Abbiamo chiesto ai giovani di Milano cosa hanno votato al referendum

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La guida di VICE al referendum costituzionale

Abbiamo chiesto ai giovani di Milano cosa hanno votato al referendum

L'81 percento degli elettori tra i 18 e i 34 anni ha votato No al referendum costituzionale di domenica. Siamo andati in giro per Milano per chiedere ai giovani che incontravamo cosa hanno votato loro, perché, e cosa si aspettano che succeda adesso.

Poco dopo la mezzanotte di lunedì, il premier Matteo Renzi in una conferenza stampa ha ammesso la sconfitta nel referendum costituzionale e di conseguenza annunciato le sue dimissioni, mantenendo così la promessa con cui aveva legato al passaggio della riforma le sorti del suo governo. Ovviamente tutte le varie forze schierate per il No—in un fronte unitario che mette insieme l'ANPI e CasaPound, il Movimento 5 Stelle e l'ex premier Mario Monti—erano in estasi.

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Uno dei dati più discussi nelle analisi post-voto—perché fa a pugni con le teorie secondo cui la vittoria del No sarebbe l'ennesimo trionfo del populismo in Europa—è stato quello dei giovani: secondo un sondaggio di Quorum per SkyTG24, l'81 percento degli elettori tra i 18 e i 34 anni avrebbe votato No. Siamo andati in giro per Milano per chiedere ai giovani cosa hanno votato, perché l'hanno fatto e cosa si aspettano che succeda adesso.

Virginia, 19 anni (a sinistra) e Claudia, 22 anni (a destra)

VICE: Cosa avete votato?
Virginia: No.
Claudia: No.

Perché?
Virginia: Perché penso che un cambiamento sia necessario, ma nella direzione corretta, e non era questa.
Claudia: Il cambiamento non deve partire dalla Costituzione, c'è molto altro da fare prima.
Virginia: Il problema sta alla radice, c'è una sfiducia da parte del popolo verso il mondo della politica, ci sentiamo presi per il culo. L'aumento del potere in mano al governo che prevedeva la riforma può essere utile nel momento in cui la gente ha fiducia del governo che viene eletto, ma se la fiducia manca la stabilità non dev'essere presa con la forza: deve essere sostenuta dall'opinione pubblica. Bisogna fare sensibilizzazione e pulizia dalla corruzione nel campo politico.

Siete contente che abbia vinto il vostro voto?
Claudia: È ben chiaro chi ha votato no, molti sono di destra, che ha preso posizione per sterile contrasto al governo. È stato sbagliatissimo rendere un referendum una scelta politica, Renzi che dice se votate sì rimango e se votate no mi dimetto. Sono comunque felicissima che sia andato a casa.
Virginia: Ma non c'è una fazione del no compatta come lo era quella del sì, quindi non abbiamo nessuna certezza per il dopo.

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A quanto pare la maggioranza dei giovani ha votato no. Che ne pensate?
Virginia: Èsempre una conseguenza della disaffezione dei giovani al mondo della politica. E poi la campagna che è stata fatta è stata controproducente. Noi giovani non abbiamo più voglia di farci tirare in mezzo dagli slogan che sembravano quelli di una pubblicità. Ci siamo stancati, vogliamo dei fatti e delle certezze
Claudia: Mi ha sorpreso, non me l'aspettavo. Molte persone giovani che conosco hanno votato sì, anche persone che non pensavo minimamente che potessero votare sì, per cui non pensavo che la maggioranza dei giovani fosse così schierata per il no.

Come vedete gli sviluppi futuri?
Virginia: La speranza è che vengano proposte delle riforme e dei cambiamenti che vadano a cambiare qualcosa nella direzione più auspicabile possibile. Ma mi aspetto una situazione di stallo, con malcontento nella popolazione variabile a seconda di chi ci verrà imposto come capo di governo.

Alessandro, 25 anni

VICE: Hai votato al referendum?
Alessandro: Sì. Ho votato sì.

Ok, come mai?
Be' ho visto la pubblicità, ho ascoltato le proposte, e una serie di cose della riforma non mi dispiacevano.

Capito. Quali?
L'immunità per esempio, i tagli ai costi…

Cioè fammi capire, sei favorevole all'immunità parlamentare?
No, ai tagli all'immunità. Favorevole ai i tagli ai costi, queste cose qua principalmente.

Ah ok. E ora che il sì ha perso, cosa pensi accadrà?
Non ne ho veramente idea, aspetto e vedo.

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Silvia, 28 anni

VICE: Ciao, hai votato al referendum?
Silvia: Sì!

Ti vedo felice, immagino tu abbia votato no.
Esatto! Ho votato no perché non mi sentivo rappresentata dai cambiamenti previsti dalla riforma.

Quindi hai voluto difendere la Costituzione?
No, non sono contentissima neanche di come è la Costituzione adesso, ma non credo che la riforma sarebbe stata una miglioria. Sono invece contenta per le dimissioni del premier, sono coerenti.

