FYI.

This story is over 5 years old.

Stuff

Metanfetamina, karaoke e cam girl

In Cina i gestori di bordelli mascherati da karaoke offrono ai clienti la possibilità di pagare per guardare le prostitute farsi di metanfetamina. Prima di essere arrestata, Jingjing era una di queste.

Screengrab dal forum cinese nx123*

Da tempo, il nordest della Cina è inondato dalla metanfetamina proveniente dalla Corea del Nord. Ma dopo il giro di vite delle autorità per contrastarne l’importazione, i chimici cinesi hanno iniziato a cucinarsi da soli le loro partite. Molti degli componenti grezzi sono infatti prodotti in patria. Come spiegato in un pezzo di Motherboard sul consumo di ketamina e metanfetamina in Cina, proprio come negli Stati Uniti, anche nel paese le aree rurali abbondano di spazi aperti ideali per allestire laboratori di fortuna. In una società fondata su ritmi di lavoro molto intensi, dove gli operai sono sottoposti a turni lunghi e massacranti, per molti la mentanfetamina è un utile stimolante che può aiutare a guadagnare qualche soldo in più.

Pubblicità

La metanfetamina pura, invece, viene presentata come un prodotto più elitario. Se visitate uno dei tanti bar karaoke cinesi, è molto probabile che vi venga offerto di “pattinare sul ghiaccio”. “Ghiaccio” è il termine d’uso comune per indicare la metanfetamina in Cina, e “pattinare sul ghiaccio” significa assumerla.

In molti casi l’attività dei karaoke è una copertura per i bordelli, e dato che, a detta di chi ne fa uso, la metanfetamina aumenterebbe l’eccitazione e il piacere sessuale, non c’è da stupirsi che si sia diffusa nel mondo della prostituzione. Alcuni gestori ottengono ulteriori incassi facendo pagare i clienti per il “narco-voyeurismo”, che consiste nel permettere agli avventori di eccitarsi guardando le ragazze che si fanno di metanfetamina.

Anche se queste ragazze mettono seriamente a rischio la loro salute, sono pagate molto poco. Jingjing viene da un piccolo centro agricolo del Jiangsu, una provincia sulla costa orientale della Cina. Come molti giovani cinesi, sognava di vivere in una grande città. A 17 anni si è trasferita a Shanghai, dove una conoscente della sua stessa zona le ha procurato un lavoro in un centro massaggi. Dato che non guadagnava abbastanza per mantenersi, a un certo punto ha iniziato a fare anche un secondo lavoro, in nero, in un karaoke. Non ci è voluto molto prima che il suo capo la avviasse alla carriera di “meth girl” e una volta diventata dipendente dalla metanfetamina, il bar karaoke è diventato l’unico posto in cui sapeva di potersela procurare. Per “pattinare sul ghiaccio” con un cliente veniva pagata meno di 60 dollari. Ma i soldi non erano mai abbastanza. Così, tramite internet, Jingjing è entrata in contatto con uno spacciatore di metanfetamina della zona e ha detto al suo capo che era disposta a fare sesso con i clienti per guadagnare di più.

Pubblicità

In Cina l'istruzione e la sensibilizzazione in materia di droga sono pressoché inesistenti. Il Dipartimento della Propaganda diffonde periodicamente delle pubblicità per dire che “la droga fa male”, ma queste in genere passano inosservate, dato che le zone rurali della Cina sono già invase da altre pubblicità sul “Parcheggiare in modo civile” e “Fare un solo figlio.” Le informazioni sugli stupefacenti arrivano sotto forma di statistiche, e riguardano il numero di arresti effettuati e le quantità confiscate dalla polizia. Ma, in genere, non si sa che effetti abbiano e perché siano pericolosi. Jingjing mi ha raccontato che non aveva idea di quali effetti avrebbe avuto la matanfetamina, perché nessuno, né i suoi genitori né i suoi insegnanti, gliel’avevano mai spiegato. Le sue richieste di spiegazioni sulla droga ricevevano sempre risposte come “Non fare domande su queste cose.” Di conseguenza non sapeva che, una volta svanito l’effetto di euforia, non sarebbe riuscita a dormire o a mangiare. Il suo capo voleva che si mantenesse in salute, ma lei continuava a perdere peso. Era sempre stanca, e non lavorava più per guadagnarsi da vivere ma per portare avanti la sua dipendenza.

Jingjing dice che alla fine è stata licenziata perché non era più “carina”. Anche se era stato lui a introdurla alla metanfetamina, il capo l’aveva incolpata per aver perso peso e aver trascurato il suo aspetto fisico. “Quale uomo ti vorrebbe?” le aveva chiesto. Dato che si vergognava di tornare a casa nello stato in cui era, per sopravvivere è diventata una camgirl. Veniva pagata per farsi di metanfetamina in webcam.

Pubblicità

Screengrab da un report di v.youku.com

A luglio, un giornalista cinese in incognito è riuscito a fotografare alcune meth girl al lavoro in un karaoke di Xi’an, la città dalla quale parte la via della Seta. Ma l'attenzione dei media per la questione era relativamente alta già da qualche mese: a gennaio, un’operazione di polizia in un paesino nel sud-est del paese ha coinvolto più di 3.000 poliziotti e portato al sequestro di più di tre tonnellate di droga. Il mese scorso sono stati giustiziati due cittadini sudcoreani, colpevoli di aver contrabbandato metanfetamina dalla Corea del Nord alla Cina con intenzione di farla entrare anche nel loro paese.

Anche Jingjing è stata presa. Quando ho cercato di rimettermi in contatto con lei ho scoperto che è stata arrestata. Una delle sue ex colleghe al karaoke mi ha detto che un poliziotto, fingendosi un cliente, l’aveva convinta a fare uso di metanfetamina in webcam. Poi le ha chiesto di incontrarlo in un hotel per una prestazione sessuale. Quando Jingjng si è presentata, è stata arrestata. Ho telefonato alla polizia di Shanghai e un agente mi ha detto, “Non possiamo rilasciare informazioni, ma se stava usando il 'ghiaccio' allora è una criminale. Non possiamo rilasciare informazioni sui criminali.” Tuttavia, l’agente non è stato in grado di dirmi se Jingjing fosse effettivamente accusata di qualcosa.

Non c’è alcun dubbio che la metanfetamina distrugga la vita delle persone. Ma in Cina la dipendenza dalle droghe porta con sé un profondo stigma, e le pene per chi viene sorpreso a farne uso spesso sono eccessive. Sulla carta, l’anno scorso la Cina ha abolito il suo programma di “riabilitazione attraverso il lavoro”, ma la verità è che da allora i campi sono stati trasformati in centri di disintossicazione forzata, dove i prigionieri svolgono lavori pesanti senza ricevere alcuna paga, e dove possono essere detenuti per anni senza processo—un trattamento che prima era riservato a chi veniva arrestato per ragioni religiose o politiche.

A chi ha una dipendenza da droghe in Cina non viene offerta alcuna forma di riabilitazione. I tossicodipendenti vengono trattati come nemici dello stato—lo stesso trattamento che riceverà Jingjing finché rimarrà in carcere.

NOTA: L’immagine in anteprima è stata cancellata poco dopo che l’autore l’ha ottenuta. La ragazza raffigurata non è Jingjing, che ha accettato di parlare a condizione di rimanere anonima.