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Il soldato inglese che si rifiutava di morire

Colpito due volte in pieno volto, senza l’occhio sinistro, e invalidato all’anca sinistra, la gamba, la caviglia e l’orecchio, per riuscire a combattere nella prima Guerra Mondiale Carton de Wiart si amputò a morsi persino la mano sinistra.

Sir Adrian Carton de Wiart (in alto a destra) col presidente americano Franklin Roosevelt e il primo ministro britannico Winston Churchill alla conferenza del Cairo, 1943. (Foto via)

Questo mese sono passati 100 anni dall’intervento inglese nella prima Guerra Mondiale. Una decisione—simile a quelle degli altri paesi europei nell’estate del 1914—che per Sir Adrian Carton de Wiart significò essere colpito due volte in pieno volto, perdere l’occhio sinistro e successivamente subire danni all’anca sinistra, la gamba, la caviglia e l’orecchio. Nel 1915 Carton perse anche la mano sinistra, amputandosi da solo le dita dopo il rifiuto del dottore. Eppure voleva continuare a combattere.

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Quando l'ho intervistato, lo storico inglese Max Hastings lo ha definito un “avventuriero e un eccentrico, fonte di grande vivacità per la guerra e le nazioni.” A dire il vero, senza una mano e con la benda all’occhio, questo ufficiale sembrava più una creazione di Mr Bean che un soldato effettivamente in servizio: una caricatura della risolutezza inglese, fortunata—o sfortunata, dipende dai punti di vista—all’inverosimile.

Andando a scavare un po' più in profondità, però, si scopre che Carton fu effettivamente un grande soldato, che combatté non solo nella Grande Guerra, ma anche le guerre anglo-boere e la seconda Guerra Mondiale, sopravvivendo a numerose ferite d’arma da fuoco, a due incidenti aerei e sventando la cattura per ben due volte. Fu anche un inviato ad alcuni fra i più importanti eventi storici del ventesimo secolo, guadagnandosi la stima di Winston Churchill in quanto “modello di onore e cavalleria.”

Nato a Bruxelles nel 1880, era il figlio di Leon Constant Ghislain Carton de Wiart, un avvocato che viveva al Cairo—anche se secondo alcuni il padre sarebbe stato in realtà Leopoldo II, re del Belgio. I primi anni della sua vita li trascorse proprio al Cairo, dove imparò a parlare fluentemente inglese, francese e arabo.

Sposatosi con un'inglese, il padre decise che a 11 anni Carton sarebbe stato mandato in un collegio in Inghilterra. Nelle sue memorie leggiamo che per Carton fu difficile adattarsi alla vita della scuola pubblica inglese, e che decise di affidarsi agli sport nel tentativo di integrarsi coi compagni.

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Proseguì gli studi al Balliol College di Oxford, ma non riuscì mai a eccellere a livello accademico. Dopo essere stato bocciato all'esame preliminare di giurisprudenza capì che seguire la strada scelta dal padre non faceva per lui. Lo scoppio della seconda guerra anglo-boera (nell’ottobre del 1899) sembrava arrivato al momento giusto. “In quel momento capii di avere la guerra nel sangue,” scrisse. Il giovane si arruolò con un nome e un’età falsa, poiché in quanto straniero non avrebbe potuto combattere dalla parte inglese.

Durante una battaglia in Sudafrica Carton de Wiart fu ferito al ventre e all’inguine, e fu costretto a tornare dal padre, che nel frattempo aveva scoperto l'abbandono di Oxford per il campo di battaglia. Ma la disapprovazione paterna e due ferite non bastarono a tenerlo lontano dalla guerra; anzi, non fecero che aumentare il suo desiderio di trovarsi in prima linea. Dopo un breve periodo a casa, Carton de Wiart fu arruolato nella Second Imperial Light Horse e tornò in Sudafrica, prima di essere mandato in India con il 4th Dragoon Guards. Lì trascorse la maggior parte dei suoi giorni cacciando, almeno fino a quando nel 1914 non scoppiò la guerra. Fu allora che la sua carriera militare decollò.

Carton de Wiart da giovane (Foto via)

Carton de Wiart iniziò la Prima Guerra Mondiale combattendo in Somalia contro i seguaci di Mohammed Abdullah Hassan, capo dello Stato Derviscio. Le sue ambizioni andavano però al fronte occidentale, come scriveva riferendosi a quel periodo: “gioco nelle partite di cricket di paese invece che nella capitale.” In Somalia fu colpito all’orecchio e al volto durante una battaglia; tornato sul campo dopo essere stato “ricucito” un altro proiettile rimbalzò sul suo occhio già danneggiato, lasciandolo “malconcio”. Costretto a tornare a casa per ricevere cure, Carton de Wiart riuscì a convincere un’attonita commissione sanitaria che era nelle condizioni adatte per combattere in Francia.

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Nelle trincee, seppure con l’occhio bendato, si trovava dove aveva sempre desiderato essere. Durante la battaglia della Somme si prese un proiettile nel cranio facendo capolino oltre il terreno. Soccorso da Holmes, il suo amato servitore, fu portato dal chirurgo, che gli disse che il proiettile gli aveva attraversato il cranio senza toccare “parti vitali”. Il medico ordinò una bottiglia di champagne e tre settimane dopo Carton era di nuovo sulle linee di combattimento.

