FYI.

This story is over 5 years old.

crimine

Il mistero del serial killer dei gatti che sta terrorizzando Londra

Negli ultimi due anni almeno 50 animali sarebbero stati uccisi e mutilati in diverse zone di Londra. Gatti, conigli e volpi sono stati ritrovati decapitati, con la coda o le zampe mozzate, o sviscerati — e ora anche la polizia sta indagando sul caso.
Foto via Flickr/Sean Pritchard

Per Londra circola un misterioso serial killer, e ha una vittima preferita: i gatti.

Sono infatti già cinquanta i 'gatticidi' commessi negli ultimi due anni nella capitale inglese, presumibilmente per mano della stessa persona. La dinamica degli eventi è infatti simile: gli animali vengono prima uccisi e poi decapitati, mutilati o sventrati.

Lo scrive SNARL, un'associazione benefica che gestisce un rifugio per animali, che aggiunge come l'assassino - la cui identità resta sconosciuta - starebbe "terrorizzando" i proprietari di animali domestici di Londra

Pubblicità

L'ultimo caso segnalato risale a domenica sera, quando il gatto Barney è stato ritrovato decapitato dal suo padrone lungo una strada principale nella zona di Mottingham, a sud-est di Londra.

Solo a marzo i casi confermati sarebbero almeno otto, in zone che vanno da Crystal Palace a Streatham, a sud della città, a Tottenham Hale, a nord-est.

I veterinari di SNARL hanno condotto autopsie su otto animali ritrovati mutilati e il gruppo ha in programma di portarne a termine altre 12, riporta il Guardian.

L'associazione sta analizzando anche almeno altre 80-100 segnalazioni che potrebbero essere collegate alla serie di assassini. I veterinari della Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals (RSPCA), dal canto loro, stanno lavorando su altri 20 casi, mentre anche la polizia sta indagando sulle morti.

Secondo la RSPCA, la morte degli animali sarebbe stata causata da un trauma da forte impatto, compatibile con l'investimento da parte di un veicolo in movimento. Le code e le teste mutilate, invece, "sarebbero state rimosse da un umano," afferma l'associazione.

I casi di animali ritrovati decapitati, senza coda, sviscerati o con le zampe tagliate, stando a Boudicca Rising, fondatrice di SNARL, sarebbero riconducibili tutti a una sola persona.

"Ci siamo così abituati a vedere queste ferite che sbagliamo raramente," ha detto al Guardian. "Sono per la maggior parte corpi senza testa, o senza la testa e la coda." La polizia ha riferito alla BBC che gli attacchi riconducibili a uno stesso assassino sarebbero, stando le loro indagini, meno di una decina.

Pubblicità

Per un periodo l'assassino era stato bollato come il "killer dei gatti di Croydon," perché gran parte delle sue vittime erano state ritrovate nei dintorni di questa zona nel sud di Londra.

Tuttavia, come spiegato dal Guardian, il nome si è rivelato inappropriato: da una parte, perché simili macabri ritrovamenti sono stati fatti in altre zone della città hanno portato a concludere che la persona stia agendo al di fuori della sola Croydon; dall'altra, perché non sono stati uccisi e mutilati solo gatti, ma anche volpi, conigli e uccelli.

SNARL ha quindi chiesto al pubblico e alla stampa di abbandonare il nome di "Croydon cat killer" e ha adottato a sua volta quello di "M25 animal killer" (il "killer di animali della M25," cioè l'autostrada che circonda il territorio della Greater London).

Anche il gruppo di tutela dei diritti degli animali Peta si è adoperato per favorire a cattura del serial killer, offrendo lo scorso anno una ricompensa di 5.000 sterline a chiunque possa fornire informazioni per rintracciare l'assassino.

Stando alla BBC, non sono state ritrovate tracce di DNA sui corpi degli animali — cosa che secondo gli investigatori potrebbe indicare che l'assassino ha usato vestiti e guanti protettivi durante la cattura degli animali.

Leggi anche: L'FBI ha inserito la crudeltà contro animali nella stessa 'classe di reato' dell'omicidio

E intanto nelle zone di Londra in cui è attivo il killer degli animali, si sta diffondendo la preoccupazione che l'assassino possa passare dai gatti agli esseri umani.

Pubblicità

Parlando con la BBC, la dottoressa Naomi Murphy, che lavora presso l'unità per i disturbi gravi e pericolosi della personalità del carcere HM Prison Whitemoor, nel Cambridgeshire, ha spiegato che la crudeltà inferta a questi animali indica che ad operare è stato un sadico che ama far del male agli altri esseri viventi.

Come per tutte le dipendenze, ha detto Murphy, le persone sadiche "spesso devono andare sempre più a fondo per soddisfare la propria dipendenza."

Alcuni noti serial killer avrebbero praticato violenza sugli animali prima di passare agli umani: Albert DeSalvo, lo "strangolatore di Boston," in gioventù catturava cani e gatti e gli avrebbe sparato delle frecce; il "killer delle studentesse" Ted Bundy guardava il padre torturare animali, e avrebbe poi iniziato a farlo lui stesso; Jeffrey Dahmer, "il cannibale di Milwaukee," impalava rane, gatti e teste di cane su dei bastoni.

Un veterinario che ha lavorato sul caso ha riferito alla BBC che è stato ritrovato del pollo crudo nello stomaco di due gatti, un segno che il serial killer potrebbe aver adescato le sue vittime con del cibo. Secondo il medico, gli animali potrebbero essere stati strangolati e portati in un altro luogo, dove vengono poi macellati o mutilati, probabilmente con un coltello e non con un bisturi data la lunghezza dei tagli.

Secondo il veterinario, si nota un miglioramento della competenza chirurgica dell'assassino con ogni nuovo ritrovamento.

Pubblicità

Anche Rising, la fondatrice di SNARL, ritiene che gli animali siano stati uccisi prima di essere mutilati, forse scagliati con violenza contro una parete.

L'associazione ha raccomandato alla cittadinanza di tenere gli animali domestici in casa durante le ore notturne, e ha chiesto alla popolazione di segnalare il ritrovamento di gatti morti o di animali mutilati alla polizia.

Leggi anche: Un video girato in un mattatoio mostra come venivano torturati gli animali


Segui VICE News Italia_ su Twitter, su Telegram e _su Facebook

Segui Giulia Saudelli su Twitter: @giuliaellli

Foto di Sean Pritchard via Flickr in Creative Commons