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reportage

Le gang di crossisti di Baltimora

Gare di motocross in giro per le strade: lo sport illegale più odiato dalle guardie.
Jamie Clifton
London, GB

Foto di Lotfy Nathan

C’è qualcosa di intrinsecamente americano nelle gang di motociclisti, a partire dall'immaginario degli Hell’s Angels anni Sessanta, reso leggendario dagli scritti di Hunter S. Thompson o da film come Gimme Shelter dei Rolling Stones, per arrivare a video come “Ruff Ryders’ Anthem” di DMX, in cui tizi in baggie jeans fanno impennate nelle strade dei quartieri malfamati di New York.

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È il momento di aggiungere un altro gruppo di motociclisti al pantheon dei ribelli su due ruote: i Baltimore’s Twelve O’Clock Boyz. Sono una gang piuttosto numerosa che gira a bordo di moto da cross in una città in cui ai poliziotti è proibito dar loro la caccia, dando vita a uno sport clandestino che per adesso non sembra avere modo di essere fermato.

Negli ultimi tre anni, il regista Lofty Nathan ha documentato la vita dei Twelve O’Clock Boyz per farne un film intitolato Twelve O’Clock in Baltimore—di cui sotto potete vedere il trailer—che uscirà a fine anno. Ho parlato con lui della gang.

VICE: Ciao Lofty. Come ti sei imbattuto in questi tipi?
Lofty Nathan: La prima volta li ho visti di sfuggita, in realtà. Credo che molta gente di Baltimora li veda scorrazzare per la città, e la maggior parte di chi li nota non ha idea di cosa sia questo fenomeno. Pensano che spaccino droga a bordo di moto da cross—come una gang di spacciatori, o di banditi, o qualcosa del genere. E a pensarci bene è ridicolo, perché queste moto sono incredibilmente rumorose e attirano molta attenzione, che non è quello che vuoi fare se spacci droga.

Cosa ti ha spinto a girare un film su di loro?
Be’, non sapevo all’inizio se sarei riuscito a contattarli. Ma ho chiesto in giro e ho scoperto dove si radunavano e loro sono stati molto disponibili all’idea di essere ripresi. Non avevo mai trovato una connessione tra il fattore del mettersi in mostra con una moto alla loro personalità, prima, ma ha una sua logica. Un sacco di quei ragazzi stanno cercando di diventare stelle di YouTube, quindi sono stati ben contenti di farsi filmare.

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Foto di Noah Rabinowitz

Ho letto della situazione stramba tra polizia e crossisti. Puoi spiegarcela meglio?

Il sunto della questione è che è illegale che le moto girino in città, ma i poliziotti non hanno il permesso di inseguire nessuno che stia andando in giro in moto, quindi li lasciano in pace. E questo è dovuto a un incidente del 1999, che ha coinvolto un motociclista in sella a una moto da cross mentre, si dice, un poliziotto lo inseguiva. Inseguire le moto è troppo pericoloso. Per questo si è creata una situazione da gatto con il topo, perché i poliziotti subiscono di continuo provocazioni.

I motociclisti fanno molte provocazioni alla “vieni a prendermi”?

Esattamente. Alcuni si spingono ben oltre gli altri, ma per la maggior parte, è una grande famiglia. Ragazzi che vengono da tutta la città e si raggruppano in formazioni di anche 100 moto.

E si spostano per tutta la città, o girano solo nei rispettivi quartieri?

No, girano per tutta la città. È un’opportunità per i ragazzi che altrimenti rimarrebbero condannati a una stasi perenne nel proprio quartiere, hanno l'opportunità di attraversare l’intera città e dichiararla propria. Vanno fino al porto, dove si cerca di mantenere tutto tranquillo e ordinato per i turisti. Vanno a est, a ovest, a nord, in autostrada—ovunque, davvero.

Foto di Eric Brittain

E la polizia come si comporta con loro?

Elicotteri, agenti in borghese e macchine senza targa… Ci sono poliziotti che piantonano gli angoli con i taser, le armi elettriche non letali, per prenderli.

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Hai mai visto qualcuno finire davvero nei guai?

Certo. Ogni tanto è inevitabile che nasca uno scontro, che sia con la polizia, un regolamento di conti in moto, o con qualcuno che tira fuori una pistola e cerca di rubare una moto in un quartiere in cui nessuno ha intenzione di lasciarglielo fare.

Ho sentito dire che l’hanno anche trasformato in uno sport a tutti gli effetti. Cosa sono, gare di velocità, gare di bravura, o cosa?

È più una questione di bravura, di capacità. È una specie di coreografia, e il motivo per cui si chiamano Twelve O'Clock Boyz è che lo scopo per cui si impegnano è fare un'impennata perfettamente verticale, e chi la fa più lunga e più pulita ottiene il rispetto degli altri. È illegale, ma mi sembra molto più innocua di altre alternative.

Foto di Lotfy Nathan

C'è anche la cultura del modificare la propria moto?

No, il focus è più sul motociclista che sulla moto. Modificano molto poco le moto, e, per la maggior parte, è una cosa piuttosto grezza. Basta sgonfiare un po’ la ruota dietro e stare in equilibrio impennando il più a lungo possibile. È una danza, fondamentalmente.

Come una danza di corteggiamento? Ci sono anche ragazze nella gang?

Ne ho viste un paio, ma di solito montano dietro, piuttosto che guidare. Impressionare le donne è una componente fondamentale del gioco.

Cosa ne pensa il resto della città? È diventato una sorta di attrazione locale?

Direi che la città è piuttosto divisa, e rispecchia davvero una divisione presente in Baltimora. Alcuni pensano che stiano terrorizzando intenzionalmente la gente, altri li trovano tremendi e altri ancora sensazionali.

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Foto di Noah Rabinowitz

Hanno un obiettivo finale? Lo fanno sperando in una carriera?

C'è un ragazzino che sta venendo alle luci della ribalta e gli sponsor lo tengono d'occhio. I ragazzini possono iniziare a girare con il branco a dieci anni. In termini di conferme ufficiali, non penso ne esistano già, ma stanno cominciando a venire fuori. L’intero ambiente sta ottenendo il riconoscimento di sport underground, e certo c’è un buon giro di fan, perché esiste in diverse città.

Pensi che il gioco andrebbe rovinato per questi ragazzi, se diventasse una cosa sponsorizzata, ufficiale?

Sì, penso di sì. Nell’intimo, è fondamentale che sia illegale, e parte del brivido che ho visto viene proprio dall’inseguimento e dal pericolo. L’alternativa è fare gare di motocross, cosa che non ha grande fascino comparata a questa.

Qual è allora la storia del film?

Seguiamo un giovane che ha appena perso il fratello maggiore, e si ritrova a gravitare intorno a un gruppo di crossisti. Cresce a West Baltimora, e nel film si acclimata sempre di più al gruppo. L’ho pensata come una specie di rappresentazione poetica dei motivi alla base dell'esistenza del gruppo. Un po’ come i boy scout nel bosco, cose simili.

Segui Jamie su Twitter: @jamie_clifton