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In Nord America ci sono no-mask pronti a usare le mascherine per 'proteggersi' dai vaccinati

Una teoria del complotto—totalmente infondata—sullo "spargimento virale" sta spingendo alcuni antivaccinisti a pensare di indossare le odiate mascherine.
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Un manifestante durante una manifestazione antivaccinista a Roma nel settembre del 2020. Foto di Stefano Montesi/Corbis via Getty Images.

Nella comunità antivaccinista dell’America del Nord si sta facendo strada una teoria che potrebbe spingere i cosiddetti “no-mask” a fare l’impensabile: indossare una mascherina e praticare il distanziamento sociale.

Stando alla suddetta teoria, apparsa in varie forme e versioni, le persone vaccinate “spargerebbero” pericolose proteine verso i non vaccinati, causando numerose reazioni avverse—tra cui cicli mestruali irregolari, infertilità e aborti spontanei. Questa idea rientra nella più generale convinzione che il COVID-19 sia un modo per ridurre la popolazione mondiale, e i vaccini un’arma di sterminio di massa.

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Gli esperti hanno ripetutamente smontato la teoria del complotto, che nasce in primo luogo dalle scarse conoscenze dei sostenitori circa l’effettivo funzionamento dei vaccini.

Alcuni personaggi molto in vista nella comunità antivaccinista stanno tuttavia proponendo rimedi per proteggersi dallo “spargimento”—incluso l’odiato distanziamento sociale. In una recente diretta, ad esempio, l’influencer statunitense Sherri Tenpenny ha invitato gli ascoltatori a “stare lontani da chi ha ricevuto queste dosi, per sempre.”

Un altro antivaccinista americano, il pediatra di New York Larry Palevsky, ha proposto di mettere in quarantena i vaccinati. “Chi ha ricevuto questo veleno,” ha detto, “passa qualcosa a chi non l’ha ancora fatto”. Lo stesso ha aggiunto che i vaccinati dovrebbero indossare “una fascia sul braccio” per essere riconoscibili, “così sappiamo che dobbiamo evitarli quando li incrociamo.”

Anche se la teoria è completamente infondata, la paura che suscita in chi ha dubbi sui vaccini è reale. E quando qualcuno è impaurito, ci sono sempre soldi da fare.

In una diretta sul canale di un “cittadino sovrano” canadese, Judy Mikovits—una ex dottoressa antivaccinista, diventata famosa dopo essere apparsa nel documentario complottista Plandemic uscito nel maggio del 2020—si è soffermata a lungo sulla teoria dello “spargimento” virale.

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Mikovits ha anche raccontato di essere stata fatta scendere da un volo di linea per aver indossato una mascherina trattata con “argento colloidale,” che secondo le istituzioni sanitarie non ha “alcun ruolo protettivo” nei confronti del coronavirus. “Perché pensate che mi abbiano cacciato?”, ha spiegato, “perché non mi ammalerò, signori. Non mi ammalerò.”

Per l’antivaccinista, insomma, queste mascherine sono le uniche che funzionano sia contro il COVID-19 che contro lo “spargimento virale” da vaccini—e quindi qualcuno le comprerà sicuramente.

Drew, un ricercatore antifascista che ha segnalato per primo l’inedita posizione di Mikovits sul tema (e che non ha fornito il nome completo per timore di ripercussioni), non è però convinto che chi è sempre stato contrario alle mascherine inizierà a usarle. “Se le indossano, tutti gli slogan che hanno ripetuto nell’ultimo anno, come ad esempio ‘toglietevi il bavaglio’, appariranno ridicoli,” ha detto a VICE World News.

Nonostante ciò, la teoria sta comunque facendo proseliti. Recentemente, una scuola privata di Miami ha impedito agli insegnanti vaccinati di “avere interazioni” con gli studenti non vaccinati.

Ad aprile, un negozio a Kelowna (una città canadese nella regione della Columbia Britannica) ha affisso un cartello per vietare l’accesso ai vaccinati, citando proprio lo “spargimento”. Un altro cartello invitava inoltre i consumatori ad “abbassarsi il pannolone” dalla faccia una volta dentro il locale.

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