Un'esplorazione del sito di musica nascosto del Corriere della Sera

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Musica

Un'esplorazione del sito di musica nascosto del Corriere della Sera

"Sempre più spesso il «download» delle canzoni sui siti dei musicisti viene esteso a interi brani o addirittura a tutto il cd." Cit. Corriere della Sera, 2010.

Come spesso mi capita, stamattina ho fatto delle ricerche su Google. Solitamente cerco argomenti interessanti e all'avanguardia in modo da essere costantemente aggiornato sullo stato del mondo—cose come hyperloop, come costruire un rifugio antiatomico e che cos'è la dark polo gang. Oggi però ho deciso di fare qualcosa di diverso, cioè leggere che cosa scrivono i grandi quotidiani italiani di musica. È una cosa che dovrei fare più spesso per essere come Manuel Agnelli e quindi restare vicino al paese reale, dato che tendo troppo spesso a trovare conforto dalle brutture del mondo nella mia bolla fatta di longform di The FADER, editoriali di The Quietus e grandi inchieste di Dagospia. Dopo una breve consultazione del settore "musica" di Repubblica ho cercato "corriere musica", e mi è comparsa di fronte la seguente pagina.

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E niente, mi sono sentito un po' come quando il grande archeologo Howard Carter aprì, nel 1923, la tomba di Tutankhamon scatenando una terribile, terribile maledizione. Avevo di fronte il sito di musica nascosto del Corriere della Sera, in tutto il suo splendore. Mi sono quindi armato di borraccia, retino per farfalle, scarpe comode, mi sono messo in tasca una barretta spaziale con cereali, mandorle e prugne e ho cominciato a esplorare.

Come ogni archeologo della rete che si rispetti, comincio la mia avventura cercando di capire a che periodo risalga la pagina che mi trovo di fronte. In fondo scopro la scritta "2010", anche se sono piuttosto sicuro che l'origine del sito sia decisamente più antica. Analizzo poi la proposizione con cui si apre la sezione.

Sempre più spesso il «download» delle canzoni sui siti dei musicisti viene esteso a interi brani o addirittura a tutto il cd. Con vari mezzi che consentono l'ascolto sul sito, a volte anche con i video e in qualche caso anche con Mp3 da scaricare. Ecco le segnalazioni di Corriere.it per una colonna sonora da ascoltare sul vostro pc.

Desumo che qualcuno, nella redazione del Corriere della Sera, sia stato incaricato di scrivere queste parole. Penso al signor Franco, arzillo cinquantasettenne appassionato di musica, che cerca di spiegare al mondo questa diavoleria chiamata "download". È convinto che le canzoni si scarichino dai siti dei musicisti, nonostante l'iTunes store italiano fosse attivo dal 2004, e che sia possibile applicare lo scaricamento addirittura a tutto il cd. Poi si dimentica completamente la sintassi e, dopo un punto fermo, scrive Con vari mezzi che consentono l'ascolto sul sito, a volte anche con i video e in qualche caso anche con Mp3 da scaricare, che è una frase che non ha alcun senso per chiunque 1) ami la lingua italiana e 2) sia anche solo lontanamente vicino a concetti come "streaming" e/o "YouTube", entrambi già decisamente celebri nell'anno di nostro signore 2010.

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Ad ogni modo, passiamo alle segnalazioni di Corriere.it per una colonna sonora (di cosa? a cosa?) da ascoltare sul nostro pc. Chiunque sia stato responsabile di questa pagina ha ben pensato di inserire quelle che crede essere "le hit" in un jukebox, così che sia ben chiaro che stiamo per ascoltare musica, vera, come quando da giovane metteva la moneta nel mangiadischi e ballava con la Giovanna, la più bella del paese, sulle note di "Ti ricordi" di Pupo. Do quindi un morso alla mia barretta con cereali, mandorle e prugne e schiaccio sulla prima hit: "Thinking About You" di Norah Jones.

Qualcosa sembra essere andato storto. Il jukebox mi ha portato al sito di Norah Jones, come promesso, ma non vedo—né, soprattutto, sento—alcuna hit. Vedo solo una pagina d'errore, nera come il livido che sta coprendo il mio cuore voglioso di pop e R&B. Chiudo il pop-up e ci riprovo, cliccando su "Goodnight Rose" di Ryan Adams. Sicuramente il Corriere non mi deluderà questa volta.

Refresho la pagina più e più volte, ma niente. Il grigiume di Chrome riempie il mio schermo e la mia anima. Sono sicuro che l'indirizzo DNS del server main.losthighwayrecords.com abbia contenuto un mp3 di Ryan Adams, in un passato remoto, ma inizio a temere che non sia più così. Tremando di paura, clicco sugli ultimi due link rimasti. Quello a "(You Want To) Make a Memory" di Bon Jovi mi porta alla home di Universal, dove il faccione di The Weeknd mi guarda beffardo. Quello a "Shout Out Loud" di Amos Lee mi mette di nuovo di fronte alla mia nemesi, il paginone grigio che mi informa di non essere riuscito a trovare il server contenente la mia dolce, dolce musica.

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Appena sotto il jukebox c'è una lunga serie di hit tutta da esplorare, ognuna con la sua scheda e il suo link. Le schede, fortunatamente, funzionano: si aprono in un pop-up e mi informano dei più succosi sviluppi dal mondo della musica mondiale. Scopro che Bon Jovi, il ragazzo del New Jersey, è tornato sulla strada, che gli Oasis hanno un nuovo album dal titolo "Don't Believe the Truth" e che J.J. Cale ed Eric Clapton hanno fatto un album dal titolo esotico e un po' di frontiera. Sfortunatamente, però, i link continuano a portarmi a pagine 404, homepage di etichette e vuoti deprimenti. Comincio a sospettare che la sezione musica del Corriere possa non essere il miglior modo possibile per avere una colonna sonora da ascoltare sul mio pc.  Ma proprio quando sto per arrendermi, scopro un segno di vita. Spolvero con una piccola spazzola il link a "Mr. High & Mighty" dei Gov't Mule e il mio browser mi chiede dove salvare la canzone. Una lacrima di gioia segna il mio viso, rovinato dal tempo e dalle cicatrici di mille scavi.

Dopo un secondo di attesa, sul mio Desktop c'è uno scintillante file .wax, che il mio pc mi informa essere un "collegamento Windows Media Audio". Dato che sono un archeologo preparato sto effettuando la mia esplorazione su un portatile con su Windows 8—quando clicco sul file, il rassicurante profilo di Windows Media Player riempie il mio schermo con la promessa di qualche minuto di sano southern rock. Ma la gioia è fugace come il piacere della scoperta: un messaggio d'errore mi informa che è "Impossibile trovare il file", e che "Se si sta tentando di riprodurre, masterizzare o sincronizzare un elemento del Catalogo multimediale, è possibile che l'elemento faccia riferimento a un file che è stato spostato, rinominato o eliminato."

Scorato e sconfitto, decido quindi di chiudere definitivamente la sezione Musica del Corriere della Sera e lasciare che riposi in pace, lontana dalle complessità del mondo moderno, felice oasi in cui per ascoltare musica bastava avere un pc e un mouse con il quale cliccare su un apposito link selezionato personalmente da un giornalista professionista i cui gusti comprendono artisti dall'età media di 67 anni. Finisco la mia barretta con cereali, mandorle e prugne e mi rannicchio in un angolo della redazione, a contemplare l'inutilità di ogni mio gesto e la futilità della mia passione per la musica. Ancora un giorno senza hit, ancora un giorno senza gioia.