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Vice Blog

Un'analisi accurata delle espressioni dei ministri nella prima foto del governo Gentiloni

Chi sono queste persone? Come sono finite lì? E soprattutto, che storia ci raccontano le loro espressioni, consegnate da questa foto alla memoria collettiva? Proviamo a rispondere a queste domande.

Foto via Flickr/Palazzo Chigi.

La prima cosa che ho notato stamattina osservando la foto del nuovo governo italiano è che ci hanno fregati. A cosa è servita la vittoria del No al referendum, se poi hanno fatto quello che volevano? E no, non parlo del "quarto premier non eletto."

Voglio dire: a cosa è servita la partecipazione popolare se poi la costituzione l'hanno cambiata lo stesso? Devono averla cambiata, perché non c'è altra spiegazione alla presenza così ingente di cravatte sui toni del viola. Da qualche parte, in questi giorni, devono aver infilato una riga in più che individua nella gradazione di azzurro il metodo per stabilire in modo insindacabile le gerarchie di potere e influenza tra i vari membri dell'esecutivo.

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C'è Alfano impettito alla destra del presidente leader Mattarella, alla cui sinistra c'è Paolo Gentiloni, uno che al liceo si firmava con PG stilizzato a forma di falce e martello e che adesso se la ride sornione dopo aver assemblato un governo di transizione che farebbe morire d'invidia Lamberto Dini.

Alcune di queste facce le conosciamo bene, ma la maggior parte sono nuove o sono rimaste finora dietro le quinte in attesa dell'occasione giusta. Si potrebbe quasi creare un test per vedere a quanti tra i personaggi di questa foto siamo in grado di dare un nome e un'identità, con un risultato che va da "0 - elezioni subito" a "20 - Mentana scansate."

Ma chi sono queste persone? Come sono finite lì? E soprattutto, che storia ci raccontano le loro espressioni, consegnate da questa foto alla memoria collettiva? Proviamo a rispondere a queste domande.

ROBERTA PINOTTI, MINISTRO DELLA DIFESA

Pinotti mi ricorda molto mia zia, solo che al posto di una classe di scienze di seconda media ha il controllo di 545 cacciabombardieri. E al posto della profonda esperienza in fatto di prodotti per la cura del viso ha il controllo di 545 cacciabombardieri. E al posto delle catene su WhatsApp a tema "amore per i nipoti" ha il controllo di 545 cacciabombardieri.

ANDREA ORLANDO, MINISTRO DELLA GIUSTIZIA

MFW I open my phone's camera and selfie mode is still on.

MARCO MINNITI, MINISTRO DEGLI INTERNI

Perché tutti sembrano volersi distanziare da Minniti? Controllate, non c'è una sola foto in cui qualcuno gli stia a meno di cinque centimetri di distanza.

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ANGELINO ALFANO, MINISTRO DEGLI ESTERI

E a proposito delle altre foto scattate in questa occasione, è evidente come in ognuna di esse tutte le funzioni di Alfano siano concentrate nel tentativo di imitare la posa di chi gli sta accanto, chiunque esso sia. In un caso è intento a adottare la mimica di Luca Lotti, in un altro sta aizzando i suoi neuroni specchio a riprodurre l'incrocio di braccia di Roberta Pinotti, e in questo caso ancora ogni sua fibra è tesa verso la quadratura di spalle di Mattarella. Penso che gli occhiali siano lì proprio per aiutarlo in questo compito.

"Papà, vado bene così? Papà, guarda! Papà?"

SERGIO MATTARELLA, PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Il problema è che Mattarella non pensa ad Alfano. Lui è divertito, ma non vuole darlo a vedere. Mattarella sta ridendo dentro, quasi non riesce a trattenersi. Tra poco gonfierà le guance, si morderà le labbra, stringerà i pugni. Ma per cosa sta ridendo? Proviamo a capirlo guardando quelli intorno a lui.

