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Musica

Furtherset presenta il nuovo show A/V al Nextech Festival

Nextech Festival: dove musica e visual diventano una cosa sola.

Il weekend dall’11 al 13 settembre può dirsi veramente denso di eventi in giro per lo stivale, ma in questo caso abbiamo a che fare con una vera perla di festival che si ripete, ogni anno, dal 2006. Il luogo del delitto è Firenze e i carnefici sono gli organizzatori del Nextech Fest, in cui suoneranno musicisti internazionali affiancati ad alcuni dei producer più interessanti della scena italiana. Gli sperimentatori Demdike Stare apriranno le danze giovedì 11 insieme a Furtherset, che nell’ultimo anno è maturato in molti sensi e ha fatto uscire per l’etichetta di cui è fondatore, Bertrand Tapes, un LP che consideriamo un vero e proprio gioiellino. Lo show in questo caso sarà audio e visual, anche per Tommaso Pandolfi (pseudonimo di Furtherset nella vita reale), quindi consigliamo di tenere gli occhi ben aperti per la serata, che si presume ricca di stravolgimenti sensoriali. Per capire come il giovane producer si sta organizzando per la serata, abbiamo fatto qualche domanda a lui e al videoartist con cui sta collaborando per questo progetto:

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Noisey: Ciao Tommaso, raccontaci dei tuoi visual nuovi nuovi, li hai curati tu stesso?

Furtherset: Ho curato i video insieme al mio caro amico e sosia di Andreotti (in spirito e fisico) Alessandro Biscarini, che si fa chiamare VVWW. Abbiamo girato insieme quasi tutte le riprese, a parte alcune dove ero a casa da solo e ho avuto strane idee

È stato un lavoro molto veloce, inizialmente. Poi conta che abbiamo cominciato a lavorarci da poche settimane, anche se alcune riprese come quella della gif promozionale sono di qualche mese fa. Nella gif ci sono delle palline che gravitano sopra a un fon.

Tommaso, è stata una mossa semplice mettere mano alla proiezione visiva della tua musica o ti sei trovato a volte di fronte a scarti tra come ti immaginavi di rappresentarla e cosa poi è venuto fuori? Alessandro, come hai iniziato a lavorare sulla musica di Furhterset, ti ha rotto le palle su come voleva che fosse accompagnata visivamente la sua musica o ti ha lasciato sperimentare?

Alessandro: Guarda, per quanto distanti, se dovessi indicarti una cosa che accomuna Tommaso e me sarebbe la ricerca, a volte anche maniacale, di coerenza nei confronti di ciò che facciamo (vedasi definizione di "pipparoli musicali", insomma, quel genere di persone che magari creano opere che li soddisfano e poi si arrovellano anche le ore per giustificare ciò che cercano e ciò che fanno).

Da qui è partita la sfida: la musica di Tommaso (visione mia, ma credo sia condivisibile) tende a costruirsi su una solida base di suoni reali, vivi (voci, registrazioni open air, ecc.ecc.) che poi subiscono rielaborazioni digitali, riassemblamenti come se lui stesso volesse mostrare una visione alternativa della realtà attraverso la sua lente psichedelica, una sorta di riconquista da parte del reale di ciò che per anni è stato considerato semplice appannaggio del mondo elettronico e poi digitale. Conseguenza naturale di questa impostazione è stata l'esclusione sin dall'inizio dell'utilizzo spasmodico della computer graphic e una ricerca approfondita di effetti luminosi, ottici, metafisici (vedi palline che lievitano) solo in seguito rielaborati attraverso i softwares.

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Bisogna specificare che Furtherset è ben più rompipalle e precisino di me. Per venire incontro alle sue esigenze credo di aver perso qualche decimo agli occhi in uno sgabuzzino a 40° con luci stroboscopiche.

A parte questo sono soddisfatto dei risultati che stiamo ottenendo, perché appunto coerenti e compenetranti.

Il tutto comunque può essere riassunto con la discussione avvenuta prima di tutto ciò:

A: "Cosa vuoi che percepisca lo spettatore da i tuoi visuals?"

T: "Stupro visivo."

