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Tecnologia

Perché non possiamo tornare al primitivismo

Il leader del transumanesimo ci spiega lo scontro di queste due filosofie profondamente opposte.
​Immagine: NASA Goddard/Flickr

Zoltan Istvan è un filosofo, futurologo, giornalista e autore del best-seller The Transhumanist Wager. Ogni tanto scrive per Motherboard proponendoci le sue riflessioni sul futuro delle capacità umane oltre i limiti imposti dalla natura.

Immaginate di svegliarvi una mattina e scoprire che quasi tutti i prodotti dell'avanzamento tecnologico degli ultimi due millenni sono scomparsi dalla faccia della Terra. Il letto su cui siete distesi sarebbe probabilmente una scomodissima pila di fieno e pelli di animali; emanereste un odore non piacevole, dal momento che non avreste a disposizione né acqua corrente, né shampoo né tantomeno asciugamani puliti. E se siete avanti con gli anni è molto probabile che vi faccia male una o più parti del corpo, un dente cariato ad esempio—e dal momento che non esisterebbero né aspirina né antibiotici per affrontare l'infezione potreste anche lasciarci le penne.

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Vi sembra una follia? I seguaci dell'anarco-primitivismo—"persone che sostengono il ritorno a una vita pre-moderna attraverso la deindustrializzazione,"—vorrebbero che aderiste a questa visione. Affermano che la tecnologia e il progresso sono negativi e che non fanno altro che alienarci dalla nostra vera essenza..beh…dall'Età della Pietra in poi.

Se pensate che mi stia per scagliare ferocemente contro gli anarco-primitivisti avete torto. Come transumanista sono completamente d'accordo con la loro visione per cui la tecnologia e il progresso stiano fondamentalmente cambiando la vita dell'umanità in peggio. Se sei un essere umano e vuoi rimanere tale, dovrai ammettere che la tecnologia e la civilizzazione sono decisamente uscite dal nostro controllo, non solo vi faranno impazzire, ma distruggeranno probabilmente la vostra vita quotidiana. E ciò accade spesso, soprattutto a persone anziane e attaccate a stili di vita del passato, e non è una bella cosa. Il cervello e il corpo umano non sono fatti per una tecnologia così radicale, per le gigantesche metropoli in cui molti di noi vivono, o per gli schemi sociali e lavorativi intensivi che ci ritroviamo a vivere. Tuttavia per gli esseri transumani a cui piace guidare automobili, volare su jet, navigare in Internet, fare immersioni subacquee, scalare l'Everest con bombole d'ossigeno e usare i wc con lo sciacquone, il mondo è in costante miglioramento.

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Transumano significa oltre l'umano. E detto francamente, i transumanisti sono persone che non hanno più interesse nell'essere umano. Non siamo amanti delle nostre deboli membra, dei nostri corpi mortali o dei nostri organi imperfetti, come i nostri occhi che possono vedere solo un mero 1 percento dello spettro luminoso dell'universo. Non ci interessa la morte causata da un'infezione, dormire in una grotta o cacciare gli animali con archi e frecce, o quelle scocciature sulla sopravvivenza che ci affliggono da migliaia di anni. Vogliamo lasciarci indietro la razza umana e accogliere un futuro tecnologico e dominato dalla scienza, fatto di protesi robotiche, ecosistemi digitali, un ampliamento indefinito della vita e nuove filosofie sociali.

Un uomo delle caverne robot. Immagine: Jill Allyn Stafford/Flickr

Il punto di scontro fondamentale di anarco-primitisvo versus transumanesimo è che le persone tendono a pensare che siamo ancora umani—che siamo ancora mammiferi e primati. Una descrizione così semplicistica di noi potrebbe essere utile da insegnare alle elementari, ma perde rapidamente la sua rilevanza quando si discute con una persona che indossa un esoscheletro, possiede un microchip RFID, assume occasionalmente del Viagra e indossa dei Google Glass. Siamo esseri umani? Non più, e abbiamo iniziato a dirigerci verso il transumano molto tempo fa, quando abbiamo ricevuto il nostro primo vaccino, abbiamo fatto la prima telefonata e abbiamo guardato un astronauta camminare sulla superficie della Luna. Qualche giorno fa, alla Stanford University ho avuto l'onore di tenere un dibattito pubblico con il più influente filosofo anarco-primitivista del mondo, John Zerzan. L'idea del dibattito è nata dal libro del giornalista del Telegraph Jamie Bartlett, dal titolo The Dark Net. Nell'ultimo capitolo, intitolato Zoltan versus Zerzan, Barlett contrappone le due filosofie di pensiero.

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Prima della pubblicazione del libro, Bartlett ha suggerito che un dibattito pubblico sarebbe stato un buon modo per fare il punto sul progresso dai due opposti punti di vista. Zerzan e io abbiamo acconsentito e la Stanford Transhumansit Association—una delle più grandi associazioni studentesche futuriste in America—si è mostrata disponibile a ospitare il dibattito.

Naturalmente, più la civiltà sviluppa sistemi tecnologici esponenzialmente complessi, più il conflitto tra l'anarco-primitivismo e il transumanesimo si inasprisce.

Recentemente è uscito Trascendence, un blockbuster hollywoodiano con Johnny Depp. Parte del film è dedicata alla azioni di un'organizzazione anti-tecnologica contro scienziati transumanisti. Ai transumanisti piacerebbe che fosse soltanto finzione, ma questo è un fenomeno che affligge anche il mondo reale. Recentemente gruppi anti-tecnologici italiani e messicani hanno attaccato scienziati e tecnici in Svizzera e in Messico. Fortunatamente John Zerzan pare non avere alcun coinvolgimento con questi gruppi, ma il suo passato come confidente pubblico di Unabomber e di qualcuno che potrebbe aver aiutato a organizzare gli scontri di Seattle mi ha reso circospetto. Se ero poco a mio agio durante il dibattito è perché avevo indosso un giubbotto antiproiettile, che mio malgrado dovrò indossare regolarmente in quanto candidato presidenziale del Transhumanist Party, fondato poco tempo fa.

