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Poltronette

Sugli sugli bane bane

Come forse avrete sentito da qualche parte, è uscito il nuovo film di Christopher Nolan, intitolato nel mondo reale The dark knight rises e nella mia testa “Il mio sogno umido su Batman”.

Buongiorno a tutti e w i supereroi! Spiace essere ripetitivi e parlare soltanto di film con budget superiori ai duecento milioni di dollari (esistono altri film, del resto?), ma è uscito il nuovo film di Christopher Nolan, intitolato nel mondo reale The dark knight rises e nella mia testa “Il mio sogno umido su Batman”, e va bene che di recente ho fatto l'errore diparlare di Spiderman, ma già soltanto il concetto di Batman scalza di cento posizioni il tizio con tanti capelli dalle priorità di chiunque (non che ci fosse mai rientrato).

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Il film uscirà nelle sale italiane il 29 agosto con il titolo Il cavaliere oscuro – il ritorno (non che The dark knight rises fosse un titolo ispirato, perciò per questa volta la scampate, titolisti). Per il momento, mentre Batman era evidentemente distratto, ha già causato un episodio tragico. E poi anche un altro. (Non sto parlando dei video-parodia su Youtube).

Christopher Nolan, che non ama il 3D e questa è un'altra cosa che io e lui abbiamo in comune oltre a Nient'altro, aveva già girato una mezz'ora del Cavaliere oscuro in IMAX (questo formato qui), ma ne Il cavaliere oscuro – il ritorno, crepi l'avarizia, sfoggia un'ora di materiale in IMAX pulitissimo, e gli occhi schizzano da un angolo all'altro dello schermo in una specie di buffet di godimento visivo in cui più mangi godimento visivo, più palazzoni esplodono.

C'è anche da dire che il film contiene due delle sequenze (il prologo e quella del pre-finale, niente spoiler) meglio orchestrate da Nolan nella sua vita, con le cose che vengono distrutte, i personaggi intransigenti, un immenso brulicare di comparse con abiti contrastanti, e l'amarezza nel rendersi conto che nessun altro, oggi, è in grado di dirigere scene tanto roboanti con tale rigore, e la consapevolezza automatica di avere FALLITO NELLA VITA.

E ora arriviamo al punto in cui il sogno umido finisce e comincia la realtà.

Il nuovo Batman, per una lunga prima metà, è noioso, funziona male, a sputacchi ispirati in mezzo a un groviglio caotico, e lo dice una persona a cui Inception era piaciuto da matti. Non è di certo il Cavaliere oscuro perché, indovinate un po', non è il Cavaliere oscuro, quindi terminiamo direttamente qui i paragoni con i precedenti. Anzi, se proprio, la struttura dei due film è perfetta perché rispecchia esattamente la realtà che i due film volevano riprendere. Joker era un cattivo sinistro, perfettamente consequenziale, sottile, sempre in attesa. Bane è molto intelligente e DISTRUGGE TUTTO, e così il film procede a sbalzi, spezzoni, sequenze inspiegabili. Questo non vuol dire che il film funzioni, però è appena venuto a bussarmi a casa il rettore della Scuola Holden a dirmi che mi hanno iscritta, se voglio.

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Il film si aggira spaventosamente intorno a Batman begins con, però, le sequenzone d'azione e la sapienza del Cavaliere oscuro. Il dramma di queste sequenze d'azione è che, fatta eccezione per le due già citate, si trovano sparse in mezzo al film senza soluzione di continuità, e perciò perdono in impatto.
Tutta la prima parte de Il cavaliere oscuro – il ritorno ci obbliga a vederlo per il motivo per cui si va a vedere Spiderman, e cioè per vedere roba che esplode e gente coi costumi che frusciano, non per il suo immenso potere narrativo.
Ed è qui il problema. ARRIVEDERCI E A PRESTO, POTERE NARRATIVO. La prima ora di film è un susseguirsi di scene in cui Nolan si gigioneggia tra gli attori che non aveva mai utilizzato in Batman (ciao, cast di Inception), inserendoli nella storia senza un'introduzione o una ragione intelligibile da parte del pubblico. Dover capire la trama di un film insieme a Wikipedia non significa che un film è complesso, significa che sta fallendo nel suo intento. A un certo punto il mio accompagnatore si è voltato verso di me e mi ha detto: "Continuo a pensare di essermi addormentato e di essermi perso una parte di storia perché succedono cose a caso."

Ogni volta che Marion Cotillard è sul set, Nolan grida al suo direttore della fotografia: "TONALITÀ CALDE PER FAVORE."

A non aiutare di certo, il fatto che almeno quattro dei personaggi principali abbiano dei disordini della parola. Christian Bale, quando è Batman, fa la voce CHE SAPPIAMO BENE anche quando è tra persone che conoscono benissimo la sua identità; Tom Hardy fa la voce da eccentrico gentiluomo inglese attraverso una maschera; Marion Cotillard non si capisce perché continui a lavorare, ha interpretato una cosa bellissima, ok, basta, smettetela; Gary Oldman SPOILER SPOILER SPOILER.

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Se Il cavaliere oscuro – il ritorno verrà ricordato come “Il film delle voci buffe”, non sarà certo la cosa più negativa che se ne possa dire. Mi sono voltata più volte, nella mia poltrona da IMAX più bello del mondo, e ho visto le espressioni del pubblico gridare "MA non capisco!" nei momenti chiave del film.

La struttura frammentaria della prima parte fa immaginare tre opzioni possibili:

1) Nolan è diventato troppo profondo e impenetrabile e presuppone che capiremo al volo l'azione-reazione nei suoi film, o la presenza di Joseph Gordon-Levitt. Joseph Gordon-Levitt somiglia a Matt Damon.

2) Nolan ha tralasciato molti particolari in sceneggiatura, saltando da avvenimento ad avvenimento, sperando non facessimo domande perché troppo intenti ad ammirare il BLING delle immagini, che come BLING è però, nelle scene di dialogo, molto inferiore a quello del film precedente.

3) Molto più plausibile di (2), si tratta di un film molto, molto più lungo, e la confusione sorge tutta dal montaggio. Se, però, la prima parte del tuo film deve soffrire così tanto in montaggio, realizzalo in due parti, o non realizzarlo proprio.

Il ballo del mattone

Fatte queste premesse, che sono la mia personale reazione a questo, il film è assolutamente godibile, ed è perché Nolan ci ha abituato a standard altissimi di intrattenimento, che le cose non funzionano. Il cavaliere oscuro – il ritorno, in ogni caso, trionfa su TUTTA la trilogia quanto a raffigurazione fumettistica di ambienti e personaggi. Grazie, art department e tutti quanti, per essere riusciti a rendere Bane una creatura disgustosa e complessa, con la pelle e il grasso che sprizzano fuori dal costume e i motti arguti e la voce da eccentrico gentiluomo inglese.
Siamo sempre più crudeli nei confronti delle cose da cui ci aspettiamo di più, detto questo ciao ciao vado alla Holden.