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Tecnologia

Secondo un nuovo leak, il TTIP scoraggerebbe l'uso di energie rinnovabili

Durante la COP21 di Parigi, l'UE ha sottoscritto un accordo di decarbonizzazione—che potrebbe essere facilmente aggirato con il patto di libero scambio con gli USA.
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Più dettagli emergono sulle negoziazioni del TTIP—l'accordo di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti nato nel 2013—più abbiamo la sensazione di doverci preoccupare seriamente.

A maggio, era stata la volta dei leak di Greenpeace, 248 pagine di documenti riservati, ottenuti dall'ufficio olandese dell'ONG che hanno rivelato alcuni punti critici su temi controversi, come gli organismi geneticamente modificati o le norme sulla sicurezza alimentare.

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Questo lunedì, invece, in concomitanza con il quattordicesimo round di trattative del concordato, a Bruxelles, il Guardian ha diffuso degli ulteriori documenti trafugati. Secondo quanto emerso, l'UE intende proporre nell'accordo un abbassamento degli standard obbligatori sul risparmio energetico, oltre a limitare gli investimenti per le energie rinnovabili, sabotando così gli sforzi europei in materia di risparmio energetico e conversione all'energia pulita.

Altre tematiche emerse sono il depotenziamento delle misure di protezione ambientale nei confronti di deforestazione e attività estrattive, in modo da favorire l'estrazione e l'utilizzo dei combustibili fossili.

Lo scorso dicembre, durante la COP21 di Parigi, l'Unione Europea ha sottoscritto un accordo internazionale per il cambiamento climatico che prevede la decarbonizzazione progressiva dell'economia. Le proposte interne al Paternariato transatlantico trapelate andrebbero in contraddizione con questa linea d'azione mirando ad "eliminare tutte le restrizioni esistenti sull'esportazione di gas naturale nel commercio tra loro [i paesi coinvolti], a partire dalla data di entrata in forza dell'Accordo».

In sostanza l'obiettivo è aggirare i limiti immessi dalla COP21 in materia di esportazione energetica, per non fare saltare l'intesa transatlantica.

E, come hanno fatto notare gli osservatori, se la Conferenza climatica, non è soddisfacente in termini di tempistiche, tempi limite per il completo azzeramento delle emissioni e nella scelta di affidare la verifica dei risultati ai singoli paesi tramite autocertificazione, questi sviluppi costituiscono degli ulteriori passi indietro.

Paul de Clerck, portavoce del progetto Friends of the Earth, che segnala l'incompatibilità dei documenti emersi con l'impegno dell'UE, sottolineando che "il mercato europeo sarà inondato di prodotti inefficienti dal punto di vista energetico, i consumatori e il clima pagheranno il conto," a scapito anche dell'eolico e del solare».

Claude Turmes, deputato dei Verdi europei, ha messo invece in guardia a proposito della perdita di potere degli organismi europei: "queste proposte sono inaccettabili. Saboteranno la capacità dei legislatori UE di privilegiare rinnovabili ed efficienza energetica rispetto alle fossili," concludendo con un riferimeno a "un tentativo di minare alla base la democrazia in Europa." Come dargli torto? Da un lato ci impegniamo a rispettare accordi per tutelare l'ambiente, dall'altro, contrattiamo con i nostri partner economici per violarli.