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Fino a poco tempo fa credevo che fossero i fondamentalisti religiosi il principale ostacolo al diffondersi del transumanesimo nella società e alle radicali trasformazioni tecnologiche che stanno cambiando la nostra specie. Tuttavia, negli ultimi due anni ho iniziato a realizzare che l'anarco-primitivismo è un altrettanto grande antagonista per il futuro transumanista. Sono ancora preoccupato della presenza dei conservatori religiosi che vogliono fermare il progresso (come George W. Bush ad esempio, che durante il suo mandato ha posto il veto contro la ricerca sulle staminali embrionali), ma ho capito che gli attivisti per l'ambiente o i supporter dei movimenti Occupy hanno un grande potere e molti seguaci nel mondo. E devono essere considerati come potenziali ostacoli al transumanesimo e alla sua crescita.

I TRANSUMANISTI SONO PERSONE CHE NON HANNO PIÙ INTERESSE NELL'ESSERE UMANO

Il problema fondamentale degli anarco-primitivisti è che hanno legato con altri gruppi, e assieme ad essi possono portare il numero dei propri supporter a milioni di individui. Gruppi come l'Earth Liberation Front (ELF), varie organizzazioni anarchiche e i movimenti di Occupy hanno una filosofia dietro che in qualche modo può essere connessa all'anarco-primitivismo. Il pericolo qui è che una grande coalizione di anarco-primitivisti può finire per convincere l'opinione pubblica che per salvare la Terra, contrastare il sovrappopolamento e affrontare certe questioni legate all'ambiente—argomenti ampiamente dibattuti in questo periodo—dobbiamo fare dei passi indietro rispetto al progresso e alla civilizzazione. L'appropriazione degli slogan antitecnologici da parte degli ambientalisti potrebbe non essere positiva per una futura società illuminata.

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Il supporto degli anarco-primitivisti ad alcune questioni legate all'ecologia è l'influenza maggiore che questo movimento possiede attualmente. Gli anarco-primitivisti moderati sono favorevoli a un grande rallentamento dello sviluppo tecnologico e dei sistemi capitalisti che si focalizzano sul profitto piuttosto che sulle persone che abitano il nostro pianeta. Considerato superficialmente, questo sembra un punto valido. Tuttavia il risvolto della medaglia è che ponendo un freno alla tecnologia e al commercio inevitabilmente si causerà un danneggiamento e un accorciamento della vita delle persone, soprattutto delle parti più deboli della società. Un esempio è quello riportato dalla BBC, che in un reportage ha affermato che le vittime principali della recessione globale sono le donne, con maggiori tassi di abusi, povertà e mortalità infantile.

In articolo pubblicato recentemente su Business Insider, Henry Blodget evidenzia come oggi nel mondo le persone vivano meglio rispetto al passato. I tassi di povertà sono più bassi. La durata media della vita è aumentata. Mediamente muoiono di fame molte meno persone. Esistono molte più opportunità lavorative. Le morti in guerra sono diminuite. La scienza, la tecnologia e la globalizzazione sono i fattori responsabili di questi miglioramenti. I transumanisti condannano fortemente chi sostiene la fine di quelle cose che hanno aiutato le persone a nutrirsi e ad avere una vita più lunga.

Soprattutto ci sono sempre più persone che si interessano alle questioni ambientali, più preoccupate della durata e della qualità della vita, soprattutto dei propri amici e familiari. Fermare l'innovazione tecnologica oggi danneggerebbe la vita di tutti, in tutto il mondo. I transumanisti sostengono un uso ecosostenibile della tecnologia e la creazione di soluzioni tecnologiche per risolvere le questioni ambientali, sempre più fondamentali. E sostengono azioni che aiutino il mondo a trovare il giusto equilibrio tra la Terra e i suoi abitanti.

Nel 1995 mi sono addentrato tra le montagne di Espiritu Santo a Vanuatu e sono stato il primo straniero a visitare la tribù dei Mareki. Era un villaggio tradizionale di persone che vivevano come alcune tribù hanno fatto per secoli. Nel 2002 sono tornato a Vanuatu per fare delle riprese della stessa tribù per il National Geographic Channel. Entrambe le mie visite al villaggio sono state incredibili e magiche, ma la gran parte della mia esperienza con questa tribù è stata caratterizzata da una grande tristezza. Senza medicine e privi di tecnologia gli abitanti del villaggio spesso morivano molto giovani di malattie, malnutrizione e infezioni. Mi è stato detto che poco più della metà dei bambini sopravvivono fino all'età adulta. Le comunità come questa sono in costante lutto per la perdita dei propri cari, e preoccupate della propria sopravvivenza.

Temo che gli anarco-primitivisti propongano una versione romanzata della vita di persone come i componenti della tribù dei Mareki. In ogni stile di vita ci sono aspetti meravigliosi, ma quello dell'anti-civilizzazione si trasformerebbe presto in una disperata ed estenuante lotta per la sopravvivenza. La nostra specie è andata troppo avanti per abbandonare il progresso e tornare indietro nel tempo. Il futuro è davanti a noi, e sarà un futuro transumanista, di salute, benessere e ottimismo tecnologico.