Immagine. The Flame in the Flood
Qualche giorno dopo, The Molasses Flood — lo studio dietro al gioco — ha detto a Stephen che possedeva uno dei punteggi più alti che avessero mai visto. Ma raggiungere questo tipo di traguardo non è stato facile. Nel corso del tempo si è sottoposto a partite che sono durate intere giornate, notti insonni in cui ripeteva gli scenari nella sua testa annesse, e un continuo conversare circa i segreti del gioco con sua moglie, Rachel, che lo aiutavo a districarsi nelle complessità del titolo. Arroccato all'ultimo piano di una casa vittoriana nel nord di Londra, Stephen sedeva in solitudine per ore, accompagnato soltanto dal suo fedele socio nel gioco, il cane Aesop. Alla sua destra, i suoi amati romanzi di fantascienza e il panorama del giardino che si estendeva dietro lo schermo del suo computer — Così, Stephen ha iniziato a finire nel vortice di The Flames in The Flood e poi in quello di Firewatch. A 63 anni, Stephen, in pensione da poco, si è riavvicinato a un passione che portava con sé dall'inizio degli anni Ottanta.Sono seduto nella cucina con Stephen e suo moglie Rachel (i genitori della mia ragazza), nella loro nuova casa in un fienile riconvertito nel Kent rurale. Fuori, nuvole dense e grigie svolazzano basse mentre comincia a piovere. Questo istante mi ricorda alcuni momenti di The Flame In The Flood, anche se le nostre vite sono decisamente meno complicate di quelle che potremmo vivere nel gioco.
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La copertina e tutti gli screen sono gentilmente concessi da The Molasses Flood.
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Stephen nel 2011. Tutte le foto utilizzate con autorizzazione.
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Screeshot da Firewatch, per gentile concessione di Campo Santo
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Stephen nel 1969.
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Stephen e Rachel nel 1983.
The Flame in the Flood.