Tecnologia

Cosa devi sapere su Gorillas, la app che ti consegna la spesa 'in 10 minuti'

La startup nata a Berlino che promette consegne battibaleno sta rapidamente conquistando anche l'Italia. Ma le promesse di Gorillas hanno un costo.
gorillas app spesa
Immagine: Gorillas  

Nel 2020, il tedesco Kağan Sümer ha co-fondato un’azienda di delivery specializzata in consegna della spesa alimentare, chiamata Gorillas. Il CEO paragona i magazzini della app sempre più popolare agli spogliatoi di un centro sportivo.

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“Entri e senti la musica techno a tutto volume,” ha detto Sümer a OMR, un podcast molto seguito in Germania. “Sono tutti focalizzati sullo stesso obiettivo. Lo adoro.”

Se da un lato sul suo sito Gorillas sostiene di offrire ai lavoratori “l’uniforme più figa di tutte le altre in giro” e un “un team a supporto di tutta la crew,” otto rider che lavorano in Germania, con cui Motherboard ha parlato, hanno dipinto un quadro diverso a proposito di cosa significhi lavorare lì. I ciclofattorini—che hanno chiesto di restare anonimi per paura di ritorsioni—hanno descritto spietate tabelle di marcia per le consegne, gestione caotica e poco riguardo per la loro sicurezza.

In risposta a una serie di domande che Motherboard ha rivolto a Gorillas, un portavoce ha riconosciuto che “per un’azienda giovane e in crescita rapida, è comune trovarsi in situazioni di incoerenza man mano che nuovi processi e strutture sono implementati,” ma ha sottolineato che “il senso di appartenenza e comunità sono parte essenziale di Gorillas, nonché un tratto di cui siamo orgogliosi.”

I motivi di preoccupazione dei rider arrivano in un momento in cui Gorillas si sta espandendo rapidamente in Europa. A marzo 2021, Gorillas ha raccolto centinaia di milioni di euro in fondi ed è stata valutata 1 miliardo di dollari—soglia per cui la startup è ora considerata un ‘unicorno’.

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Alcuni esperti restano però scettici e non è certo se Gorillas stia operando in forza di un entusiasmo momentaneo o di un modello di business concreto. 

Questo perché a differenza di app che consegnano la spesa come Instacart [in Italia sono famosi Glovo ed Everli], che tende a concentrarsi su consegne grosse, Gorillas punta a servire ordini sia grandi che piccoli—come un cartone da sei birre o un paio di ingredienti dimenticati, etc. Per farlo, l’azienda ha allestito una rete di centri locali di accumulo dei prodotti, tagliando fuori dal quadro i supermercati.

Il principale punto di forza di Gorillas è che può consegnare la spesa—senza un ordine minimo—alla porta di un cliente in soli 10 minuti, con una tassa di consegna di 1.80 euro.

A differenza di altre app di delivery, i rider di Gorillas sono dipendenti diretti dell’azienda e possono scegliere tra un contratto part-time e uno full-time [questo almeno in Germania. Sulla versione italiana del sito dell’azienda non è chiaro che tipo di contratto sia stipulato, ndt].

L’esperienza lavorativa, sempre secondo le fonti di Motherboard in Germania, varia a seconda del magazzino a cui un rider è assegnato. Alcuni dei manager responsabili della logistica sono amichevoli, altri spingono i rider a lavorare freneticamente e non designano momenti di pausa funzionali, stando ai lavoratori con cui ha parlato Motherboard.

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Le cose peggiorano durante l’ora di punta, che un rider ha descritto come un “inferno assoluto.” Un’altra persona ha detto che il solo pensiero del suono costante e acuto che avverte i lavoratori di un nuovo ordine e che echeggia costantemente per i magazzini le dà “un’ansia fortissima.”

“La pressione per scansionare e consegnare gli ordini è altissima,” spiega un ciclofattorino in Germania. “Specialmente quando gli ordini sono uno dietro l’altro. Un sacco di volte mi è capitato di non avere tempo per andare in bagno,” prosegue. “Ho visto molti manager urlare.”

Una volta fuori dai centri di immagazzinamento, sorge il problema dell’equipaggiamento inadeguato. Stando ai rider, le e-bike che ricevono per lavorare non hanno sospensioni e le ruote sono di cattiva qualità, il che le rende inadatte alle strade di ciottoli e pavé tipiche di città come Berlino. Gli zaini per le consegne sono più sottili di quelli usati per esempio da UberEats, il che fa scivolare all’interno gli elementi più pesanti, provocando dolori e perdita di equilibrio per il rider.

Considerato che alcuni rider macinano anche 80 chilometri in un turno di otto ore e il fatto che la spesa pesa in media più di un pasto da asporto—specialmente se include bottiglie di vetro—molti rider soffrono di mal di schiena. In un sondaggio informale condotto su 156 rider di Gorillas in un gruppo Telegram che Motherboard ha potuto visionare in prima persona, il 50 percento delle persone scriveva che “il dolore a lungo termine alla schiena” era la preoccupazione principale.

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L’argomento ricorre anche sull’account Instagram gorillasriderlife, un account meme che scherza sulle difficoltà del lavoro. Un meme è l’immagine di una bara con su scritto “la tua schiena.”

Alcuni rider hanno anche sottolineato che in Germania Gorillas ha offerto i training sulla sicurezza solo ad aprile 2021, a quasi un anno dal lancio dell’azienda.

