FYI.

This story is over 5 years old.

Tecnologia

Sta scadendo il tempo per salvare la net neutrality in Europa

I supporter dell'internet libero stanno lanciando l'ultima chiamata alle armi per proteggere la neutralità della rete in Europa.
Immagine: Flickr/Thijs ter Haar.

L'Europa sta esaurendo il tempo a disposizione per proteggere la net neutrality.

Un mese dopo che una corte federale americana ha sostenuto una normazione rigida per proteggere la net neutrality—Il principio per cui tutti i contenuti presenti su internet dovrebbero essere accessibili allo stesso modo—la battaglia per proteggere la natura libera della rete è ancora aperta, ed è arrivata in Europa.

Una coalizione di noti supporter dell'internet libero, incluso Sir Tim Berners-Lee, l'inventore del World Wide Web, sta organizzando una campagna dell'ultimo minuto per sollecitare le autorità europee a fare muro contro l'industria delle telecomunicazioni e rafforzare le normative europee per la net neutrality prima che si concluda il periodo di consultazione per la regolamentazione, previsto per lunedì, oggi.

Pubblicità

"Assicurare questo principio è un'azione fondamentale per continuare a rendere l'internet libero un motore di crescita economica e progresso sociale."

"La neutralità della rete per centinaia di milioni di europei è alla nostra portata di mano," ha scritto Berners-Lee in una lettera aperta alle autorità europee. La lettera è stata firmata anche dal professore di legge di Harvard Lawrence Lessig e dalla professoressa di legge di Stanford Barbara von Schewick, entrambe noti esperti nella normazione tech e da lungo tempo parte della campagna a favore della net neutrality.

"Assicurare questo principio è un'azione fondamentale per continuare a rendere l'internet libero un motore di crescita economica e progresso sociale," ha scritto il trio. "Ma il pubblico deve dire alle autorità di migliorare le protezioni per questo principio, e di non cedere alla tattiche di manipolazione dei provider di telecomunicazioni."

Lo scorso autunno, l'Unione Europea ha adottato una legge, conosciuta come Telecoms Single Market Regulation, che i supporter dell'internet libero descrivono come piena di falle e buchi logici tali da permettere il perpetrarsi di pratiche che minacciano il principio di neutralità della rete.

Per esempio, secondo uno dei supporter, la legge permetterebbe l'esistenza di cosiddetti "servizi specializzati" che potrebbero trasformarsi in "strade veloci" a pagamento per grosse realtà debitamente finanziate. Queste strade veloci sono un anatema contro il principio di net neutrality, perché creano un campo di gioco non equo che favorisce i servizi in grado di pagare per una priorità di servizio—e discrimina quelli che, invece, non possono farlo.

Pubblicità

Immagine: Flickr/Backbone Campaign.

"Le autorità devono risolvere queste falle rendendo chiaro il fatto che l'eccezione relativa ai "servizi specializzati" non può essere sfruttata per creare della strade veloci per normali contenuti presenti su internet," scrivono Berners-Lee, Lessig e van Schewick "In un mondo in cui alcuni siti possono pagare gli ISP per essere messi nelle 'strade veloci', chiunque non può permettersi questa tassa aggiuntiva—startup, piccole aziende, blogger, artisti, attivisti e qualunque cittadino europeo—sarebbe abbandonato nella strada più lenta."

La legge europea lascia una porta aperta anche per la pratica dello "zero-rating," grazie alla quale le compagnie telefoniche spuntano determinati servizi dal conteggio dati, creando un incentivo economico per i consumatori a sfruttare determinati servizi rispetto ad altri, dando origine a quell'ambiente discriminatorio che le norme per la net neutrality dovrebbero prevenire.

"Come per le strade veloci, lo zero rating permette ai provider di scegliere i vincitori e i vinti rendendo certe app più attraenti di altre," scrivono Berners-Lee, Lessig e van Schewick. "Le linee guida hanno bisogno di un divieto comprensivo e pan-europeo su qualunque forma dannosa di zero-rating."

