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Tecnologia

Perchè c'è ancora qualcuno convinto che la Terra sia piatta?

Incredibile ma vero.

Qualche settimana fa, il rapper B.o.B. ha proclamato su Twitter che la Terra in realtà è piatta e che la NASA non sta facendo altro che ingannarci, da decenni. L'astrofisico Neil deGrasse Tyson non ha potuto fare a meno di rispondere. Successivamente, B.o.B.—nome d'arte di Bobby Ray Simmons—ha inciso un dissing rivolto a Tyson (e il nipote del noto pugile gli ha risposto per le rime con un altro dissing) facendo sfiorare a questa vicenda vette di surrealismo inaudite.

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@neiltyson why can't the curvature of the earth be measured anywhere in nature? why does only NASA have photos of the curve ? r u a mason?

B.o.BJanuary 25, 2016

In seguito alle dichiarazioni di Simmons, sono stati in molti a sorprendersi nell'apprendere che, nel 2016, esistono ancora persone convinte che la Terra sia piatta. Dopo tutto, la scoperta che la Terra è sferica risale agli antichi greci—il merito viene attribuito a Pitagora.

Eppure, dal Diciannovesimo secolo in poi, quando lo scrittore inglese Samuel Rowbotham ha pubblicato il suo libro Zetetic Astronomy: Earth Not a Globe, i cospirazionisti convinti che la Terra sia piatta hanno fatto sentire la loro voce.

Rowbotham era solito utilizzare un canale di drenaggio lungo circa 9 chilometri e mezzo nei pressi dell'Old Bedford River per dimostrare che la Terra è piatta—se fosse stata sferica, diceva Rowbotham, le barche localizzate all'altra estremità del canale non sarebbero risultate visibili per via della curvatura terrestre.

Le affermazioni di Rowbotham vennero smentite da un geometra, Alfred Russel Wallace, che si guadagnò la ricompensa di 500 pound messa in palio per dimostrare che la Terra fosse sferica dai sostenitori della Terra piatta, i quali, negli anni seguenti lo tormentarono proprio per quel motivo.

Il canale citato da Rowbotham divenne il palcoscenico della dimostrazione di Wallace che sfruttava un telescopio, un telo e due dischi rossi come punti di riferimento, secondo quanto raccontato dallo Scientific American. L'esperimento di Wallace ebbe successo, ma i suoi detrattori restarono convinti che i risultati dessero ragione a loro. Wallace ricordò l'esperienza definendola "l'episodio più increscioso della mia vita".

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Dopo la morte di Rowbotham, la sua causa venne portata avanti da Lady Elizabeth Blount che costituì la Universal Zetetic Society—"Zetetic" deriva da un verbo greco che vuol dire "cercare". Si trattava fondamentalmente di un club i cui membri erano accomunati dalla convinzione che la Terra fosse piatta e in cui si pubblicavano testi mirati a diffondere questa idea.

Se Simmons fosse l'unica persona al mondo convinta che la Terra sia piatta, degli psichiatri gli diagnosticherebbero una qualche forma di delirio. Ma così non è.

Dopo l'uscita di scena della Blount, le tracce del movimento si sono perse fino a quando, intorno alla metà del Ventesimo secolo, l'inglese Samuel Shenton e l'americano Charles K. Johnson lo hanno riportato in vita sotto la ragione sociale di The Flat Earth Society, ancora esistente. Il loro sito web descrive Johnson come un leader particolarmente carismatico che è riuscito ad ingrossare le fila del gruppo (Il quale, sotto la sua direzione, ha raggiunto i 3.000 membri. L'elenco online degli iscritti attuali, invece, non supera i 554 nomi.)

Viene da chiedersi perché questa credenza sia sopravvissuta. Quando, nel 2014, VICE aveva intervistato alcuni sostenitori della teoria della Terra piatta, questi avevano chiarito che si fidavano più di quanto "percepito dai loro sensi" che di qualsiasi teoria scientifica. Ma la questione non può limitarsi solo a questo.

L'aspetto che rende un caso del genere degno di essere approfondito è che certe convinzioni non possono essere solamente conseguenze dell'ignoranza o della mancanza di intelligenza. Chiunque abbia frequentato una scuola non può non aver accettato come dato di fatto la sfericità della Terra.

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Per analizzare il problema in dettaglio ho contattato il dottor Joel Gold, professore associato di psichiatria presso la New York University School of Medicine. Dal 2003, Gold e suo fratello Ian (anche lui medico) hanno curato molti pazienti psichiatrici convinti di essere i protagonisti di un reality show in cui ogni momento della loro vita veniva ripreso. I due studiosi hanno battezzato il disturbo "sindrome del Truman Show" ispirandosi al film del 1998 con Jim Carrey e hanno scritto un libro dedicato al tema: l'ideale per chiarire tutti i miei dubbi.