Tempo dopo, durante la battaglia di Passchendaele, fu colpito all’anca, poi, a Cambrai, alla gamba, e ad Arras all’orecchio. A causa delle ferite da proiettile perse la mano sinistra. Fu ripetutamente colpito da frammenti di proiettile, parte dei quali vennero a galla anni dopo, a seguito di un’altra operazione. Nel 1916 fu premiato con la Croce della Vittoria, e durante la guerra fu promosso e scalò le gerarchie fino a che, nel 1917, fu appuntato maggiore.

Un ritratto di Carton de Wiart del pittore William Orpen (Foto via)

Alla fine della guerra fu mandato in Polonia come secondo comandante della missione militare Inghilterra-Polonia, tenendosi occupato con una serie di avventure militari e diplomatiche. Una volta fu catturato da un gruppo di soldati lituani. Un’altra volta combatté contro un'unità della cavalleria sovietica usando solo un revolver. Si ritirò dall’esercito nel 1923 e trascorse quindici anni a sparare in una proprietà polacca delle dimensioni dell’Irlanda.

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Quando scoppiò la seconda Guerra Mondiale lasciò la Polonia e nel 1940 fu scelto per guidare una spedizione anglo-francese incaricata della presa di Namsos, una piccola città norvegese. La missione fu una catastrofe: le truppe di Carton de Wiart furono bombardate da una nave tedesca, attaccate dalle truppe alpine tedesche e lasciate ad aspettare l’arrivo della fanteria tedesca, “seduti come conigli nella neve”. Alla fine fu organizzata una ritirata e Carton de Wiart arrivò salvo in territorio in inglese il 5 maggio del 1940, il giorno del suo sessantesimo compleanno.

Nonostante il coraggio mostrato in battaglia non fu promosso comandante durante la Seconda Guerra Mondiale. Max Hastings crede che fosse perché gli mancavano le capacità diplomatiche necessarie. “Era un guerriero, ed era quello che sapeva fare meglio,” mi ha detto. “Le sue avventure erano notevoli, ma era una figura importante? Non credo.”

Un ritratto di Carton de Wiart del fotografo Cecil Beaton (Foto via)

Lo storico descrive Carton de Wiart come un cimelio dal passato, incapace di comandare effettivamente le truppe. “Sarebbe stato perfetto sotto il comando del Duca di Wellington nelle battaglie napoleoniche,“ dice. “A Churchill piaceva, gli sono sempre piaciuti questi eroi, e non c’era dubbio che Carton de Wiart fosse eccezionalmente coraggioso. Ma le persone come lui rappresentano una minaccia quando sono messe a capo di eserciti. Non sai mai quale potrebbe essere la loro prossima mossa.”

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Invece di essere promosso, Carton de Wiart fu inviato presso una serie di missioni diplomatiche per il resto della guerra. Ad aprile del 1941 fu appuntato capo della missione militare Inghilterra-Iugoslavia e mandato al Cairo a negoziare col governo iugoslavo, ma il suo aereo si schiantò nel mare a largo delle coste libiche. Lui perse conoscenza non appena l’aereo toccò l’acqua, ma riuscì a nuotare a riva con il resto dell’equipaggio solo per essere catturato da un ufficiale italiano.

Fatto prigioniero dagli italiani, Carton de Wiart provò a scappare diverse volte, compresa quella in cui provò a camuffarsi da contadino. Alla fine fu portato a Roma, mentre in Italia si progettava di uscire dalla guerra; volevano che lui aiutasse a negoziare un trattato. Dopo due anni oltre mare, fu finalmente rimpatriato il 28 agosto 1943.

Carton de Wiart alla conferenza del Cairo, 1943 (Foto via)

Tornato da solo un mese fu chiamato a trascorrere una serata a casa di Winston Churchill, che gli chiese di andare in Cina come suo rappresentante personale. Mentre vi si recava prese parte alla conferenza del Cairo, che doveva definire i piani degli alleati sul Giappone post-bellico. Trascorse i successivi quattro anni in missione diplomatica, presso il quartier generale del Governo Nazionalista di Chungking.

Secondo Hastings fu lì che dimostrò quanto effettivamente fosse privo delle capacità diplomatiche che servivano per fare carriera nell’esercito. Quando incontrò Mao Tse Tung a una cena non ebbe nessuno scrupolo a “liquidare” il discorso del Presidente sul successo del partito comunista. Per concludere il tutto, in Cina Carton de Wiart fu coinvolto in un altro incidente aereo.

Il soldato andò in pensione nel 1947, con il rango onorario di luogotenente-generale. Trascorse il resto dei suoi anni a County Cork, pacificamente, a pescare e andare a caccia. Morì il 5 giugno del 1963, all’età di 83 anni.

Nonostante la brutalità della guerra di cui fece esperienza, sembrava che nulla potesse distoglierlo dalla sua più grande passione: rimanere ferito sul campo di battaglia. Nelle sue memorie afferma: “I governi possono fare e pensare quello che vogliono, ma la forza non può essere eliminata, ed è l’unico potere reale e inevaso. Ci dicono che le penne siano più forti delle spade, ma io so perfettamente quale di queste due armi sceglierei.”

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