Gorillas sostiene che ci sia un limite massimo di peso di 10 chili per trasporto e che l’azienda impieghi “e-bike top di gamma per il trasporto di cibo.”

Molti sentono la pressione di dover consegnare entro l’intervallo di tempo imposto dalla app. Gorillas elabora statistiche dettagliate sui rider (per quanto sostenga di farlo solo per ragioni di organizzazione dei turni) e può licenziare senza ragione chi è nei sei mesi di prova. Alcuni rider dicono che è successo proprio così, ma Gorillas sostiene che ci fossero ragioni valide.

I nodi sono venuti al pettine il 7 febbraio 2021, quando Olanda e Germania sono state colpite dalla più forte bufera di neve del decennio. Nonostante le temperature e le strade ghiacchiate, i rider di Berlino dicono di essere stati chiamati a lavorare lo stesso.

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Quattro rider di Berlino hanno detto a Motherboard che in due città diverse avevano votato anonimamente per scioperare quel lunedì (8 febbraio) e un altro magazzino avrebbe fatto lo stesso il giorno dopo. Due giornali tedeschi hanno riportato la notizia, ma Gorillas ha detto a uno dei due che non c’era alcuno sciopero. In un’email a Motherboard, Gorillas sostiene che “le tempistiche delle proteste hanno coinciso con la nostra decisione di chiudere i servizi finché non fosse passato il cattivo tempo.”

È importante notare che molti dei rider con cui Motherboard ha parlato hanno detto che lavorare per Gorillas è un’opzione di gran lunga migliore che lavorare per competitor come Deliveroo, ma alcuni ritengono anche che il paragone abbassi parecchio l’asticella.

In Germania [ma anche in Italia], app come Gorillas sono uno dei pochi ambienti in cui chi non parla la lingua riesce a trovare lavoro. La maggior parte dei rider in Germania, dicono le fonti con cui ha parlato Motherboard, provengono da altri paesi e gira la battuta che la lingua nazionale di Gorillas dovrebbe essere lo spagnolo.

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Per questo, dicono i rider, molti degli impiegati non sono informati sui diritti dei lavoratori nel paese. Sei rider hanno accusato Gorillas di sfruttare questa ignoranza, in certi casi, e di non fare nulla a meno che il rider non pretenda il rispetto dei suoi diritti.

“Dopo un turno di sera tardi ero esausto, ma avevo un altro turno la mattina presto,” racconta un rider la cui lingua madre è lo spagnolo. “Per la legge tedesca, devi avere almeno 11 ore di riposo tra un turno e l’altro, ma io non lo sapevo. Mi stavo preparando per andare a lavorare il giorno dopo, finché un collega mi ha spiegato questa regola.”

Alcuni rider parlano di difficoltà nel contattare Gorillas per aiuto. Nonostante l’azienda abbia istituito un account email apposito, tutti i rider con cui Motherboard ha parlato dicono che è spesso inutile contattarlo o che le risposte arrivano con lentezza (anche questa è una battuta ridondante nell’account Instagram gorillasriderslife).

Un’altra area problematica sono i pagamenti. Capita che ore di lavoro non siano calcolate o non siano pagate, sostengono tre rider. In un messaggio interno inviato ai rider a maggio 2021 che Motherboard ha potuto visionare, Gorillas riconosce che “alcuni di voi [rider] hanno forse avuto problemi nei pagamenti di recente,” e garantisce che “le discrepanze nella busta paga di questo mese saranno compensate nella prossima.”

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In un’email a Motherboard, Gorillas dà la colpa delle ore perse ai rider che non usano il sistema correttamente, e detto che “i sistemi di tracking del tempo sono la nostra fonte di verità” e che “se i rider non timbrano entrata e uscita, le ore potrebbero non essere esatte a fine mese.”

L’atmosfera tra colleghi è per lo più amichevole, dicono i rider. Ma alcuni accusano Gorillas di promuovere un ambiente informale per poi sfruttarlo.

Anziché assumere carpentieri o traslocatori, due rider dicono che Gorillas ha coinvolto loro e altri per spostare materiali da un magazzino all’altro e montare scaffalature. A entrambi è stato offerto un pagamento corrispondente alla paga oraria, ma uno dei due non è ancora stato pagato per gli straordinari. Gorillas ha detto a Motherboard che succede “solo di rado.”

In seguito alle preoccupanti condizioni di lavoro e gestione caotica, alcuni rider di Gorillas hanno iniziato a organizzarsi, formando il Gorillas Workers Collective. Il 3 giugno 2021 si è tenuta un’assemblea generale per gli impiegati di Berlino, con lo scopo di formare, potenzialmente, un consiglio dei lavoratori—un tipo di istituzione simile ai sindacati che in Germania ha voce in capitolo su orari di pausa, sorveglianza video e sicurezza. L’obiettivo sarebbe creare un ambiente di lavoro più equo, man mano che Gorillas continua a espandersi.

“Mi interessa davvero questa azienda,” dice un rider che è stato coinvolto nell’assemblea. “Voglio solo che le condizioni migliorino. Non voglio essere sfruttato.”

“Tengo ai miei colleghi, profondamente,” continua. “Siamo sulla stessa barca e dobbiamo fare fronte comune. Altrimenti, nessuno ci ascolterà.”