Gold ha esordito spiegando la distinzione tra deliri e teorie del complotto. "Questa ossessione per la terra piatta in realtà non è ascrivibile a quel modello di disturbo," ha precisato Gold. "Aspetto fondamentale nel delirio è il rifiuto di convincersi che quanto si sta vivendo è privo di legami con la realtà, nonostante tutto faccia intendere il contrario. Se invece consideriamo il caso in cui un certo numero di persone—una intera comunità, ad esempio—sono convinte di qualcosa, non rientriamo più nell'ambito dei deliri. Quindi, per tornare agli ultimi avvenimenti, se questo cantante rap fosse l'unica persona al mondo convinta che la Terra sia piatta, forse i medici gli diagnosticherebbero una qualche forma di delirio."

Nel loro lavoro, i fratelli Gold hanno ipotizzato la causa dei deliri sia da individuarsi in una serie di disfunzioni nei sistemi alla base del funzionamento del cervello. "Secondo la nostra teoria, la mente umana include quello che chiamiamo sistema del sospetto, una funzione che condividiamo tutti in quanto necessaria alla sopravvivenza… a un livello superiore troviamo il sistema riflessivo che analizza gli input che giungono dal primo."

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Per spiegarsi Gold ha fatto l'esempio di quando, attraversando un bosco, si percepisce un rumore di rami spezzati. Il sistema del sospetto va in allerta—c'è un predatore nelle vicinanze?—dopodiché il sistema riflessivo compie una valutazione razionale giungendo alla conclusione che non c'è nulla di cui preoccuparsi. "Quando il sistema del sospetto prende il sopravvento su quello riflessivo o in qualche modo si sconnette da esso, capita che ogni cosa venga percepita come reale."

Ma, in assenza di un evento scatenante—un suono di ramo spezzato, per intenderci—la cospirazione della Terra piatta non si adatta al modello dei fratelli Gold. Eventi come lo sbarco sulla Luna, l'assassinio di Kennedy e l'11 settembre hanno generato una galassia di teorie cospirazionistiche, ma in questo caso non c'è 'nulla di nuovo'," ha spiegato Gold, che possa innescare il revival di una credenza simile.

In occasione dell'articolo per Motherboard sulla psicologia delle teorie complottiste, Molly Osberg ha intervistato Rob Brotherton, autore un libro in cui analizza i motivi per cui le persone finiscono per credere ai complotti.

Brotherton pone l'attenzione sui pregiudizi "insiti nei nostri cervelli", come quello dell'intenzionalità (la tendenza ad attribuire causa dove non ce ne sono) oppure la nostra naturale capacità di astrarre modelli a partire dalla realtà, un talento che spesso ci porta fuori strada contribuendo a farci percepire semplici coincidenze come parte di un piano inquietante. Secondo Brotherton "in realtà non c'è molta differenza tra i cospirazionisti e tutti gli altri." (Da parte sua, Gold ci ha tenuto a specificare che non intendeva assolutamente sminuire le persone che credono nelle teorie cospirazionistiche)

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Uno studio olandese citato da Osberg ha sottolineato come le persone siano più inclini a credere nelle cospirazioni, quando avvertono un senso di impotenza e irrilevanza nella propria vita. In un certo senso, credere che l'11 settembre sia stato architettato dal governo degli Stati Uniti è più confortante dell'ammettere la responsabilità di terroristi stranieri—in questo modo si preserva il mito della sicurezza totale.

Ma la cospirazione della Terra piatta non fornisce alcun beneficio evidente a qualsivoglia apparato governativo. Che cosa avrebbe, esattamente, da guadagnare la NASA imponendoci di credere che la Terra sia uno sferoide? "Il mondo è talmente complesso che le cospirazioni ci aiutano a sentirci meno impotenti di fronte ad esso", mi ha detto Osberg. Ma in cosa può esserci di conforto credere che la Terra sia piatta?

Non sono ancora riuscita a individuare quale profondo bisogno psicologico venga soddisfatto dal credere che la Terra sia piatta.

Dopo aver letto i tweet di Simmons, esaminato il caso della Flat-Earth Society e parlato con un esperto di deliri paranoici, non sono ancora riuscita a individuare quale profondo bisogno psicologico venga soddisfatto dal credere che la Terra sia piatta. Anche se mi fanno arrabbiare, comprendo i meccanismi mentali dietro alle teorie complottiste su Sandy Hook e gli attacchi di Parigi. La violenza insensata è semplicemente troppo dolorosa da affrontare razionalmente e si cerca di attribuirgli un senso per trarne del sollievo.

Ma la credenza nella Terra piatta sfida tutti gli altri modelli. Dovrebbe essere un complotto che attraversa generazioni, innumerevoli governi e intere civiltà. Non si può attribuire solo a Bush, ad Obama oppure agli Stati Uniti. Ma, in fondo chi può dirlo? Forse Pitagora c'era dentro anche lui fino al collo.