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La storia dello 'yacht di Putin' fermo da un anno in un porto in Toscana

Un'indagine dell'organizzazione di Navalny sembra rispondere alle domande che si accumulano da tempo sul misterioso yacht fermo a Marina di Carrara.
yacht di putin

Lunedì 21 marzo l’organizzazione di Alexei Navalny, l’attivista russo e leader dell’opposizione che si trova attualmente in carcere, ha pubblicato un video che parla di uno yacht che vale circa 700 milioni di dollari (più di 600 milioni di euro) e del suo misterioso proprietario—che a detta dell’inchiesta sarebbe Vladimir Putin, o qualcuno di molto vicino a lui.

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Lo yacht, chiamato “Scheherazade” (dal nome del personaggio della raccolta di favole Le mille e una notte) si trova nel porto di Marina di Carrara, in Toscana. È lungo 140 metri e dotato di ponti, eliporti, piscina e ampi alloggi.

Lo yacht è ormeggiato da un anno, e negli ultimi tempi si erano accumulati i sospetti e gli interrogativi su quell’imbarcazione. All’inizio di marzo il New York Times aveva cercato di scoprire chi fosse la persona proprietaria, ma l’equipaggio aveva declinato qualsiasi richiesta di informazioni, avendo firmato accordi di riservatezza; inoltre, risalire ai nomi dei datori di lavoro è stato reso impossibile da una serie di società fantasma.

L’organizzazione di Navalny è riuscita a mettere le mani sulla lista dei nomi dell’equipaggio e ha fatto un controllo incrociato, scoprendo così che molte delle persone sono membri dell’FSO (Servizio federale di protezione russo), un’agenzia governativa che protegge VIP e patrimoni statali.

Secondo l’inchiesta, gli indirizzi della loro residenza sono identici a quelli del quartier generale della sede FSO del Caucaso; quando Putin soggiorna al Bocharov Ruchey (un palazzo vicino al Mar Nero), è la sede del Caucaso a fornire il servizio di sicurezza, dicono i reporter dell’organizzazione di Navalny.

Un altro membro dell’equipaggio sembra aver lavorato in precedenza sul “Graceful”: si tratta di un altro superyacht lungo 80 metri che apparterebbe a Putin, avvistato l’ultima volta mentre lasciava la Germania non appena sono state annunciate le sanzioni sulle proprietà russe all’estero.

Secondo l’organizzazione di Navalny, questi indizi dimostrerebbero che Putin è il vero proprietario dello “Scheherazade”; o se non lo è direttamente, sicuramente è una persona che fa parte della sua cerchia. Navalny ha anche puntato il dito contro l’ampia rete di facilitatori—avvocati, faccendieri e banchieri—che aiutano Putin e altri oligarchi russi a nascondere le loro ricchezze.

La Guardia di Finanza sta svolgendo accertamenti da giorni sulla nave, e secondo una fonte interpellata dal quotidiano La Nazione sarebbe stata aperta un’indagine.

Per quanto l’inchiesta sulla “Scheherazade” abbia rivelato dettagli importanti, per ora non è possibile risalire con certezza alla realtà identità del proprietario. Ancora una volta, dunque, ci scontriamo con un problema che esisterà finché non sarà creato un registro che tiene traccia delle proprietà e dei beni di lusso come i superyacht; fino a quel momento, gli oligarchi russi (e di qualsiasi altro paese) riusciranno a nascondere sotto gli occhi di tutti qualsiasi cosa.