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Vittima del bullismo

Le Candele Yankee della vita

Benvenuti sulla nuova rubrica di Costantino. Se non vi piace smettete di leggere VICE forever.

Costantino della Gherardesca, nostro collaboratore, è una vittima del bullismo. Questa che vi apprestate a leggere è la prima puntata della sua nuova rubrica di riflessioni sulla società e su se stessi. Alla ricerca di un mondo che fa venire meno ansia. 

VITTIMA DEL BULLSIMO #1 - LE CANDELE YANKEE DELLA VITA 

Ero sereno, aspettavo che una maschera di argilla instronzente si seccasse sul mio volto mentre guardavo il varietà likudista Saturday Night Live. Le mie mani a loro volta erano ricoperte d’olio contro le cuticole e quindi rese inutilizzabili. Il termine medico è: distrofia da manicure. Per colpa del mio handicap non riuscivo a mandare avanti su VLC il sempre banale Weekend Update con Seth Meyers, uno dei pochi comici ebrei ad avere una verve bruderhof.

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Suo malgrado Seth uscì dal nulla con una notizia che cambiò le carte in tavola: l’azienda Yankee Candle aveva lanciato sul mercato le “candele aromatiche per uomo”, con profumi maschili come “segatura” e “tagliaerba”.

De facto era una dichiarazione di guerra da parte del cristianesimo capitalista rivolta personalmente contro di me. Seth Meyers, sostanzialmente un drone telecomandato di Barbara Bush, non poteva capire che la candela all’aroma “Touch Down” fosse un’arma da crociata del ventunesimo secolo. Essenzialmente con il marketing delle candele “da uomo” il fascismo dell’americano da barbecue e NFL vorrebbe assimilare la froceria della candela aromatica, annientando così il suo potere politico transgender francese.

Giovani ragazze della comunità Bruderhof Quando sono andato a spiare il sito delle Yankee Candle la bambina palestinese dentro di me (la piccola Jazmin) ha incominciato a urlare/piangere: c’era addirittura la candela all’aroma “Let Freedom Ring”™. Mi sono chiesto “Com’è, esattamente,  un trillo di libertà”? È il suono delle gambette del mio fratellino Omar che frullano per aria? Particolarmente allarmante per il 1er arrondissement di Parigi, la striscia di Gaza e il caviale Sevruga c’era anche la candela “Stars and Stripes”™ e la perdutamente fascista “God Bless America”™. Inspiegabilmente però, anche se ero lì davanti al monitor che vibravo dall’odio e dalla paura… le volevo comprare tutte. Da quel momento la Yankee Candle per me è diventata il simbolo del conflitto shakespeariano. E mi sono chiesto: quali sono le altre Yankee Candle della mia vita?

Sicuramente al primo posto c’è prenderlo nel culo. E non mi riferisco a metafore, bensì a un cazzo, nel culo. Nonostante le apparenze faccio parte di una minoranza gay di serratisti anali. Forse, in quanto nobildonna,  non riesco a rilassare lo sfintere da quando è morta Diana Spencer, chillosà. Comunque è un dramma: sono troppi gli uomini che dopo un po’ mi scaricano perché non rinnego le mie convinzioni. Posto davanti al dubbio amletico alla fine dichiaro sempre: no, io non voglio giocare al Superenalotto col destino, non metterò mai i miei corredi di lino irlandese (Caitlin, Patty e Fenella) a rischio smerdamento.

I moralisti cripto-cristiani guardano la chirurgia plastica (ovvia Yankee Candle) dall’alto in basso. Detto questo la mia amica Cristina Bugatty, praticamente uno scienziato, sostiene che: “È meglio diventare un Renato Balestra piuttosto che una Nonna Ace.” Nessuno eccetto qualche fiero caso clinico di couperose della Val di Susa potrebbe darle torto. Per il momento non mi pongo il problema invecchiamento, in pubblico, ma nel 2030, quando sarò davanti alla Yankee Candle, la mia scelta di diventare un serpente marino sarà combattuta ma risolutamente progressista.

Infine vorrei affrontare una delle Yankee Candle più controverse: la droga. Ultimamente il ragazzo pensante di centrosinistra (aka la cavia ideale per l’eutanasia) crede che le ricche signore che tirano cocaina a St Moritz causino piramidi di cadaveri in Sud America. Ma la causa non era la War on Drugs che fanno gli Stati Uniti? A malincuore però ammetto che più la droga regala grandi emozioni, più sono noiosi gli effetti collaterali: discromie della pelle, bullismo da parte di chi “ti vuole bene” e, particolarmente fastidioso, finire per far bocchini ai vecchi. Drogarsi o non drogarsi? Propongo una soluzione: diventare azionisti del narcotraffico, per tirar su qualche soldo aiutando i signori dell'economia illegale, e darci dentro quando arriva la seconda gioventù da serpente marino.

Segui Costantino su Twitter: @CdGherardesca