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Musica

Le migliori uscite italiane del mese: Marzo 2015

Cosa è uscito di bello e italiano nell'ultimo mese? Un bel po' di roba... Fidatevi di noi che ne sappiamo a pacchi!

Se febbraio è stato un mese di ovvio letargo, a Marzo è arrivato invece l'ovvio ripiglio. Questo mese siamo sommersi dalle buone manifestazioni di figaggine discografica da gente che è nata e cresciuta nel nostro stesso paese, molte delle quali ve le abbiamo già spappolate sul muso con convinzione e perseveranza nei giorni addietro (capito, qua i dischi ci arrivano prima che escano perché siamo professionisti, figata, no?). Questo non comporta comunque che noi non si colga ogni buona opportunità di rispiattellarvele sul muso finché non siete convinti. Siete convinti?

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IOSONOUNCANE - DIE (Trovarobato)

Ecco, questo è il primo degli album di cui vi avevamo già parlato. Nello specifico, abbiamo intervistato Jacopo Incani per farci raccontare una storia di paesaggi violenti e grammatiche dure, di tradizioni che scandiscono la genetica delle nostre esperienze, di morte e distacco. La stesa storia che racconta questo disco, in pratica.

YAKAMOTO KOTZUGA - Usually Nowhere (La Tempesta)

Un disco decente uscito per La Tempesta è già di per sé un piccolo miracolo, figuriamoci poi se l'album in questione è una raccolta di beat romanticamente tetri, sottoprodotti della sintesi di nuovi materiali di costruzione, in spazi artificiali riconsegnati al vuoto. Lui ci ha fatto un mix settimana scorsa. Non è bello come l'album ma quasi.

SATAN IS MY BROTHER - They Made Us Climb Up Here (Boring Machines)

Sono tornati quando sinceramente li avevamo dati un po' per dispersi. E invece la scalata del demonio continua, con Rene Daumal in testa, Dante in coda e un esercito di jazzisti dannati che lo insegue per vendicarsi. Ve lo abbiamo fatto ascoltare prima di tutti gli altri, qui.

DONATO DOZZY & ANNA CARAGNANO - Sintetizzatrice (Mego)

Un lavoro bellissimo nella sua frattale semplicità, nei mille dettagli tonali che rivela a ogni ascolto. Praticamente una prosecuzione del lavoro di pionieri come Meredith Monk e al fianco di esperimenti recenti come quelli di Holly Herndon in Movement. Praticamente si tratta di un lavoro sulla voce come fonte di sintesi sonora, e sull'integrazione tra musicalità spontanea e tecnologia per sviluppare una riproduzione del corpo in forme e relazioni differenti. Una specie di manifesto post-umanista per la riarmonizzazione tra diverse forme di vita, di tempo e di spazio.

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FATHER MURPHY - Croce

Vabé, oramai lo saprete a memoria…

GIANCARLO TONIUTTI - La Mutazione (Black Truffle, ristampa)

Oren Ambarchi ha deciso di fare un regalo al mondo e di riproporre in lucido nero vinile (con la sua label Black Truffle) uno dei dischi più importanti per la musica sperimentale del nsotro paese: La Mutazione del maestro friulano Giancarlo Toniutti, uno di quelli che ha praticamente portato la musica industriale da queste parti (al pari di Maurizio Bianchi, dei Tasaday e degli Ain Soph), colorandola nelle sue produzioni di ambizioni cosmiche in visuale negativa. La Mutazione uscì inizialmente sulla storica Broken Flag, la stessa su cui uscirono anche altri classici italiani del macello industriale occulto come Sigillum S e Mauthausen Orchestra.

DJ KHALAB - Eunoto (Black Acre)

Nuovo nuovo, esce su Black Acre come al solito ed è frenetico, psicogeografico e pieno di belle idee ritmiche che un po' sanno di footwork, un po' di kuduro e un po' in generale di tutte le breakbeattate che sono (appunto), uscite dalle officine BA de-localizzate in medioriente. Tipo Clap Clap, che infatti fa un featuring nell'album. Tutto regolare. Tutto moooolto figo.

PANORAM - Background Story (The Vinyl Factory)

Lui invece lo ha presentato Virginia qualche settimana fa, è di Roma ed è uscito sulla rinomata label inglese legata al rinomato magazine inglese con un bell'LP intitolato Background Story. Anche qua si parla di elettronica, romanticismo e scorci di vita iperreale, resi tra tastierismi jazz, synth analogici e impalcature digitali.