
In sua difesa si è schierato persino Arrigo Sacchi, che ha scritto sulla Gazzetta dello Sport: “Enzo Ferrari diceva che gli italiani perdonano tutto ma non il successo, mi chiedo quando l'intelligenza e la cultura avranno la meglio sull'ignoranza e l'invidia e quando andremo allo stadio per divertirci e non per insultare e compiere violenze. Poi facciamo i puristi se Conte si agita in panchina.” E dato che si sta parlando di allenatori e non di imprenditori, e che nello sport in teoria il fine non giustifica i mezzi, Sacchi si sente in dovere di difendere anche il gioco della Juventus di Conte: “Antonio è l’artefice principale del gioco dei bianconeri: autore e direttore di una squadra che è cresciuta in breve tempo in modo esponenziale regalandoci partita dopo partita spettacolo e serietà.”Ecco, ci sono due cose che non capisco: (1) come fa a starvi antipatico Antonio Conte; (2) come fa Arrigo Sacchi a difendere il gioco della Juve.Davvero vi sta antipatico Antonio Conte?È ancora vero al giorno d'oggi che “La storia la scrive chi vince, gli altri la leggono”?Che vinca o che perda, voglio dire, guardatelo:

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O un'altra rovesciata, meno bella (IMHO) contro la Turchia a Euro 2000 (poi si è rotto anche lì e non ha giocato semifinale e finale):
Ovviamente sulla sua antipatia influisce il fatto che alleni la Juventus e che sia passato attraverso due dei tre principali scandali del calcio italiano (evitando per un pelo il processo di Calciopoli, per cui la stagione di riferimento era la 2004-2005: proprio quella successiva al suo addio al calcio giocato). AC, e lo dico senza voler esprimere un giudizio, ha la reputazione sporca. Ha avuto la sfortuna, durante il processo per doping, di testimoniare dopo che già alcuni suoi compagni avevano fatto gli gnorri e si è beccato lo sfogo del giudice di cassazione (qui):“Se venite tutti a dire e a non dire, è ancora più allarmante questo, lo capite bene questo che è ancora più allarmante? Perché uno dice: perché non dicono? Perché non penserete mica che se uno viene nello spogliatoio e dice io non so cosa fanno gli altri, uno ci crede così ciecamente? Dopo dieci anni che state insieme. E insomma Conte, fate questa cortesia. Almeno un po' di rispetto.”
“Ma io, quello che voglio dire, dopo tanti anni che uno gioca a calcio non è che sta lì a guardar ogni cosa.”
“Uno le sa le cose,” insiste il giudice.
“Ma non sono d'accordo io su questa cosa.”
“E va bene, non è richiesto che lei sia d'accordo.”
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