FYI.

This story is over 5 years old.

Musica

La "Trilogia dell'estate" rappresenta la crescita di Mecna

Attraverso 31/07, 31/08 e 31/09 Mecna si trasforma da sfigato che odia l'estate in un trentenne pronto a prendere in mano la sua vita.

Mi sembra addirittura stupido ricordare che, fra le cose che sappiamo di Mecna, ci sia questa storia per cui lui odia l'estate. Chiunque abbia un minimo di familiarità col personaggio è a conoscenza della natura della sua idiosincrasia col circolo sole - caldo - mare - granite - altre amenità.

Corrado è sempre stato fedele a un immaginario basato su una serie di intimi cliché che puntualmente, disco dopo disco, ritornano a definire lo stesso protagonista. Il Mecna degli inizi, il soggetto delle prime rime, ha infatti delle caratteristiche rimaste col tempo inalterate e che lui stesso non perde occasione per far emergere nei suoi testi. È alto, fa il grafico, ha un rapporto sfuggevole e complesso con l'altro sesso (del quale, comunque, si compiace), ama stare da solo e, appunto, odia l'estate con tutto se stesso.

Pubblicità

Non sappiamo quanto di tutto ciò faccia parte di un eventuale personaggio fittizio e quanto, invece, sia strettamente autobiografico. Anche quella volta che lo abbiamo portato a un appuntamento non eravamo riusciti a decifrarlo del tutto, ma sta di fatto che la sua musica preme molto su questa continuità di fondo. Di converso, però, da sempre Corrado porta avanti anche una altrettanto marcata evoluzione artistica, assai dibattuta a causa di approdi a volte spiazzanti: "Io che alla musica ho già dato tipo 'Disco Inverno' / che sembra quasi che mi debba poi fermare a quello" dice nella recente "Senza di me", a enfatizzare proprio la controversa percezione della sua crescita.

È proprio per questa difficile convergenza fra crescita e stasi che Mecna è sempre stato uno dei rapper italiani più interessanti da osservare "in prospettiva". Quindi, per dare corpo alle mie seghe mentali, ho pensato di analizzare la "trilogia dell'estate" di Mecna, cioè i tre pezzi che più di tutti hanno alimentato il mito di "Mecna odia la bella stagione": "31/07", "31/08" e "31/09".

mecna 31/07

L'artwork di "31/07" di Mecna, cliccaci sopra per ascoltarla su YouTube.

Sin dai titoli è evidente come i tre pezzi possano rappresentare lo svolgimento in più atti di un'unica, ideale narrazione. Questa racchiude una storia d'amore fatta di perdite e conquiste, mancanze e perenni indecisioni, legata a doppia mandata con un'estate distante dall'estetica della spensieratezza e vicina piuttosto, a una connotazione atipica, malinconica e solitaria. Nonostante la continuità tematica, ogni episodio è stilisticamente (oltre che cronologicamente) distante dagli altri: ciascuno costituisce un tassello, la fase di un percorso.

Pubblicità

Non è un caso quindi che "31/07" racchiuda in sé molto dell'identità del primo Corrado. Il protagonista è già il "bellissimo perdente" che incontreremo più avanti, qui stretto nel dolore della mancanza della persona di cui è innamorato. Lei è in vacanza, va' a capire dove. Lui è ancora prigioniero in ufficio a fine luglio, sommerso dall'afa mentre la distanza lo lacera e lo riempie di dubbi. L'odio per l'estate è già pura formalità.

Quello che più colpisce di "31/07" è la sua assoluta essenzialità. Il beat è scarno, costituito solo dal campionamento integrale della strumentale "Avril 14th" di Aphex Twin, un giro di pianoforte che deve aver fatto prendere parecchio male Corrado. Il testo è intimo, ai limiti dello sfogo. Duro, ma anche semplice e diretto nel raccontare il proprio malessere. La produzione è grezza, tanto che potrebbe sembrare un demo, un pezzo scritto e registrato nel giro di un pomeriggio per l'impellenza di dire qualcosa. E lì sta la sua forza. Non ci sono orpelli, correzioni, sfumature: è uno schiaffone di due minuti figlio di un'urgenza espressiva esondante, e il finale, con quel "dove dormi? / Quanto manchi?", è quanto di più a cuore aperto abbia scritto Corrado nella sua carriera.

