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Motherboard

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Le stampanti 3D hanno mille usi. C'è anche chi, come Cody Wilson, ha deciso di usarle per produrre fucili semiautomatici dal divano di casa propria.

Essendo una novellina nel mondo della stampa 3D, ero un po' scettica riguardo agli obiettivi raggiungibili nel campo. A fine settembre sulla copertina di Wired c'era Bre Pettis, amministratore delegato della Makerbot, e per quanto l’originalità del processo suscitasse meraviglia nel bambino di 10 anni che è dentro di me, dopo questo fatto non ci ho più pensato molto.

Almeno fino a Cody R. Wilson. Il venticinquenne Wilson è uno studente di giurisprudenza all'Università del Texas il cui lavoro consiste nel costruire armi semiautomatiche usando una stampante 3D. Il suo nome è saltato fuori durante una conversazione con un collega, dopo che aveva postato un filmato promozionale su Indiegogo in cui spiegava l’uso che intendeva fare di una nuova stampante 3D della Stratasys.

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Ero intrigata; Wilson sembrava un portavoce eloquente parte di un movimento che gran parte degli Stati Uniti giudicherebbe pericoloso e off-limits. Per sapere di più sulla sua battaglia contro la regolamentazione delle armi dopo le ultime stragi, l'ho raggiunto ad Austin con una troupe di Motherboard.

L'ho incontrato per la prima volta nel suo appartamento. Non ero sicura di capirlo. Controllava il suo telefono ogni dieci secondi e faceva fatica a stabilire un contatto visivo. Una frase sì e una no finiva con “Capisci cosa intendo?” e parlava di argomenti che andavano dai progressi del movimento per la stampa 3D delle armi alla politica americana alla natura rivoluzionaria insita nei bitcoin.

Ci ha mostrato sul suo computer i file CAD a cui lavora con la sua società  Defense Distributed mentre una bandiera americana da un metro e mezzo decorava la sua camera. Col passare dei minuti è diventato più tranquillo, trattandoci più come compagni che come giornalisti.

Ma a parte le cortesie della condotta sociale, eravamo lì per vedere Wilson costruire delle pistole. E qualunque sia la vostra posizione sul controllo delle armi, è impossibile negare che il movimento della stampa in 3D di pistole è una questione che non si inserisce nell’attuale cornice legislativa. Può essere esaltante o spaventosa, e questa polarità è una cosa che Wilson riconosce, e che sa come piegare a suo vantaggio.

È impossibile sapere dove finirà quella missione, ma come è chiaro che la stampa 3D è destinata a fare il botto, è chiaro che Wilson e compagnia hanno cambiato i limiti di ciò che quel botto porterà.