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Musica

I dieci video più costosi della storia: ne valeva la pena?

C'è stato un momento storico in cui l'industria discografica aveva tanti soldi da non sapere cosa farsene. Così ha mandato i Backstreet Boys nello spazio.
Daisy Jones
London, GB

C'è stato un momento storico in cui l'industria discografica aveva così tanti soldi che non sapeva proprio cosa farsene. Una buona porzione è stata indirizzata direttamente verso le narici e gli ani dei dirigenti delle etichette discografiche. Un'altra fetta abbondante è stata usata per pagare suite all'attico di hotel lussuosissimi, viaggi di "scoperta talenti" lunghi un mese e cibo tanto costoso da non lasciare alcuna traccia negli intestini di chi lo ingerisce.

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Naturalmente, una parte dei soldi ha raggiunto anche gli artisti. Come pensi che abbiano fatto i Led Zeppelin a permettersi un aereo privato per tre anni? Al picco dell'eccesso dell'industria musicale, gli artisti avevano conti in banca tali da permetterli di scialacquare in costruzione di parchi tematici, importazione di bestie esotiche e terapie olistiche sospettosamente costose, oltre alle solite altre cose inutile per cui i megaricchi buttano nel cesso i propri soldi normalmente, tipo otto case e diciassette automobili d'epoca. E uno yacht a tre piani. E un pezzo di terra sulle rive del quale parcheggiare la barca.

Eppure al di là degli aerei privati e delle stazioni di servizio (soltanto una delle tante cose che Akon si è fatto costruire dentro casa), forse il segno più evidente della montagna di soldi che una volta giravano nel music business è il video musicale. Certo, anche oggi si producono video musicali con budget consistenti, quando gli artisti più famosi ingaggiano grandi attori e registi creando bestseller hollywoodiani dalla durata inferiore ai quattro minuti. Ma ai vecchi tempi, il budget per i video musicali era davvero astronomico. Tipo che se gli Oasis volevano noleggiare un elicottero militare Chinook perché volasse sullo sfondo di un loro video, nessuno aveva niente in contrario. Anzi, prendiamone un'intero esercito e facciamoli volare attorno alla strana pettinatura simmetrica di Noel Gallagher. Non sarà proprio così che ha ottenuto una frangia tanto precisa? Tagliata dalle lame rotanti degli elicotteri Chinook? Potrebbe essere.

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Non dovrebbe sorprendere nessuno che i video più costosi della storia risalgano tutti allo stesso periodo: i primi anni Novanta. A quei tempi le vendite dei CD erano al picco e il costo di produzione non raggiungeva una sterlina per disco. Quindi l'industria discografica festeggiava il suo margine di profitto più alto spendendo e scialacquando a destra e a manca. Ma la domanda è: ne valeva la pena? Ciò che costa di più è sempre meglio? Come si presenta esattamente un video musicale da nove milioni e mezzo di euro? Lasciate che vi prenda per mano e vi guidi alla scoperta dei dieci video musicali più costosi di tutti i tempi.

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Noisey Italia

BACKSTREET BOYS – "LARGER THAN LIFE" (1999)

Costo: 1,4 milioni di sterline (2,5 milioni di euro al cambio attuale)

Lo spreco più grosso: Se c'è un video che incorpora in modo perfetto l'ossessione degli anni Novanta con il futuro, i robot e la mancanza di gravità, è "Larger than Life" dei Backstreet Boys. Figlio della stessa formula di "I Want You Back" degli N'Sync, che vedeva un riccioluto Justin Timberlake bighellonare per una stazione spaziale come un austronauta dal cuore spezzato con un gusto discutibile per i vestiti, "Larger than Life" è finito per spiccare sopra il brodo primordiale di tutti gli altri video da boy band anni Novanta e affermarsi come il video da boy band anni Novanta. Costumi da robot? Navi spaziali gigantesche? Hoverboard? Androidi che ballano la breakdance? Uomini a torso nudo? Pupe? Esplosioni? Voglio dire, questo video contiene ogni cosa. Gli One Direction possono pure andare a nascondersi. Il loro video più famoso è praticamente l'equivalente di cinque vlogger che invece di andare a scuola si incontrano per filmare uno spot per River Island. Questo video? Questa è un missile interplanetario dalla galassia Boyband come non se ne sono mai visti prima. Potrei dire molte altre cose, ma credo che dovreste semplicemente premere play qua sopra.