A: "Ok."

Tommaso: Per non parlare poi del fatto che avremo passato almeno 5 ore nel sottotetto, o in studio con le finestre oscurate da teli neri, con una strobo accesa per riprendere cose disturbanti.

Disturbante è una buona definizione. Questa violenza visiva, come la avete descritta, prevede quindi una quasi-passività dello spettatore/ascoltatore? Cioè, il vostro pubblico ideale deve lasciarsi invadere? Qual è una predisposizione adatta al vostro show?

Tommaso: Normalmente quello che cerco di portare live, anche senza l'apporto visivo, è un'esperienza che faccia calare le persone in uno stato molto introspettivo, e richiede la partecipazione attiva dello spettatore nel capire, nella sua consequenzialità, il live.

Il cosiddetto "stupro visivo" come ci piace chiamarlo è un passo in avanti rispetto all'uso esclusivo di una parte sonora, e, come quest'ultima, richiede uno sforzo introspettivo, del riuscire a calarsi in quello che è un calderone di emozioni trasformate in audio (che questo credo sia la mia musica) insieme a un apporto visivo, sempre molto psichedelico e vago, senza cose troppo definite. E non sono definite, sono vaghe e confusionarie diciamo, proprio per lasciare spazio all'elaborazione del pubblico. Puntiamo si su un assalto visivo a tratti molto disturbante, vedi l'uso delle strobo già in fase di ripresa, che però come ho detto lasci spazio all'interpretazione personale.

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Sentite di avere una continuità con il live a/v di Demdike Stare? Anche il loro approccio è abbastanza alienante, anche se pieno di suggestioni e influenze, è un viaggio solitario.

Alessandro: Amo il lavoro di Demdike Stare perché hanno una profonda coerenza di fondo: vedi il cercare spesso ispirazione e sample da colonne sonore di film e poi riproporre spezzoni visivi di vecchie pellicole riassemblate proprio come le composizioni musicali che presentano.

Credo che, anche senza conoscere l'approccio compositivo dei Demdike Stare, si percepirebbe comunque una profonda armonia tra i suoni che emettono e le immagini che proiettano.

Per come la vedo io, la coerenza, anche se implicita, paga.

Tommaso: Il loro approccio a/v credo sia molto più alienante rispetto a quello che cercherò di portare avanti e di presentare quella sera. Loro poi sono più cupi e danno un senso di solitudine molto più forte di quello che io potrei dare. Spero ci sia comunque della continuità tra il loro live a/v e il mio, anche se comunque io ed Alessandro non stiamo lavorando per omogeneizzare le due esperienze appositamente per quella serata, ma stiamo cercando di costruire un qualcosa che sia molto personale. Non facciamo riferimento a nessun altro attualmente, a livello di ispirazione. Cerchiamo solo di canalizzare visivamente quello che immaginiamo possa materializzarsi davanti agli occhi con la mia musica.

A livello di "immersione" nel suono e nelle immagini, comunque, l'approccio sarà simile, o almeno lo spero.

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Grazie mille ragazzi!

Per sperimentare il lavoro di Furtherset e VVWW l'appuntamento è a Firenze giovedì 11 settembre.

Potete trovare maggiori informazioni sulla pagina dell'Evento Facebook.

Sarà poi la volta degli olandesi Noisia, arceri della Drum’N’Bass di qualità, accompagnati dagli autoctoni Ckrono & Slesh, da DJ Goma, Ganji Killah e Rayna, la sera di venerdì 12 al VIPER THEATRE di Via Pistoiese/Via Lombardia, sempre a Firenze.

Evento Facebook

E per chiudere in bellezza quest’edizione del Nextech, balliamo pesante con Ben Sims, Gary Beck e con il duo della distruzione, Karenn (formato da Blawan e Pariah, due dei producer più violenti in circolazione), dai francesi Vitalic (ve li ricorderete sicuramente per un bel po’ di hit che hanno piazzato negli ultimi anni e dagli italiani Draft e Teo Nardi in back to back.

Il tutto si svolgerà alla FORTEZZA DA BASSO (Pad. Cavaniglia) di Viale Strozzi 1.

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