria. Si parla molto ultimamente di questi centri benessere, o benesseLe con la L, un po' cinesi sicuramente, ma anche molto internazionali. Ormai non è tabù andarvi, tanti miei amici dicono "Sono stato qua… sono stato là…" e me li consigliano. Poi c’è chi ti dà del "pervertito", ma sono i soliti bacchettoni. Anzi: dovreste andare anche voi donne! Perché solo gli uomini? Perché? Chi l'ha detto?

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Il “massaggio romantico" può essere considerato tradimento?
Sto cercando di convincere mia moglie del contrario. Quello che io sostengo è: se tu vai per un massaggio al corpo, ti devono massaggiare dappertutto. Perché devi omettere delle parti? Dove sta scritto? Anzi, non dovrebbe neanche esserci il sovrapprezzo. Già pago il prezzo completo. Purtroppo c'è questa barbara usanza del sovrapprezzo. Credo sia una delle cause della crisi economica attuale.

Non solo lotti con tua moglie, ma lotti anche contro i centri massaggi e il sovrapprezzo?
È una vera truffa. Cioè, tu mi dici che mi massaggi completamente, allora fallo!

Invece, il singolo uscito oggi è "Padre e Figlio". Tratta la tematica dei transessuali e del rapporto tra genitore e figlio. Dal pezzo si evince che secondo te il rapporto padre-figlio si debba basare sulla sincerità, fin dalla tenera età.
Sulla sincerità più profonda. I padri devono sempre dire la verità ai loro figli. Questo è un caso (che non ho vissuto sulla mia pelle) di insoddisfazione familiare, di un padre che cerca altre fonti di benessere, più che legittime. Anzi, poi dice al figlio, forse un giorno ci andremo assieme, quando tu sarai maggiorenne e sarai cresciuto. Sono quelle belle tradizioni che si tramandano di padre in figlio.

Nella canzone il padre dice che non c’è niente di male ad andare a trans, e sottolinea che è eterosessuale.
È un messaggio forte e capisco non possa essere capito subito dalle masse. Il padre ci tiene a sostenere di essere eterosessuale: ho sposato tua madre, ma ogni tanto una piccola deviazione si può fare, non c'è niente di male. Ci sono sia i valori profondamente radicati nella cultura, ma c'è anche un appagamento di certi sensi di cui ognuno ha bisogno.

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Ho visto che ti offri per fare intrattenimento ai matrimoni. Che valore aggiunto dà la tua presenza?
È il coronamento di un sogno. Il matrimonio, come dico spesso, è un'occasione che capita poche volte nella vita da condividere con la persona che ami, e questo non sempre succede, ma vuoi anche che i tuoi genitori, i parenti e tutti gli amici siano felici e si divertano. Allora, quale miglior regalo per tutti una bella esibizione di Ruggero che, in mezz'ora, porta allegria e serenità.

Come reagiscono gli invitati alle tematiche forti delle tue canzoni?
Metà se ne vanno perché sono anziani, e gli altri sono molto su di giri, sia grazie al tasso alcoolico, ma soprattutto grazie alla musica. L'importante è che non diventino molesti. CI vuole equilibrio, come in tutte le cose.

Come è cambiata la tua vita da quando sei diventato famoso, anche a livello personale, emotivo?
Fondamentalmente mi sono sempre sentito un po' famoso. Spesso giro per casa o per la città convinto che ci sia una telecamera invisibile che mi segue. Parlando di cose reali, da quando sono salito per la prima volta sul palco, la reazione del pubblico è sempre stata entusiastica. Da subito la gente applaudiva, a volte rideva—non so bene il motivo, immagino sia la gioia che porto dentro di me. Inizia a essere difficile gestire il rapporto con Facebook, YouTube, perché tanti scrivono e non voglio negare una risposta a chi me la chiede. Durante le serate è difficile gestire il rapporto con i fans, perché io sono molto generoso: faccio le foto, gli autografi, però qualcuno a volte se ne approfitta chiedendomi, "Fammi un videomessaggio per il mio amico che non è potuto venire.” Be’, poteva venire questo amico, se tanto ci teneva.

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E tu sei sposato da prima del successo o tua moglie è arrivata con la fama?
Spesso dietro un grande uomo c'è una grande donna. Non è il mio caso. Però ormai che sono sposato che faccio? È brutto, l'artista che divorzia, è una cosa brutta da vedere sui giornali. Io voglio concentrarmi sulla musica. Mia moglie c'è, quindi me la porto dietro.

