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Vice Blog

In Italia, la moda del gluten-free ci è sfuggita di mano

Se avete smesso di mangiare il glutine senza essere celiaci, complimenti: siete anche voi parte di una delle più grandi operazioni di intorbidamento delle acque dell’ultimo decennio.

Se avete smesso di mangiare il glutine senza essere celiaci, complimenti: siete anche voi parte di una delle più grandi operazioni di intorbidamento delle acque dell’ultimo decennio. La campagna d’odio montata contro questa proteina—presente nel grano, nell’orzo e in altri cereali—ha superato da tempo la soglia del ridicolo.

Milioni di persone in tutto il mondo hanno trangugiato il verbo anti-glutine di gastro-blogger, dietologi pop e celebrità di vario calibro, eliminando dalla loro dieta farinacei e altri cibi “glutinati”. Ha senso? Per il business del senza glutine (dai produttori di cibi agli scrittori di libri di ricette), un sacco. Per tutti gli altri, non molto.

Ciò che salta all’occhio è che, rovesciando la famosa regola dell’AIDS degli anni Novanta, oggi se si evita il glutine è soprattutto perché non lo si conosce, perché non si ha idea di cosa si stia parlando. Il mondo del gluten free è una marmellata fatta di pseudo-notizie, convinzioni ascientifiche e aneddotica elevata a dottrina. A pagarne le conseguenze, poi, sono gli unici che degli alimenti senza glutine hanno davvero bisogno, cioè i celiaci.

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