FYI.

This story is over 5 years old.

Musica

I meet&greet con gli artisti sono una cagata pazzesca

Pagare gli artisti per l'illusione dell'intimità non salverà la vita né a te, né a loro.

Foto di Melissa Renwick/Toronto Star via Getty Images

Mentre la razza umana perde gradualmente la pazienza per se stessa, l'isolamento è diventato una pratica comune. Da quello politicamente devastante come la Brexit, a forme più veniali come le Belieber abbandonate, pare che stiamo tutti puntando a stare il più possibile lontani gli uni dagli altri. Le celebrità, custodi dei trend, naturalmente sono all'avanguardia nel cercare sempre meno contatti con… be', chiunque. Questa settimana Drake è stato è stato l'ultimo di una serie di performer (tra cui Bieber e Beyoncé) ad annullare i suoi meet&greet VIP previsti per il suo prossimo tour. I fan che avevano già sborsato dei soldi per incontrare il 6 God sono disperati, e c'è già chi argomenta che gli artisti non si meriterebbero i propri fan. Molte persone che non avrebbero mai partecipato a un'attività di questo tipo si sono ritrovate a difendere ciecamente questi pazzi. Ma la pietà è malriposta. I meet&greet sembreranno un'utopia in cui i fan possono abbracciare il proprio idolo e dichiarare il proprio amore di persona, ma la verità è questa: i meet&greet sono una truffa per i fan. Fidatevi di me. Coordinarli è il mio lavoro.

Pubblicità

Ecco come funzionano di solito i meet&greet: il pacchetto medio per un artista conosciuto di solito parte da 300 o 400 dollari, anche se quello di The Boy a questo giro faceva 1000 tondi tondi. (Artisti meno conosciuti chiedono molti meno soldi, mentre l'offerta è altrettanto buona e spesso comprende un album in regalo). Il pacchetto è un'integrazione del biglietto che assicura i posti migliori al concerto (di solito prima fila), una borsa piena di merch esclusivo che non viene venduto ai fan "normali", ingresso prioritario al concerto e altri piccoli extra come il catering durante il soundcheck. Il meet&greet medio ha più di cento persone a serata e artisti come Bey, Rih e Biebs arrivano a incontrare, stringere la mano e fare una foto con più di duecento fan alla volta.

Cliccare like sulla nuova pagina di Noisey Italia invece non costa niente.

Noisey Italia

Comprensibilmente, i meet&greet sono tutt'altro che veloci; se tutto va alla perfezione, non scendono mai sotto le due ore. Ci sono persone (security, coordinatori) il cui compito è di mantenere l'interazione al minimo: per ottimizzare, di solito è vietato ai fan di fare la foto da soli e di chiedere autografi, visto che hanno già un oggetto firmato nella loro borsa con il merch, sempre per ottimizzare i tempi. Tuttavia, una volta che il fan è in presenza dell'artista, nessuno può impedirgli di chiedere di più; sarà l'artista a "fare lo stronzo" e declinare.

Pubblicità

GIF via getoffmybloghoe.tumblr.com

Così i fan si fanno furbi. Chiedono una foto in più. Nascondono il pennarello e sorprendono l'artista con una richiesta di autografo mentre la security è distratta. Parlano o addirittura fanno freestyle davanti all'artista per dieci minuti perché chi se ne frega delle 175 persone che stanno in fila dietro di loro a mezzanotte e mezza—loro non hanno 16 barre. Ti ricordi la loro faccia da quel concerto in Tennessee nel 1983? Ragazzini bianchi dei quartieri alti chiedono ai rapper di fare una posa da galera o il simbolo di una gang perché la foto sia più #authentic. E se sei minorenne, perché non raccontare balle a tutti e farti fare una foto con il tuo nuovo tatuaggio su una chiappa? Non rovinerà mica la vita a nessuno! Le richieste sono infinite. I soldi garantiscono l'accesso, ma è raro che i limiti di questo accesso siano a discrezione dell'artista.

