Questa IA analizza le opere d'arte molto meglio di noi
Il programma Recognition combina una foto del Carnevale di Notting Hill (Immagine: Reuters/Peter Nicholls) con un dipinto di Sir Godfrey Kneller, The Harvey Family, 1721 (Immagine: Tate)

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Tecnologia

Questa IA analizza le opere d'arte molto meglio di noi

Paragonando foto recenti a opere d'arte antiche, 'Recognition' ci mostra come riflette davvero una IA.

Che cos'hanno in comune una foto scattata di recente alla parata del Notting Hill Carnival e un ritratto del 1800 di una famiglia dell'alta borghesia? Probabilmente niente di ovvio per un essere umano, ma un programma di intelligenza artificiale coglie somiglianze distinte, per esempio, nella composizione dei soggetti, o nei colori dei loro abiti.

Un nuovo progetto di IA presentato alla Tate Britain a Londra venerdì scorso, traccia collegamenti tra le foto di oggi e le opere d'arte d'archivio, con lo scopo di spingere gli esseri umani a interpretare in modo diverso le immagini che vedono.

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Chiamato Recognition, il programma di IA mette a confronto le immagini di fotogiornalismo fornite da Reuters con le opere presenti nella collezione della Tate, alla ricerca delle accoppiate vincenti. Mette insieme le immagini basandosi su tecniche di riconoscimento visuale che analizzano oggetti, facce, composizione e contesto, raccogliendo tutto dai metadati.

La IA mette insieme la foto di due eunuchi che si truccano a Mumbai (immagine: REUTERS/Danish Siddiqui TPX IMAGES OF THE DAY) con il dipinto di Sir Peter Lely Two Ladies of the Lake Family c.1660 (Immagine: Tate)

"Volevamo capire come portare l'intelligenza artificiale in un museo e come si potesse applicare il pensiero razionale e oggettivo a un argomento soggettivo come l'arte," ha detto Angelo Semeraro, del centro di ricerca italiano Fabrica. Insieme ai colleghi Coralie Gourguechon, Monica Lanaro e Isaac Valentin ha creato il progetto per partecipare (e vincere) il 2016 IK Prize della Tate per l'innovazione digitale, che è organizzato in collaborazione con Microsoft.

Semeraro ha spiegato che il programma porta la collezione della Tate alla vita "attraverso la lente del mondo di oggi," ma anche che offre una riflessione critica sulle notizie a cui siamo abituati. "Pensiamo che ciò che succede ora non sia mai successo prima," ha detto. "Il nostro scopo è mostrare come passato e presente siano connessi tra loro."

Esempi recenti delle combinazioni fatte dalla IA includono paralleli evidenti—come quello tra una foto di un cane e il ritratto di un cane del 1900—ma anche molti meno ovvi o più provocatori. La IA ha combinato una foto dove si vedono robot industriali che assemblano macchine della Ford con il dipinto astratto Mars Ascends di Bryan Wynter, e una foto di ua squadra antisommossa ad Harare, in Zimbabwe, con un paesaggio ad acquerello decisamente più pacifico, del pittore William Henry Hunt.

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A sinistra bagnanti a Bassin d'Arcachon, nel sudovest della Francia, 16 Agosto 2016. (Immagine: REUTERS/Ragis Duvignau). A destra: August Blue 1893–4, di Henry Scott Tuke (Immagine: Tate)

Il dettaglio più interessante, però, è che gli spettatori possono scavare nelle decisioni della IA e vedere perché abbia abbinato due immagini specifiche tra loro. I visitatori della "galleria virtuale" di Recognition possono vedere il programma in azione mentre sceglie una nuova foto e scorre tra le combinazioni potenziali prima di decidere quella definitiva. Poi, si può selezionare una coppia e vedere che cosa stava "pensando" la IA quando le ha messe vicine: quali oggetti pensa di riconoscere in ognuna delle immagini o su quali elementi di contesto si è basata. Vi consiglio di giocarci un po' e provare voi stessi.

Alle volte, l'IA compie qualche "errore," ma la logica con cui ha fatto un certo paragone resta sempre intuibile. L'abbinamento tra una foto di Formula 1 e un quadro con dipinti una serie di strumenti musicali rivela per esempio il fatto che il programma di IA ha interpretato la seconda immagine come "una nave nera e argentata;" a ben guardare, però, le forme basilari in entrambe le immagini mostrano una somiglianza a livello di composizione generale che l'occhio umano fa forse fatica a cogliere in un primo momento.

"Per noi è interessante come un essere umano possa capire il pensiero di una macchina," ha detto Semeraro. Porta esempi dove l'IA sembra fare "errori bellissimi."

Dave Coplin, che ha il titolo di Chiev Envisioning Officer a Microsoft, ha raccontato a Motherboard che il "lato emotivo umano" della tecnologia ha rappresentato la componente più interessante a suo avviso, resa possibile da algoritmi che riescono a leggere informazioni come l'età, il genere, e persino lo stato emotivo quando vedono un volto (come altri progetti precedenti, come il sito di Microsoft how-old.net, che l'anno scorso ha massacrato l'ego di chiunque).

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Per Coplin il lavoro di Recognition è un esempio di IA "che amplia le capacità dell'uomo."

"La cosa meravigliosa, secondo me, è il fatto di poter disporre di un archivio come questo—che comprende tra le 50.000 e le 70.000 opere d'arte—che nessuno neanche le persone che lavorano qui, può tenere tutto a mente," ha detto. "Quanto, dunque, di questo archivio resta nascosto da qualche parte e non viene mai a galla? L'obiettivo di questo progetto è iniziare a fare luce."

L'intera iniziativa è tanto una lezione sul funzionamento della IA quanto un esercizio d'arte, e un promemoria del fatto che gli algoritmi come quelli utilizzati nei programmi di riconoscimento facciale non fanno altro che riconoscere pattern entro i parametri che gli sono stati forniti.

Alla Tate Britain, uno schermo permette agli utenti di contribuire all'istruzione della IA, selezionando le combinazioni che il programma può poi incorporare nel suo allenamento.

Il progetto durerà tre mesi e utilizzerà immagini sempre in aggiornamento: è impossibile prevedere a che cosa dovrà rispondere Recognition in futuro.