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Cibo

A Genova i clochard che cercano cibo nei bidoni vengono davvero multati?

Ovvero: quando la cattiva informazione genera schizofrenia.
Andrea Strafile
Rome, IT

Nell'ultima settimana il Comune di Genova ha fatto indignare i suoi abitanti, i politici e l’Italia intera. Si è gridato allo scandalo, al fascismo e alla pura malvagità per un decreto che in effetti, se l’avete letto, ha dello spaventoso.

La storia è questa.

Qualche giorno fa la Giunta comunale genovese ha apportato delle modifiche alle norme della Polizia Urbana. Per farla breve, da quello che si è capito verranno multati tutti coloro che verranno trovati a rovistare nei cassonetti in cerca di cibo.

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200 euro ai clochard che si intrufolano per rosicchiare una buccia di banana? Capirai, la politica ci è andata a nozze, il popolo si è accodato. Il Comune si è giustificato dicendo che le modifiche sono arrivate per rispettare le norme igieniche nella città che conta il più alto tasso di povertà del Nord Italia.

Il PD non si è fatto attendere dichiarando che “è inutile interrogarsi sull’efficacia della deterrenza di una #multa (sì, con l’hashtag) nei confronti di chi è costretto a umiliarsi rovistando nella spazzatura; sono persone che esprimono un disagio estremo.”

Siccome non ho trovato veramente nessuna giustificazione - etica, morale, legislativa - per una multa a dei poveri cristi che sono costretti a frugare tra la spazzatura in cerca di avanzi per tirare avanti durante la giornata, ho cercato di fare chiarezza contattando prima le Forze dell’Ordine e poi l’ufficio di Stefano Garassino, assessore alla sicurezza leghista conosciuto ultimamente per i suoi like messi a vecchi aforismi del Duce. Con mia enorme sorpresa, ho scoperto che i genovesi sono gente simpatica, disponibile e cordiale .

Ho chiesto all’ufficio di Polizia Locale chi dovrà subire la sanzione e chi invece no, date le dichiarazioni dell’assessore secondo cui le norme verranno applicate “cum grano salis”.

Un paio di telefonate ed e-mail dopo mi sono ritrovato a parlare con il suo segretario, cercando di capire, in effetti, che cosa diavolo volesse dire “cum grano salis”. Insomma, o rovisti, oppure no.

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La risposta arrivata via mail è questa: “…la sanzione non verrà applicata ai senzatetto, ma a tutti coloro che rovistano nei cassonetti lordando il suolo pubblico, escludendo chi, per necessità, sta cercando generi alimentari”.

Mmmmh.

Quindi, se stessero cercando cibo e lordassero il suolo pubblico, non ci sarebbe una sanzione? (Gliel’ho scritto con uno smile, mi ha appagato molto la cosa).

La risposta è no, ovviamente: come è stato fatto anche a Sanremo, preso come onesto contraltare della faccenda, verranno multati solo coloro i quali si divertono a ficcare le braccia nei cassonetti per poi lasciare tutto lo zozzo a terra.

Insomma, si sono salvati in corner.

Tutto è bene quel che finisce bene. Nessun clochard o pover’uomo dovrà pagare se compirà il suo atto disperato nel rispetto delle norme civili.

A volte penso che impazzirò a vivere in questo mondo. Ma forse siamo già tutti impazziti.

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