Vi sorprende che i fan si sentano in diritto di chiedere ogni cosa? Hanno pagato dei bei soldi per questa esperienza. Ma solo i fan sanno davvero che cosa vogliono. L'approvazione delle loro Stan Smith (ripetilo guardando in camera per Snapchat!) o, alla peggio, un autografo su una scarpa che non c'entra nulla per poi venderla su eBay. Vogliono che Drake dica loro che hanno una fidanzata fica. Vogliono che Bieber si faccia una foto con loro che lo baciano come se fosse un souvenir del Madame Tussaud. Nonostante tutte le cose virtuose che promettono su Internet, quando si trovano lì è soltanto una transazione commerciale. Ogni richiesta che viene loro in mente è totalmente accettabile perché hanno pagato (una volta ho visto un fan adulto creare un casino con l'intero staff di un locale perché giurava che fossero stati promessi degli stuzzichini gratuiti). I soldi sono un investimento in cambio di un'opportunità. Hai pagato per un live e per la speranza che questo artista possa realizzare i tuoi sogni—qualunque essi siano—e nessuno potrà fermarti, neppure l'artista stesso.

A essere onesti, come per ogni cosa, c'è una gerarchia. I nuovi artisti possono ottenere molti benefici dai meet&greet. È il momento buono per incontrare gli amici che ti hanno fatto salire gli ascolti su Soundcloud e che sono disposti a spendere soldi per aiutarti a raggiungere la vetta della piramide. Questi fan sono quelli che finiranno per convincere il grande pubblico che ti meriti assolutamente di suonare in uno stadio. Questo tipo di meet&greet può essere un'esperienza gioviale e comunitaria. L'artista impara qualcosa sui fan tanto quanto i fan imparano qualcosa sull'artista. Ma se la tua carriera continua a crescere, incontri gente al ritmo di un barista a san Patrizio. I meet& greet diventano una delle tante interazioni con i fan in agenda. E più diventi potente, più i fan si sentono autorizzati a chiedere. Hai un'etichetta? Vogliono rappare per te e strapparti un contratto. Hai una gestione social media a livello Kardashian? Vogliono che li tagghi per promuovere i loro dipinti, i loro vestiti, le loro chiappe, non importa. Non sono lì per accrescere il tuo potere da star; sono lì per goderselo perché sono davvero convinti di essere l'unico motivo per cui ce l'hai.

A photo posted by Justin Bieber (@justinbieber) on May 10, 2016 at 3:15pm PDT

Logisticamente, assecondare questa mentalità diventa rapidamente complicato. Portare i fan nel backstage significa essere sicuri di riuscire a portarli fuori, cosa che non è scontata (se lasci salire il cane sul letto una volta, è fatta!). Portare l'artista in uno spazio pubblico è un cataclisma. Poi, al di là di programmare le ORE richieste per le foto con centinaia di persone e trovare un posto dove scattarle, devi avere centinaia di esperienze intime uno-a-uno. Ogni fan paga per avere un momento per sé, non un momento per NOI. E per l'artista in tour ci sono solo due scelte: prima del concerto o dopo. Ossia quando stai cercando di concentrarti o quando hai esaurito tutte le tue energie. Ora, immaginate di andare da una sessione di autografi a un concerto a un meet&greet a una comparsata in discoteca: questi sono conosciuti come i Quattro Gironi dell'Inferno dei Flash. A un artista di successo capita spesso di avere giornate come questa, ma il suo umore personale non importa. Ai fan non interessa il contesto: loro pagano per l'attenzione più totale dell'artista.

E no, non è necessario avere pietà di un gruppo di milionari, ma considerate che nessun altro tipo di milionario ti concederebbe mai cinque minuti per mille dollari, né è obbligato a farlo. E di sicuro non ti darebbe una borsa di roba che non viene venduta da nessun'altra parte. Il fatto è che per ogni bellissimo e commovente momento di contatto, ci sono dozzine di interazioni che lasciano frustrati e senza energia. Anche i bellissimi momenti di contatto sono una rottura se ne hai 65 in due ore. Se dovete giudicare, guardate a chi paga per incontrare una persona, ma anche in questo caso lasciate che vi dica la verità. Chi paga per queste cose o ha quantità inimmaginabili di soldi, oppure sta facendo un sacrificio per salvarsi la vita—non importa come crede che avverrà. Anche se sono i responsabili di questa fantasia, la cosa migliore che gli artisti possono fare è non dare false speranze.