ILUSTRACION_PAREJA_VIRUS (2)
Coronavirus

Un po' di coppie parlano della convivenza 'forzata' durante il coronavirus

"Su Twitter dicono: dopo questa storia, baby boom o boom dei divorzi. Però scopare, abbiamo scopato poco. Anzi, nulla."
ET
illustrazioni di Eduard Taberner Pérez
Carlo Casentini
traduzione di Carlo Casentini
Milan, IT

“Eravamo felici. Ci vedevamo il giusto.” Questa frase potrebbe essere il titolo di un libro motivazionale per tornare con un ex—“ti ama ancora ma ha bisogno del suo spazio,” sarebbe il sottotitolo—ma in realtà è l'incipit di un messaggio con il quale Irene mi annuncia che non sta prendendo proprio bene il fatto di condividere tutto 24/7 con il suo ragazzo. Il documento con la sua storia occupa più di un foglio, e siamo solo nelle prime settimane di questa crisi.

Pubblicità

L’unica consolazione che le posso offrire è che siamo tutti, noi "coppie felici," più o meno sulla stessa barca. Proprio come non sapevamo che un virus potesse paralizzare il mondo intero, tantomeno ci aspettavamo di dover sopravvivere a un isolamento indefinito con persone che amiamo e crediamo di conoscere. E con cui le tensioni possono infiammarsi in un attimo.

Certo, conosciamo già i loro difetti, ma perché arrabbiarsi se, quando tutto andava bene, ci vedevamo soltanto all'ora di cena dopo un giorno di lavoro interminabile? Irene mi parla di piccoli dettagli, cose fastidiose senza importanza, arrabbiature che si dimenticano in un minuto. “Ma dai, come ti arrabbi per poco,” ci direbbe il tipico amico conciliatore nel gruppo di WhatsApp se gli raccontassimo che ci stiamo tenendo il muso per queste stupidaggini.

“Su Twitter dicono: dopo questa storia, baby boom o boom dei divorzi. Però scopare, abbiamo scopato poco. Anzi, nulla,” prosegue Irene. Tutti abbiamo visto il titolo: “Record di richieste di divorzio nelle ultime settimane a Wuhan.”

Penso a Cynthia, che convive con un fidanzato ipocondriaco. “Lo rimprovero perché passa tutto il giorno a parlarmi delle notizie, delle percentuali di contagio tra i giovani,” racconta. “Io gli ho detto ‘guarda, non dirmi nient’altro perché mi deprimo ancora di più, mi basta la situazione’. Allora ha deciso di raccontarlo alle mie amiche, dicendo che lo rimprovero.”

Pubblicità

Ma il timore del suo fidanzato si spinge oltre: le chiede di non sporgersi ad applaudire dal balcone e di uscire il meno possibile a fare la spesa. “Mi ha messo della carta dentro la sciarpa perché facesse da barriera e quando sono tornata ha messo tutto quello che avevo addosso a lavare, il cappotto, i guanti, anche le calze. Dopo ha passato un’ora a disinfettare tutti i prodotti che ho comprato, con i loro imballaggi. Non credo che si concluderà con un divorzio, ma…"

Ciò che è certo è che la tensione per le notizie sul coronavirus è una causa comune nei litigi, in questo periodo. “Noi abbiamo litigato perché io ero in paranoia già da prima, dopo più di una settimana ero molto preoccupata, e lui non mi capiva, pensava che stessi esagerando, che fossi ridicola,” mi dice Sara. Ora il suo ragazzo ha riconosciuto che, alla fine, aveva ragione lei.

Carlo ha avuto piccole discussioni con la sua ragazza perché “la casa si sporca di più e lei passa il giorno a pulire.” Lui non si arrabbia perché lei pulisce, ma perché crede che sia imperativo mantenere un certo decoro anche durante la quarantena: “ieri mi sono arrabbiato perché si mette i vestiti più brutti che ha solo perché stiamo in casa.”

C’è anche chi sta vivendo questa situazione come evento speciale, come Jordi, che a causa del suo lavoro non aveva ancora potuto passare un sabato intero in casa dall'inizio della sua relazione. Si potrebbe dire che i due sono in una fase iniziale di convivenza, e i loro problemi lo riflettono: “per me è una novità, per esempio Andrea mi chiede sempre mille cose, approfittando del fatto che ci sono—portami questo, ora vieni qui, ora aiutami con questo… La cosa che non sopporto è iniziare a parlare in stanze diverse, perché non sento niente e devo dire ‘cosaaaa?’”.

Pubblicità

Quando parlo con Andrea, la sua ragazza, anche lei inizia dagli stessi punti: “All’improvviso mi sento colpevolizzata, come se avessi creato io questo isolamento per poterlo sfruttare. Alla fine quando lui prendeva giorni di ferie era per un viaggio o per uscire, non se li è mai presi per stare semplicemente a casa. Quindi per me questi sono stati i primi fine settimana da passare con il mio ragazzo.”

Il tono rimane comunque rilassato in questa coppia, che ancora deve scoprire tutto l’universo della convivenza, tanto che Jordi rischia di vivere un Good bye, Lenin! versione coronavirus: “Sto quasi pensando di fregarlo quando sarà terminato l’isolamento,” mi dice Andrea. “Non gli farò accendere la televisione, così crederà che dobbiamo rimanere rinchiusi e potrò tenermelo un pochino di più. In realtà questo lo dico ora, magari tra un po' andremo fuori di testa. Siamo agli inizi, è la prova del fuoco. Per ora va tutto bene. Vedremo quanto durerà.”

La domanda è esattamente questa: quanto durerà? “Sarebbe bello se questo articolo avesse una prima parte e una continuazione per sapere come si evolvono le coppie durante la quarantena… vedrai che divertente," mi dice Carlos, al quale si aggiunge, tra gli altri, Jordi: “È passato il weekend e ok, ma dopo vengono il lunedì, il martedì, il mercoledì. Credo che in termini epidemiologici, perché ora siamo tutti epidemiologi, ci sarà un’impennata di discussioni, ne sono convintissimo. Credo che il picco dei litigi domestici lo avremo giovedì.”

Irene, alla fine del messaggio, mi conforta: “A breve dovrebbe venirmi il ciclo. Dovrò trovare un modo per non impazzire. E odierò me stessa per essere così pignola. E piangerò perché non saprò fare di meglio. Perché farò tutto male. Però lui mi abbraccerà, come fa sempre. E sarà tutto ok. Staremo bene. Quanto siamo fortunati.”

Come è evidente, questo articolo parla di convivenze e relazioni non problematiche. Ma siamo ben consapevoli che, soprattutto in questo periodo, non bisogna dimenticare le vittime di violenza domestica. Una situazione del genere può aggravare o far aumentare gli episodi di violenza domestica o assistita. Per saperne di più, vai qui.