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grazie mille anti-vax

Complimenti: i casi di morbillo in Italia sono cresciuti del 230 percento

Lo dice uno studio del ministero della Salute. Tante grazie, antivaccinisti.
Foto di Pan American Health Organization PAHO/Flickr

Da gennaio 2017 a oggi sono stati registrati più di 700 casi di morbillo.

In tutto il 2016 i casi erano stati 844, comportando quindi un aumento del 230 percento.

In questo stesso periodo, l'anno scorso i casi di contagio erano soltanto 220.

Sono i dati contenuti all'interno di un comunicato del ministero della Salute pubblicato ieri, e che sta circolando molto in queste ore.

Nel report, l'aumento vertiginoso dei casi di morbillo viene definito come "preoccupante", e motivato in gran parte dal "numero crescente di genitori che rifiutano la vaccinazione, nonostante le evidenze scientifiche consolidate."

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Stando ai dati, infatti, nel 2015 la copertura vaccinale contro il morbillo nei bambini fino a 24 mesi di età arrivava a toccare 85,3 percento.

Si tratta di un dato inferiore di circa 10 punti rispetto al 95 per cento indicato dale principali organizzazioni sanitarie internazionali come forma minima per fermare la circolazione del morbillo.

Più della metà dei casi di morbillo rientrerebbe nella fascia d'età fra i 15 e i 39 anni. Le regioni maggiormente interessate sarebbero Piemonte, Lazio, Lombardia e Toscana.

Cos'è il morbillo?

Il morbillo è una malattia infettiva del sistema respiratorio. È causata da un virus ed è altamente contagiosa, trasmettendosi per via aerea.

Secondo Giovanni Maga, virologo del CNR, avrebbe "un tasso di contagiosità quattro volte più elevato di quello dell'influenza." Questo spiegherebbe la velocità con la quale sta raggiungendo i non vaccinati.

La sua caratteristica principale è la comparsa di uno sfogo cutaneo sotto forma di pustole su buona parte del corpo.

Effetti collaterali sono tosse, raffreddore, febbre alta: in caso di complicazioni (polmoniti, encefaliti, otiti) rischia persino di essere letale.

Secondo l'OMS, nel 2012 ci sarebbero state 122mila morti riconducibili al morbillo.

L'ultima epidemia in Italia ha portato alla morte di sei persone nel 2002.

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Cos'è il vaccino?

Il vaccino contro il morbillo si chiama MPR ed è trivalente. È gratuito e serve a immunizzare i nuovi nati da tre malattie diverse: parotite, rosolia e morbillo.

I medici e il ministero ne consigliano fortemente la somministrazione, ma non è obbligatorio.

Va da sé, ovviamente, che più le persone sono vaccinate, meno il virus circola—riducendo enormemente le possibilità del contagio fra chi non è vaccinato, e quindi il rischio di complicazioni.

Negli ultimi mesi sono nate iniziative a livello locale per incentivare la vaccinazione. In Emilia-Romagna, per esempio, si è deciso di rendere obbligatorie alcune di queste per i bambini che frequentano gli asili nido.

Quella contro morbillo, però, non rientra ancora fra le vaccinazioni obbligatorie.

Perché così tante persone sono contrarie al vaccino?

Da qualche anno si sente parlare spesso di movimenti contro i vaccini: stanno prendendo molto piede presso la cittadinanza, e sono sempre più seguiti—provocando piccole crisi come questa.

Il rifiuto della vaccinazione ha trovato radicamento soprattutto dopo la pubblicazione di un vecchio studio scientifico del 1998 del medico britannico Andrew Wakefield.

L'accusa principale che veniva mossa contro i vaccini è che questi causerebbero forme di autismo dopo la loro somministrazione. Questa evenienza, però, non è mai stata dimostrata scientificamente.

Lo studio è stato poi smentito da praticamente tutte le organizzazioni sanitarie mondiali e ritirato dalla stessa rivista che lo aveva pubblicato, The Lancet.

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Negli ultimi mesi, inoltre, ci sono stati casi di attualità che hanno contribuito a rinfocolare la diffidenza nei confronti della vaccinazione, al di là di ogni parere medico.

Si tratta per esempio di dichiarazioni pubbliche di politici locali e nazionali—come il sindaco di Livorno Nogarin, che ha definito i vaccini una "forzatura insopportabile"—o di alcune ordinanze piuttosto discutibili, che hanno portato l'Istituto Superiore della Sanità a chiedere alla magistratura di "scendere in campo" a fianco dei medici "per contrastare chi, per diversi e spesso turpi motivi, abusa della credulità popolare."

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Foto di Pan American Health Organization PAHO/Flickr, rilasciata su licenza Creative Commons