Proprio questo tipo di approccio finirà col caratterizzare coi dovuti smussamenti Disco inverno, il suo primo album ufficiale e il progetto che, a detta di alcuni fan più integralisti, rimarrà una vetta mai più eguagliata. Il motivo sarebbe proprio il mood che ne era alla base, destinato però a cambiare assieme alle stagioni che lui andava raccontando.

Pubblicità

Uno screenshot dal video di "31/08" di Mecna, cliccaci sopra per guardarlo su YouTube.

"31/08", pubblicata nel 2015, mostra già uno scarto notevole e non di facile digestione. Certo, l'estate mantiene ancora la sua connotazione parossistica: il beat è glaciale, surgelato, in linea col resto dell'album che lo contiene. Il testo è costruito ancora una volta su un amore dolceamaro e incompiuto nel quale, Corrado pare dirci, non c'è nulla di spensierato. A essere cambiato profondamente è il progetto, la visione d'insieme.

La produzione, firmata Yakamoto Kotzuga, è quanto di più distante dalla semplicità di "31/07": lavoratissima, sfumata fra chitarre e controller, con ammiccamenti ben riusciti all'ambient e all'elettronica. C'è poi il ricorso all'autotune, che da lì costituirà una costante dei suoi lavori e uno scostamento dall'approccio senza-filtri che aveva definito il suo passato. Infine c'è il testo, più enigmatico e meno immediato. La matrice "grezza" si sposta verso un autobiografismo più astratto che prende ispirazione da fatti realmente accaduti, senza assumere le sembianze di uno sfogo.

Il testo, infatti, è frutto di una ponderazione più lunga. Già dal condizionale iniziale ("lo mollerei il lavoro per te / andrei girando in Danimarca per alberghi a una stella") non è chiaro quale parte della storia avvenga realmente e quale sia soltanto ipotetica, immaginata. Anche la metrica è più intrigant: ("appartati e mezzi ubriachi / io con le mani dentro / i tuoi pensieri attillati e dilatare il tempo / giocando a chi arriva per primo a ogni appuntamento". Il narratore è meno "sfigato" di prima e anzi, è a tratti quasi compiaciuto della propria malinconia e delle sue cicatrici: "Mi sono innamorato una volta, tu non lo so / non te l'ho mai chiesto / ma c'ho messo un po' per tornare me stesso". È una figura, oltre che un breve periodo d'assestamento della sua poetica, che ha inevitabilmente creato qualche frattura fra gli affezionati al vecchio Mecna.

La copertina di Blue Karaoke di Mecna, cliccaci sopra per ascoltare "31/09" su Spotify.

Scavalcate le sottili venature pop di Lungomare Paranoia, arriviamo all'ultimo "31/09", dal recentissimo Blue Karaoke, che potremmo pensare come al primo, vero approdo della carriera di Corrado. Il percorso iniziato nel 2011 pare al termine, e non è una semplice questione stagionale. Il fatto stesso che l'episodio si collochi oltre un tempo massimo, in una data che non esiste, la dice lunga sulle intenzioni di Mecna.

Per la prima volta, nella nostra storia compare un addio. I protagonisti si salutano sotto una prospettiva irreale, indefinita, su un beat di Lvnar che fonde R&B, pop e una strofa più strettamente hip-hop, prossima alla primordiale durezza di "31/07". Se "31/08" era un ponte lanciato in avanti, dal passato verso il presente, "31/09" è invece un collegamento che dal futuro guarda indietro, permettendosi di sintetizzare in sé gli aspetti essenziali che ha alle spalle. Del resto è in tutto Blue Karaoke che Mecna sembra finalmente libero e rilassato, meno contratto, come se la sua crescita avesse trovato una pace. "31/09" non poteva che esserne il finale sfumato e disteso, una sorta di addio all'addio in cui tutto è filtrato da uno sguardo nostalgico verso l'adolescenza.

A riascoltarla oggi, la trilogia dell'estate di Mecna potrebbe essere il suo personale romanzo di formazione, un passaggio dall'urgenza primordiale alla libertà compiuto seguendo un percorso ambizioso. Ora, però, è arrivato il momento di mettere un punto: c'è un Corrado trentenne, pronto a ripartire con la Universal, conscio della solidità della sua poetica e delle sue scelte musicali. Come un anello di raccordo, "31/09" chiude i conti col passato e apre, serenamente, quelli col futuro. Patrizio è su Instagram. Segui Noisey su Instagram e su Facebook.