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Ne valeva la pena? Per un video musicale che è costato di più di tre grandi case, fa pensare il fatto che non siano riusciti a costruire un orologio digitale che scrivesse correttamente la parola "January". Ma ovviamente la risposta è sì—ne vale assolutamente la pena. La fronte mi si imperla di sudore se tento di immaginare anche solo per un secondo come sarebbe se mi ritrovassi, al risveglio, su una nave spaziale, appena prima di essere mandato in battaglia nello spazio a fianco dei Backstreet Boys.

CELINE DION – "IT'S ALL COMING BACK TO ME NOW" (1996)

Costo: 1,5 milioni di sterline (2,9 milioni di euro al cambio attuale)

Lo spreco più grosso: Questo è piuttosto drammatico, vero? A essere sincera, non so se si sarebbe arrivati a un risultato molto diverso con quattro inquadrature della Casa Infestata di Disneyland, un letto a baldacchino dell'IKEA e quindici bambini che fanno scattare simultaneamente i flash di altrettante macchine fotografiche usa e getta.

Ne valeva la pena? Dipende da che cosa cerchi. Se ti piace rannicchiarti e guardare video musicali sentimentali dando i pugni al nulla e chiudendo gli occhi mentre ripensi a tutta la tua storia di amanti perduti o perdute, questo video è il migliore della storia. Altrimenti, è una pozza di vomito secco di gatto anemico risalente a due decenni fa. Il video diventa anche peggio quando ti rendi conto che si tratta di una scopiazzatura banale di "Total Eclipse of the Heart" di Bonnie Tyler, ma perlomeno quello era stato fatto nel 1983, quando era ancora accettabile correre in giro stringendo i propri capelli nei pugni come se li avessi bruciati cucinando.

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BRITNEY SPEARS – "TOXIC" (2003)

Costo: 690mila sterline (1,1 milioni di euro al cambio attuale)

Lo spreco più grosso: Ovviamente i diamanti, tutti quei cazzo di diamnti—rovesciati addosso a una Britney mezza nuda fino a farla sembrare una puntaspilli Svarovski che si rotola dentro una lussuosa scatola di specchi. Poi c'è la versione spaccaculi coi capelli rossi di Britney, che cavalca una moto che deve aver noleggiato quel tizio senza maglietta che la accompagna nella missione di andare ad avvelenare il suo fidanzato infedele. A un certo punto, si arrampica su un palazzo. Poi costringe un uomo ad inginocchiarsi a colpi di frusta.

Ne valeva la pena? Un videoclip costa soldi, ma un videoclip epocale non ha prezzo.

GUNS N' ROSES – "ESTRANGED" (1993)

Costo: 2,7 milioni di sterline (5,3 milioni di euro al cambio attuale)

Lo spreco più grosso: Se tornassi indietro nel tempo fino al 1993 e riuscissi a infilare i tuoi occhi all'interno della testa piena di bamba del fattissimo Axl Rose per guardare il suo cervello, ecco cosa vedresti: un video di nove minuti e mezzo di chitarre a doppio manico, limousine, ville, barche, elicotteri, e un assolo di chitarra strappamutande suonato davanti al Rainbow Bar and Grill sulla Sunset Strip. A un certo punto, un delfino vola fuori dal retro di un aeroplano, perché… perché sì, cazzo.

Ne valeva la pena? Questo è il classico esempio di cosa succede quando metti tanti soldi in un progetto che diventa una roba strana. Perché la prima metà è fatta solo di filmati live? Qual è lo scopo di quella villa gigantesca a metà video? Cosa c'entrano tutti quei delfini? Perché Slash dovrebbe sembrare in piedi sulla superficie dell'acqua, e invece sembra che uno stagista abbia beccato una copia crackata male di iMovie? Qualcuno mi sa spiegare cosa significa quando Axl si mette a camminare a fianco di una petroliera, come un piccolo uomo disperso in mare? E, soprattutto, perché è dovuto durare dieci minuti?

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MISSY ELLIOTT – "SHE'S A BITCH" (1999)

Costo: 1,3 milioni di sterline (4 milioni di euro al cambio attuale)

Lo spreco più grosso: Non esiste immagine più stupefacente, più emblematica, della testa pelata di Missy Elliott che emerge lentamente dall'acqua nera come la pece, scintillante e ricoperta di borchie, come se il mostro di Loch Ness fosse un gran fico e si unisse agli Hell's Angels.

Ne valeva la pena? Questa è Missy Elliott, per dio, può fare quello che le pare. Senti, l'unica cosa che voglio dire è che se ci fosse una persona caritatevole con svariati conti in banca che avanzano che volesse fondare un canale di soli video di Missy Elliott, in repeat infinito, che li trasmettesse nello spazio a disposizione degli alieni che vogliano stabilire un contatto con la Terra, le prossime generazioni sarebbero formate da persone migliori.