Come negli Stati Uniti, molte grandi compagnie telefoniche europee si stanno opponendo con decisione alle normative per la net neutrality.

La legge europea è entrata in vigore ad aprile, e nello scorso mese il Body of European Regulators of Electronic Communication (BEREC) ha ricercato un input da parte del pubblico sulla bozza delle linee guida che determinerà in che modo la legge verrà implementata. Berners-Lee e i suoi colleghi stanno sollecitando i supporter dell'internet libero a contattare le autorità europee per chiedere protezioni migliori per la net neutrality.

Pubblicità

Come negli Stati Uniti, molte grandi compagnie telefoniche europee si stanno opponendo con decisione alle normative per la net neutrality, e stanno anche attuando azioni di lobbying contro le autorità europee per indebolire le norme già esistenti e rendere le falle ancora più grandi.

La scorsa settimana, più di una dozzina di grandi telco europee hanno minacciato di non investire nella prossima generazione di reti mobile 5G a meno che le autorità europee non avessero indebolito le linee guida per la net neutrality.

Immagine: Wikimedia Commons.

"L'industria delle telecomunicazioni vuole rendere noto che le attuali linee guida per la net neutrality, come poste dal BEREC; generano incertezze significative riguardo il ritorno, come investimento, dell'installazione di una rete 5G," hanno scritto le aziende in un "manifesto" firmato da BT Group, Deutsche Telekom, Orange e altri giganti telco. "Per questo, gli investimenti probabilmente verranno ritardati fino a quando le autorità non assumeranno una posizione propositiva nei confronti dell'innovazione."

I supporter dell'internet libero affermano che la net neutrality è un principio fondamentale per la creazione di un ecosistema online fertile per l'innovazione e la crescita economica. Non sorprende che molti venture capitalist europei e imprenditori nel mondo startup siano fortemente a favore di una normazione rigida per la protezione della net neutrality.

Pubblicità

Factory Berlin, un incubatore per startup nel cuore della capitale tedesca, si è attivato in modo particolare organizzando gli imprenditori europei. Il gruppo si è particolarmente allarmato quando Timotheus Hottges, CEO di Deutsche Telekom, ha caldeggiato l'idea di un modello "revenue-sharing" con cui le startup pagherebbero "qualche numero percentuale" per ricevere "una buona qualità di trasmissione garantita."

I supporter dell'internet libero temono che l'industria telco europea stia riuscendo a influenzare le autorità.

"Crediamo che le informazioni e l'accesso a esse siano un diritto di tutti, e che non dovrebbero mai essere influenzate dal denaro, nel senso di decidere chi può vedere cosa," hanno scritto in una dichiarazione i leader di Factory Berlin, aggiungendo che la proposta di Hottges "sarebbe simile a una situazione in cui il tuo fornitore di energia elettrica ti chiede una percentuale dei tuoi guadagni—perché l'energia che vendono alla CPU del tuo portatile ti permette di fare cose incredibii. Un furto, insomma."

I supporter dell'internet libero temono che l'industria telco europea stia riuscendo a influenzare le autorità. La scorsa settimana, Gunther Oettinger, il Commissario Europeo per la Digital Economy e Society, che ha il compito di guidare i procedimenti per la net neutrality, ha pubblicato il manifesto delle telco sul sito della Commissione Europea e lo ha ricondiviso su Twitter.

"Noi—i normali utenti di internet—non abbiamo a disposizione costosi lobbisti," sirvono Berners-Lee, Lessig e van Schewick. "Ma abbiamo milioni di persone—cittadini europei, startup, investitori, piccole aziende, attivisti, ONG, blogger e artisti indipendenti—che hanno potuto toccare con mano l'internet libero e lo vogliono proteggere." Il termine per l'invio dei commenti è alle 14 di oggi, lunedì 18 luglio.