PAOLO GENTILONI, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Ad esempio: anche Gentiloni sta ridendo, e lo sta facendo per lo stesso motivo. Ride platealmente, i giornalisti presenti penseranno che stia ridendo perché è felice del suo nuovo incarico, per l'orgoglio di essere il capo del governo e invece no, non è per quello, il motivo è un altro, più nascosto e segreto e questo motivo è…

LUCA LOTTI, MINISTRO DELLO SPORT

"Quanti ministri verdiniani servono per cambiare una lampadina? NEANCHE UNO AH AH AH"

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CLAUDIO DE VINCENTI, MINISTRO DELLA COESIONE TERRITORIALE E DEL MEZZOGIORNO

De Vincenti si è messo un po' di profilo con lo sguardo all'orizzonte, fingendo di non sapere che sta per essere fotografato. Forse si sente Che Guevara in quella famosa foto di Albert Korda, è anche lui un guerrillero heroico, è il guerrillero heroico della coesione territoriale (e del mezzogiorno).

ENRICO COSTA, MINISTRO DEGLI AFFARI REGIONALI

Ma ora diamo la linea a Gianluca di Marzio per le ultime di calciomercato.

MARIANNA MADIA, MINISTRO DELLA SEMPLIFICAZIONE

Marianna Madia è qui in foto-di-classe full mode. Per la precisione, in questo scatto interpreta il sorriso della compagna che alla quinta ora ha il permesso per uscire 15 minuti prima perché è pendolare. Tutti l'hanno sempre invidiata, ma nessuno avrebbe mai voluto essere al suo posto perché il treno è sempre in ritardo, e nove volte su dieci sei seduto nel senso contrario alla marcia. Non c'è niente di semplice in questa vita.

ANNA FINOCCHIARO, MINISTRO DEI RAPPORTI CON IL PARLAMENTO

Anna Finocchiaro sta cercando qualcosa sulla sua destra, in fondo. Tipo la voglia di partecipare a questo governo.

BEATRICE LORENZIN, MINISTRO DELLA SALUTE

Lorenzin è mia madre in qualsiasi foto le fanno, tua madre in qualsiasi foto le fanno, qualsiasi madre in qualsiasi foto le fanno.

DARIO FRANCESCHINI, MINISTRO DEI BENI CULTURALI

Intanto Franceschini sta guardando Di Marzio per capire se abbiamo preso Bentancour.

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VALERIA FEDELI, MINISTRO DELL'ISTRUZIONE

E la propaggine sulla testa di Mattarella ha finalmente ottenuto il suo primo incarico istituzionale.

GIULIANO POLETTI, MINISTRO DEL LAVORO

Poletti è ormai ministro da parecchi mesi. Eppure non c'è cosa che possa dire, o Jobs Act che possa avallare, che io non pensi a lui davanti a un piatto di tortellini in brodo con la faccia goduta sì, ma con un pizzico di placida sofferenza. Che è esattamente questa.

GRAZIANO DELRIO, MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE

Delrio ha sempre quell'espressione rassicurante che ha Reinhold Messner nei suoi ritratti con le montagne sullo sfondo. Con la differenza che qui non ci sono montagne, solo la consapevolezza che—se come dicono le indiscrezioni lui non controllasse niente del ministero in cui è stato riconfermato—avrà pur sempre una speranza come controfigura di Billy Bob Thorton in Babbo Bastardo 2.

GIANLUCA GALLETTI, MINISTRO DELL'AMBIENTE

Se "fare la mannequin challenge fissando un punto a caso con lo sguardo vitreo" fosse una disciplina olimpica, lui avrebbe vinto l'oro in tutte le specialità, in tutte le edizioni, per tutta la durata della sua carriera.

MAURIZIO MARTINA, MINISTRO DELL'AGRICOLTURA

Stando a diversi manuali sul linguaggio del corpo, se gli occhi vengono rivolti in alto verso destra significa che la persona sta inventando qualcosa di nuovo. Martina qui sta chiaramente cercando di inventarsi una nuova espressione, perché giuro questa è identica a tutte le altre foto che si trovano di lui su internet.

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CARLO CALENDA, MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

E alla fine Lavitola è riuscito a diventare ministro :)

PIERCARLO PADOAN, MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE

Vorrei poter capire cosa sta pensando Padoan, ma l'unica cosa visibile di lui in questa foto è la fronte. In effetti non sono nemmeno sicuro sia una fronte, o che il proprietario di quella fronte sia Padoan. Se qualcuno tra i lettori era presente al momento dello scatto, mi faccia sapere cosa è stato di Padoan.

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