MARIAH CAREY – "HEARTBREAKER (FT JAY Z)" (1999)

Costo: 1,7 milioni di sterline (3 milioni di euro al cambio attuale)

Lo spreco più grosso: Considerato che si tratta di Mariah Carey—la stessa persona che assume un autista di limousine privato per i suoi cani—mi sorprende che questo video non ritragga semplicemente lei che si struscia su una pila di pellicce per cinque minuti. Invece si limita a ballare dentro un cinema con dei jeans tagliati e un top minuscolo prima di mettersi a litigare con se stessa.

Ne valeva la pena? Capisco l'importanza di questo video—è nostalgico in mille modi diversi. La canzone non è neanche brutta. Ma non sono sicuro che valga quanto una piccola isola nell'arcipelago delle Hawaii, specialmente perché Jay Z non si è nemmeno preso la briga di smettere di guardarsi allo specchio ridendo e presentarsi alle riprese.

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THE ROLLING STONES – "LOVE IS STRONG" (1994)

Costo: 690mila sterline (1,3 milioni di euro al cambio attuale)

Lo spreco più grosso: I Rolling Stones passeggiano per una New York in miniatura. È tipo King Kong, ma con dei baronetti rock'n'roll in età pensionabile invece di un enorme gorilla che rapisce giovani e belle ragazze con le sue manone. Che cosa fa più paura? Siete pregati di votare nella sezione commenti.

Ne valeva la pena? A volte, i genitori affidano dei soldi ai figli perché vadano a comprare una certa cosa al negozio. Quando il bambino ritorna, finge che l'addetto alla cassa si sia sbagliato e si intasca il resto, per poi spenderlo in chewing gum o petardi. Questo è più o meno la stessa cosa, visto che i Rolling Stones sostengono di aver speso un milione di dollari per questo video, ma la qualità dimostra che non è affatto possibile. Come potrebbe fare così schifo? Perché sembra girato con una telecamerina portatile con piccoli edifici fatti con i cartoni del panettone? Perché Mick Jagger che si sfrega il petto cantando "you make me hard" mi fa venire da vomitare a spruzzo sullo schermo del computer?

THE SISTERS OF MERCY – "DOMINION"

Costo: 690mila sterline (1,7 milioni di euro al cambio attuale)

Lo spreco più grosso: Ci sono davvero un sacco di cammelli.

Ne valeva la pena? Quanto è vero che Mariah Carey fa la cacca nei cespugli.

MICHAEL E JANET JACKSON – "SCREAM" (1995)

Costo: 4,8 milioni di sterline (9,6 milioni di euro al cambio attuale)

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Lo spreco più grosso: Lo so che abbiamo già parlato dei Backstreet Boys, ma sapete cosa vi dico? Andassero affanculo loro e i loro amici robotici. Quello era il passato, e questo è ora, ed è chiaro che il trend dei video fantascientifici anni Novanta è iniziato con Michael e Janet Jackson che agitano le membra a gravità zero. Vengono anche distrutti alcuni vasi, che è la dimostrazione universale di decadenza. I poveri non rompono vasi volontariamente.

Ne valeva la pena? Guarda i loro outfit argentati coordinati, senti il battito del beat, guarda Janet Jackson che finge di pisciare in piedi e chiediti se ti stai divertendo. Questo video ha i passi di danza più fighi e esaltanti dopo "Thriller" e si svolge in una nave spaziale di un bianco accecante che si muove alla velocità della luce.

KANYE WEST - "STRONGER" (2007)

Costo: 830mila sterline (1,1 milioni di euro al cambio attuale)

Lo spreco più grosso: Non ho idea di che cosa stia succedendo a Kanye West in questo video. Sta lentamente scaricando l'intera storia politica del Giappone da una gigantesca macchina CG1 controllata dai Daft Punk? Viene clonato? Qualcuno sa spiegare l'utilità degli occhiali a tendina?

Ne valeva la pena? Mia madre una volta mi ha detto che il procedimento più intensamente piacevole a cui abbia mai assistito era l'assemblaggio di un'auto all'interno di una fabbrica FIAT. Al tempo ho pensato che si trattasse di un episodio di psicosi, ma dopo aver visto questi bracci robotici satinati lavorare attorno a Kanye West nel video di "Stronger", capisco esattamente che cosa intendeva. È una soddisfazione ancora più grande di quando ho scoperto che le palle da tennis entravano perfettamente dentro i tubi delle Pringles.