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Musica

La guerra tra le due Coree si combatte a suon di K-Pop

Un vero e proprio muro di casse disposto lungo la frontiera spinge musica e messaggi dalla Corea del Sud a quella del Nord.

La guerra di propaganda tra le due Coree ha un nuovo asso nella manica. In occasione del compleanno del supremo leader nord-coreano Kim Jong-Un (era venerdì scorso), la Corea del Sud ha deciso di riattivare il muro di casse che spara anti-propaganda anti-nordcoreana a kilometri di distanza, lungo tutto il confine sud. Fin qui niente di nuovo, dato che il muro di altoparlanti era già in azione, anche se il soundsystem era in pausa da agosto. La novità della stagione, pensata forse per far piacere al Regime, è che i sudcoreani hanno in canna una nuova arma: gli altoparlanti, infatti, pomperanno del violentissimo K-Pop.

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Questa vera e propria "Guerra Sonica" vede il suo mezzo principale, le hit micidiali come "Let Us Love Each Other" o la bombardante "Bang Bang Bang", della boyband sudcoreana Big Bang, inframmezzate da messaggi poco carini nei confronti del leader nordcoreano e di sua moglie, oltre che da notizie dal mondo.

Questo avviene in realtà presso uno solo degli undici muri di casse disposti lungo tutta la frontiera tra Nord e Sud, e la decisione di riattivarlo è stata presa in seguito a notizie su nuovi test nucleari dei nordcoreani. Il programma di resistenza del Sud è partito, di conseguenza, da una satira diffusa a tutto volume sul programma nucleare di Pyongyang e su tutti i soldi spesi in vestiti dal leader e dalla sua famiglia.

«Gli abiti di Kim-Jong-un e Ri Sol-ju [sua moglie, NdR] costano decine di migliaia di dollari a pezzo, e una sua borsetta costa altre migliaia di dollari,» urlano gli altoparlanti sud-coreani.

I messaggi, grazie alla potenza del sistema, possono essere sentiti fino a 25 km di distanza durante notte, e 10 kilometri durante giorno. Questo fa sì che i messaggi arrivino fino alle orecchie dei soldati di guardia alla frontiera, ma anche a quelle dei civili nord-coreani che vivono in quella zona.

Oltre a sottolineare dettagli di costume, i messaggi diffusi fanno riferimento anche alle notizie diffuse negli scorsi giorni dal regime nord-coreano: a quanto pare sostengono di essere riusciti a far esplodere una bomba a idrogeno. Secondo il governo degli Stati Uniti e diversi esperti è abbastanza improbabile che il Paese disponga della tecnologia necessaria per far esplodere una bomba a idrogeno.

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"Il test nucleare isola ancora di più la Corea del Nord e trasforma il Paese in una terra di morte," così suona uno dei messaggi diffusi dagli altoparlanti. Un altro annuncio millantava che la linea politica di Kim—la convinzione di poter stimolare contemporaneamente l'economia e rafforzare il nucleare—non sia affatto "realistica".

Il dipartimento di psicologia dell'esercito sudcoreano ha prodotto contenuti specifici per la stazione radio FM Voice of Freedom, che hanno iniziato ad essere diffusi da quegli altoparlanti, da venerdì scorso, per circa sei ore al giorno.

Per la Corea del Nord, quei messaggi sono un attacco contro la dignità del suo leader e del suo sistema politico, al punto che si parla di "atto di guerra deliberato". L'ultima volta che la Corea del Sud avevo messo in marcia i propri alroparlanti, lo scorso agosto, i soldati del nord avevano risposto con gentili bombardamenti.

Alcuni ufficiali sud-coreani hanno dichiarato che l'interruzione di quei messaggi era stata la principale ragione per cui il Nord si era convinto a interrompere il conflitto armato, tanto da porgere le proprie scuse ufficiali in seguito all'esplosione di una mina che aveva ferito alcuni soldati sud-coreani.

Alcuni defettori nord-coreani hanno dichiarato che i messaggi che arrivavano dall'altra parte del confine avevano aperto a molta gente gli occhi sul fatto che possono esistere anche canzoni che parlano d'amore.

Il ministro per gli Affari Esteri britannico Philip Hammond, che era in visita in Giappone, ha invitato la Corea del Sud e altri Paesi a non cedere alle provocazioni armate della Corea del Nord: "Dobbiamo essere migliori dei nord-coreani… Sappiamo che rispondere a tono farebbe il loro gioco." Il cammino da seguire, secondo lui, è applicare sanzioni effettive.