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reportage

Costruire uno skate park in India è un vero macello

Ma i ragazzi di Holy Stoked ci sono riusciti, in due settimane. Praticamente meglio della Creazione.

Foto di Jonathan Mehring

A questo punto della breve ma gloriosa storia dello skate è scontato che i ragazzini di ogni angolo del globo ne siano innamorati quanto noi occidentali. La scena skate di Bangalore, in India, è però decisamente meno consistente di quella di Orange County. Le strade sono spesso dissestate e la polizia non esita a costringere i ragazzini ad andarsene dai luoghi più ambiti, cosa tanto inusuale quanto spiacevole per un Paese nuovo alla cultura dello skate.

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Holy Stoked, un piccolo collettivo di Bangalore, sta cercando di creare una comunità di skater in un Paese dove molti non hanno mai nemmeno visto una tavola da skate. I park sono importanti per qualunque scena in crescita—specialmente una in cui non esistono molti street spot—e così i due fondatori di Holy Stoked Shake e Soms hanno contattato la Levi’s, chiedendo l’appoggio del brand per costruire uno skate park a Bangalore. E  il gigante dei jeans ha accettato con gioia.

L’obiettivo era costruire un vero park in due settimane, un progetto paragonabile solo a quello di Dio di creare il mondo in sette giorni. Così i professionisti Omar Salazar, Stefan Janoski, Chet Childress e Al Partanen hanno deciso di volare in India e dare una mano. Anche skater europei come Lennie Burmeister, Jan Kliewer e Rob Smith si sono aggregati, con la crew di costruttori tedesca 2er e a un'armata di operai. Sono riusciti a depositare, secondo un comunicato stampa, “venti tonnellate di sabbia, tre di cemento, 2.000 metri d’acciaio e una palma” in 16 giorni. Potete guardare qui sotto il primo dei tre video incentrati sulla realizzazione del progetto.

Il fotografo del magazine Skateboarder Jonathan Mehringera era lì a scattare durante la prima settimana, e ha fatto tappa agli uffici di VICE per raccontarci la sua esperienza.

VICE: Puoi dirmi a grandi linee cosa avete fatto in India?
Jonathan Mehring: Holy Stoked ha comprato un terreno enorme in un quartiere carino di Bangalore e Levi’s ci ha messo il materiale, le attrezzature e gli strumenti necessari a costruire un parco. Hanno costruito tutto in sole due settimane e ci hanno fatto una festa, una specie di inaugurazione. È stato divertente—un politico locale è arrivato e si è messo in posa facendo finta di andare in skate.

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Come nella foto di Kerry Getz che salta in frontside ollie il sindaco di Philadelphia a Love Park.
Sì. Alcuni ci hanno provato.

I cofondatori di Holy Stoked, Shake e Soms.

Qual è la storia di Shake e Soms, i cofondatori di Holy Stoked?
Credo fossero un avvocato e un programmatore, o qualcosa del genere. Sono cresciuti facendo skate e hanno creato Holy Stoked. Hanno 28 o 29 anni e hanno iniziato a fare skate in un altro parco di Bangalore, costruito negli anni Ottanta, credo.

È ancora in funzione?
È okay, ma non c’è manutenzione e si paga l’entrata, e questo tiene lontane molte persone. Credo abbiano deciso di costruirne uno nuovo perché volevano un parco più moderno e gratuito.

Al Partanen al vecchio skate park di Bangalore.

Quanto costa?
Costa 200 rupie [circa 2,60 euro].

A parte i ragazzi dell’Holy Stoked, quanti skater ci saranno, a Bangalore?
Credo ci fossero dieci o 15 ragazzi di lì che andavano in skate ancora prima della Holy Stoked, e sono sicuro che ora ne facciano parte. C’erano un sacco di ragazzini che vengono a curiosare durante la costruzione e che sembrano essere davvero attirati dalla cosa. Non erano skater prima, ma probabilmente sì. Credo fosse quello l’obiettivo.

Ho sentito che è stata fondata anche una scuola di skate. È vero?
Non ne sono sicuro… Ma non mi sorprenderebbe. Come pure sono certo che Shake e Soms insegneranno ai ragazzini ad andare in skate.

Shake fa un “bastard plant” al vecchio park.

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Cosa sta facendo Shake in questa foto?
È pazzesco. Credo che nessuno abbia mai fatto quel trick prima d’ora.

Sembra una strana pianta di fagioli.
Sì, beh, infatti lo chiamiamo "bastard plant", perché incrocia le gambe passandone una sotto l’altra. Ognuno lo chiama con un nome diverso, ma il più comune è bastard plant.

Anche questa .gif è da fuori di testa. È un'immagine del vecchio park, giusto?
Sì, è il vecchio park, ed è pazzesco. Andava velocissimo e si è praticamente sdraiato sulla tavola passando in powerslide sotto il rail.

Cristo. Chi era?
Uno di lì. Volevo fare qualche foto anche a loro, oltre che ai pro. L’ho visto passare come un siluro in questa specie di campo da tennis nel parco vecchio e l’ha fatto. Sono rimasto lì pensando ma che diavolo era quello? Così gli ho chiesto di rifarlo, cinque volte.

Omar Salazar

Com’è la situazione degli street spot?
Sono tutti disastrosi. Forse perché il paese è rimasto sotto il controllo degli inglesi per così tanto tempo, sono sommersi dalla burocrazia. Per qualunque cosa ci vuole un permesso.

È strano. Spesso nei posti dove non ci sono molti skater puoi fare skate ovunque senza problemi.
È vero. Infatti anch’io sono rimasto sorpreso. Non è stato facile fare skate. Voglio dire, alcuni spot erano ok, ma in generale non era un granché.

Omar Salazar

Qual è stata la reazione della gente che vive vicino al park?
È davvero un bel quartiere e il ragazzo che vive subito lì accanto credo sia un avvocato. All’inizio era contrario, ma poi il produttore di Levi’s gli ha parlato e l’ha tranquillizzato. Anzi, si è pure interessato tantissimo a ciò che stavamo facendo. Una volta capito il progetto, ha voluto collaborare con noi.

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Omar Salazar e Fabian "Baumi" Baumgarten.

Com’era la vostra tabella di marcia, per i lavori? Ci saranno volute 20 ore di lavoro al giorno per finire tutto in due settimane.
Be', all’inizio era così, finché quel tipo—il vicino—non ne poteva più di avere un cantiere attivo fino alle 11 di sera sotto casa, e credo sia comprensibile. Così da quel momento abbiamo lavorato soltanto dall’alba al tramonto, tutti i giorni.

Non vedo ruspe né niente. Avevate molti macchinari?
No. Voglio dire, un camion è venuto a scaricare la ghiaia sulla sabbia, ma per il resto è stato lavoro manuale.

Vecchio stile.
Sì, tipo, “Bene, dobbiamo spostare questo mucchio lì dentro, quindi ora spaliamo questa pila di un metro e mezzo di sabbia per tre” [ride]. Abbiamo passato un sacco di tempo a spostare cose.

Omar Salazar

Darryl Nobbs

Al Partanen

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