Ti aspetti che le dimissioni di Renzi aprano scenari favorevoli per i giovani italiani?
Guarda è due anni che seguo parecchio il Movimento 5 Stelle, sulla scena politica attuale mi sembra la forza rappresentativa più vicina ai giovani. Però io mi sono trasferita in Spagna, quindi puoi immaginare quanto creda nel nostro paese. Sono qui solo per un mesetto.

Ma lo sai che la maggioranza degli italiani all'estero ha votato sì?
Ah. Questo forse dipende dalla comunicazione che arriva all'estero.

C'è chi dice che il no abbia consegnato il paese alle destre, tu cosa pensi di un eventuale confronto Salvini-Movimento 5 Stelle?
Auspicherei che in un ballottaggio tra la destra e il Movimento quest'ultimo vinca, anche perché la destra l'abbiamo già provata e ci vorrebbe qualcosa di nuovo, anche solo per quello… il Movimento 5 Stelle può essere un'alternativa, quanto meno più giovane, alla vecchia Lega che ormai da anni conosciamo già. Non dico che sia migliore, ma quantomeno qualcosa di nuovo…

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Però questo era anche lo slogan del Sì.
Lo so… ma questo è perché hanno giocato molto sulla comunicazione, Renzi è molto bravo a comunicare! Poi però noi siamo stati intelligenti a non farci fregare, mettiamola così.

Edoardo, 21 anni

VICE: Cos'hai votato?
Edoardo: Ho votato sì perché speravo che qualcosa cambiasse. Invece così non è stato: la stragrande maggioranza ha votato no… e niente, ce la teniamo, accettiamo questa decisione, siamo in una democrazia.

Ma tu eri convinto di votare sì.
La cosa della riforma che mi convinceva di più era l'eliminazione del bicameralismo, per permettere un iter legislativo più breve. Per questo ho votato sì, ma c'erano validissime ragioni anche per votare no, infatti sono stato in bilico fino all'ultimo. Insomma non sono disperato per la vittoria del no!

Quindi non ti aspetti scenari tragici dopo le dimissioni di Renzi?
Guarda mi aspetto altri cinque anni di stallo prima che si muova qualcosa: un governo tecnico e poi un'elezione in cui vincerà il meno peggio, penso i Cinque Stelle perché nessuno si fida più degli altri partiti e loro sono una forza nuova, quindi ci sta che tutti se li prendano a cuore.

Federico, 25 anni

VICE: Ciao. Ti va di dirmi cosa hai votato al referendum?
Federico: Certo, anche perché ho votato sì e per un punto di vista abbastanza profondo.

Ah, quale?
Diciamo che per questo referendum c'è stata una campagna che metteva l'uno contro l'altro, e ognuno cercava di trovare le pecche nelle reciproche posizioni con il solo scopo di sostenere la propria visione. Io ho un punto di vista mio, e sono consapevole che possa alcuni lati più funzionali e altri meno per il bene dell'Italia.

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Entrando nel merito cos'era a convincerti?
Ho votato sì perché ritengo giusto un accentramento del potere, altrimenti è troppo macchinoso e troppo difficile riuscire a unificare così tante opinioni diverse che pensano solo alla propria sopravvivenza e non hanno una visione più ampia, e non riescono a trovare un accordo. Vorrei che al governo che viene eletto venisse garantita la massima libertà di azione, che possa governare senza troppi intoppi. Poi si potrà votare un altro partito se si è insoddisfatti dell'operato del governo precedente.

Ora che il sì ha perso cosa pensi che accada?
Non so se si ci sarà un governo tecnico o nuove elezioni, non ho un'idea, anche in questo referendum non mi aspettavo una così alta affluenza né un tale voto per il no. Sono solo sicuro che sopravviverà la solita lotta in cui ognuno guarda solo alla propria opinione e a quelle degli altri.

Alessandra, 23 anni (a sinistra) e Michela, 20 anni (a destra)

VICE: Ciao, avete votato al referendum?
Alessandra: Sì, e abbiamo votato entrambe no. Io perché le riforme proposte non mi sembravano le migliore, e poi soprattutto perché se proponi una riforma costituzionale devi chiarire bene che cosa verrà dopo.

Cosa intendi?
Alessandra: Che ad esempio non si sapeva nemmeno come si sarebbero eletti i senatori. Io credo che sia necessaria una riforma costituzionale, ma non mi è piaciuto il modo, diciamo.

E tu invece?
Michela: Sono d'accordo con quello che ha detto lei, hanno detto cosa cambiava nel testo della Costituzione ma non cosa questo avrebbe comportato. E votare sì senza che si sapessero le conseguenze era sbagliato. Ora spero che non si vada a nuove elezioni, ma che venga nominato un governo tecnico che lavorerà sulla legge elettorale. Ma non credo di essere in grado di fare previsioni.

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