Se non ti piace Love è colpa di Gus

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Se non ti piace Love è colpa di Gus

E se ti piace, be', ti piace NONOSTANTE Gus.

Punto numero uno: la seconda stagione di Love è meno bella della prima. Punto numero due: al mondo dovrebbero esistere più miniserie—eccezion fatta per quelle di Shonda Rhimes, l'unica con il permesso di portare a oltranza storie fino a deturparle e privarle di ogni senso e che esiste per far felici mia madre e un'altra schiera di normie come il sottoscritto.

Ora che abbiamo esaurito tutte le formalità che richiedono una necessaria recensione di una serie prima di parlarne, possiamo passare alla vera ragione di questo articolo.

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Per quanto io abbia visto tutti di filato i 12 episodi che compongono la seconda stagione e abbia al contempo gioito e sofferto con un'alternanza quasi matematica, c'è un unico elemento che, davvero, mi fa pensare che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato nel mio rapporto con Love: Gus Cruikshank (prima e ultima volta che faccio lo sforzo di googlare e copia-incollare questo cognome, che nel corso del pezzo non verrà più citato a vantaggio unico del nome Gus).

Da qui in poi  potrebbero esserci degli spoiler, per cui se davvero pensi che seguire questo percorso terapeutico per liberarti delle tossine che il tuo corpo ha assimilato per ogni secondo che Gus è comparso sul tuo schermo da 15 pollici sia meno importante che finire di vedere Love senza che qualcuno ti dica quello che succede, è meglio che ti fermi qui.

In un articolo di circa un anno fa, ovvero poco dopo l'uscita della prima stagione, The Atlantic elogiava Judd Apatow—e indirettamente anche Paul Rust, l'attore che interpreta Gus—perché capace di portare il personaggio del "nice guy" fuori dai canoni a cui eravamo sempre abituati. "La percezione di 'bravo ragazzo' che ha di sé Gus," si legge, "unita alla conseguente arroganza che mostra in quel senso, e l'astio nei confronti di chi lo considera o meno un bravo ragazzo, contribuiscono a dare al personaggio un'autenticità che mancava ad altri 'bravi ragazzi' di Apatow" e che ne fa, in ultima analisi, un personaggio interessante.

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Un anno dopo, se chiedo in una chat coi miei colleghi un parere su Gus, la prima risposta che ottengo è "a metà della seconda stagione conferma la mia teoria che sia una palla al cazzo." Un'analisi che mi sembra più fedele alla realtà e veritiera.

La realtà, un aspetto in parte già evidenziato dallo stesso articolo di The Atlantic, è che Gus è tutt'altro che un 'bravo ragazzo'. È un egomaniaco che malcela questa sua estrema considerazione del proprio ego dietro la maschera del buono capitato per caso. Per quanto il rapporto tra Mickey e Gus possa sembrare il classico rapporto tra una Manic Pixie Dream Girl e il classico ragazzo da "salvare", l'unica persona che andrebbe salvata è Mickey, chiaramente. Gus è un personaggio insopportabile e da mesi mi chiedo quanto avrei potuto empatizzare di più con tutte le situazioni con un personaggio decente al fianco di Gillian Jacobs—considerando nonostante tutto l'odio che Love mi è piaciuta, e pure molto. Ecco i motivi, però, che non mi hanno permesso di farmela piacere di più.

HA L'HOBBY PIÙ STRONZO CHE ABBIA MAI VISTO

Parliamoci chiaro: ho passato due ore dell'ultima notte della mia vita a giocare a un gioco sull'iPhone nel quale per andare avanti dovevo ripetere "BBBB" al microfono del mio telefono e "RRRR" per far sì che l'omino protagonista di questo giochino si fermasse. L'ho fatto alle due di notte, quindi spero che il mio vicino abbia il sonno più pesante delle pareti che dividono le nostre case. Nonostante questo, davvero, non riesco a immaginarmi nulla di più stronzo di un gruppo di persone che si trovano per ricreare colonne sonore per film inutili. Davvero, per quanto mi sforzi, non esiste nulla di più stronzo. Nulla.

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ROVINA LA VITA DI CHIUNQUE GLI STIA INTORNO

Oltre a essere una già citata "palla al cazzo" pressando in modo esagerato la vita di Mickey, Gus è nocivo per ogni individuo che gli sta intorno. Pensate, chi presenta a Bertie quel parassita senz'anima che minaccia di uccidere le persone nel sonno di Randy? Di chi è la colpa se qualche puntata più in là la stessa Bertie sembra finire nelle grinfie di un altro degli stupidi amici di Gus, diventando ancor più vittima? O ancora: chi è che decide di farsi bello andando a letto con un'attrice, per poi sparire e scrivere una puntata in cui questa muore?

I SUOI CAPELLI

Come fanno a essere sempre sporchi? "I'll have a shower". Esce e i capelli sono sporchi. Prima inquadratura: e i capelli sono sporchi. Come se non bastasse gira con la maglia con cui dorme, e ha un solo asciugamano in bagno (ma ne tiene uno da spiaggia sul sedile posteriore della macchina).

HA LA FORMA DI CONTROLLO PIÙ PASSIVO AGGRESSIVA CHE ABBIA MAI VISTO Non solo. Se la tua forma di controllo è fatta di complimenti per aver resistito alla tentazione di bere—che è un modo indiretto per chiedere se si è bevuto—be'… quanto devi essere passivo-aggressivo? Apice di questa forma di passivo-aggressivismo è il mazzo di rose con biglietto. Sono certo che dentro quel mazzo ci fosse una cimice e che scopriremo nella terza stagione che Gus sapeva già del tradimento perché aveva spiato da remoto Mickey.

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DICE IDIOZIE CHE DOVREBBERO ESSERE COSE DOLCI

"Abbiamo i nomi dei topi della Disney: Gus e Mickey." Posto che il topo di Cenerentola si chiama Gas e non Gus e che se valesse questa regola a quest'ora io potrei essere Timmy (Turner) e oltre a due incredibili fantagenitori avrei milioni dalla SIAE del pezzo di Desiigner, chi mai potrebbe pensare che paragonare la tua ragazza a un topo dalla voce stridula con dei guanti al posto delle mani e più ammanicato della Signora Fletcher sia una cosa dolce?

È UN SADICO CRUDELE

Non dimenticherò mai il sorrisino dopo che comunicano la cancellazione di Wichita e la sua espressione dopo la caduta dello stuntman nella puntata da lui scritta. ANCHE I SUOI AMICI LO ODIANO Se il tuo vicino di casa ti sveglia a poche ore dall'alba lanciandoti una scarpa contro la finestra, per quanto dica di essere tuo amico, sono davvero sicuro che ti odi.

È UN FORTUNATO SENZA TALENTO

Per una serie di casi fortuiti il suo episodio diventa quello conclusivo di Wichita, così lui, tronfio del suo successo, costringe una dozzina di povere vittime in una villa (non sua) a guardare un episodio noiosissimo di una serie ormai cancellata perché smanioso di attenzioni. Non pago, parte per Atlanta, si annoia nella stessa città che a Donald Glover ha portato due Emmy e si arroga dei diritti su una storia sulla quale un coreano pazzo vuole fare un film solo e semplicemente perché a differenza del coreano pazzo lui sa l'inglese, non ha un cazzo da fare e ha semplicemente letto un articolo. Ora ditemi in quale pianeta normale Gus non sarebbe già stato squalificato dai rapporti umani e—vi giuro—mi calmerò. Segui Tommaso su Twitter.