A proposito di musica, quest'ultimo brano è un tango; negli altri brani hai fatto sia ballate che pezzi più pop. Quindi diciamo che a te la musica piace tutta?
Mi piace la musica a 360 gradi. La musica è bella tutta. È bellissima. Anzi, incentivo i giovani ad apprezzarla, ascoltarla e suonarla. Diciamo che a mio parere la musica più bella è stata scritta negli anni Settanta-Ottanta da artisti come Christian, ma anche prima con artisti come i Santo California, per non parlare dei Dik Dik, Le Orme e tutti gli storici complessi del periodo.

C’è qualche band attuale che ti piace?
I One Direction e quella che lecca il martello, Miley Cyrus.

Hai fatto qualche featuring?
L'unico per ora l'ho fatto con i Vallanzaska, un gruppo ska di musica giovanile, però mi piacerebbe confrontarmi anche con artisti singoli, cantautori, o anche grandi voci femminili. Non vorrei farmi mancare niente.

Com'è nata la collaborazione con i Vallanzaska?
Avevano scritto sull'internet che gli sarebbe piaciuto fare un featuring con Ruggero, e io ho subito scritto "Dai, facciamola" ed è nata una versione ska di "Timidamente Io". Poi mi hanno proposto un brano “Banana Juice” che mi aspettavo avesse più successo, invece sono stato bollato da alcuni fans come cantante commerciale che voleva sfondare nei villaggi vacanza. Essendo il mese d'agosto, mi sembrava il minimo. Purtroppo non è accaduto, ma l'estate c'è ogni anno. Se l'attuale governo non ci toglie anche questa. [ride]

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Forse funzioni più come lupo solitario.
Certo, preferisco stare da solo, con le mie sonorità. Forse il Ruggero più solare non piace, piace quello malinconico, crepuscolare. Lo accetto, pur di vendere i miei dischi va bene.

I video che hai pubblicato finora sono tutti diretti dal Terzo Segreto di Satira.
Sono cinque ragazzi giovanissimi, e nonostante questo mi chiedono dei soldi, che io non dò sempre. Perché i giovani devono soffrire, fare la gavetta. Loro mi seguivano in tempi non sospetti, quando calcavo il palco del Cicco Simonetta e da lì nata una stima reciproca, mi piacevano questi loro video di satira e questo modo fresco con cui venivano girati. Li ho subito chiamati, scoprendo tra di loro un grandissimo attore che è David J. Bonacina, che è anche nel mio ultimo video "Notte Romantica". È il tipico ragazzo della porta accanto che non te lo aspetti, e invece al momento propizio se ne approfitta.

Secondo indiscrezioni, il prossimo video è su uno dei tuoi brani più acclamati ai concerti, "Torna a Udine".
Torna! Con il punto esclamativo. Perché lei è partita per la grande città e io sono rimasto nella provincia. È un video girato tra Udine e New York, con un grande dispendio di energia, di aerei.

Tu sei di Udine?
Sì, sono nato a Udine, ma mi sono trasferito subito. Ho vissuto per un periodo a Pavia, a Casal Pustarlengo e poi mi sono trasferito a Milano.

Cos'ha New York che Udine non ha?
Non ha niente, secondo me. Perché ogni posto può diventare casa tua. Il provincialismo a volte è uno stato mentale, come anche il troppo internazionalismo. Non è che perché adesso sei a New York allora sei la persona più interessante del mondo.

Anche a Udine c'è un sacco di gente interessante.
Si, anche a Udine ce n'è. È che si nascondono molto spesso, me ce n'è tanta. Molti vanno a New York. Una che conosco è andata a Berlino, una a Parigi, ma tanti sono rimasti a Udine.

Tu sei per restare fedele alle radici?
Sono per le radici, sono per lo star bene dove si sta bene. Ogni posto può essere casa se c'è la persona che più si ama.

Hai un ultimo messaggio per il nostro pubblico?
Siate giovani finché potete. Siate affamati, siate timidi. E continuate a leggere questa rivista elettronica su cui va questa intervista.

E dopo tante chiacchiere, eccovi finalmente il nuovo video:

Segui Chiara su Twitter: @chialerazzi