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Quando il primo e l’ultimo frame raccontano l’intera storia di un film

Attenzione agli spoiler.

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Creando come dei dittici cinematografici, con il suo ultimo progetto il regista del Maryland Jacob T. Swinney accosta il primo e l’ultimo fotogramma di alcuni dei nostri film preferiti. Facendo eco al supercut First and Final Frames, realizzato da lui in precedenza e che è diventato virale a marzo, il sequel—First and Final Frames II—rivela un approccio leggermente diverso. “Tanto di questo video è alimentato dai feedback positivi e negativi ricevuti online,” ha detto Swinney a The Creators Project.

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I fan del primo video noteranno che il regista ha aggiunto il titolo di ogni film sotto la relativa coppia di inquadrature, ma che ha anche fatto una scelta più sottile nel secondo capitolo. “Nel primo video, mi interessava soprattutto l’idea che questi due fotogrammi avessero immediatamente senso. Con Part II, in un certo senso ho voluto che l’accostamento di due immagini facesse nascere delle domande. Alcuni delle prime e ultime inquadrature magari non urlano “significati” palesi, ma quando le si osserva insieme, ci spingono a una riflessione e a generare nuove idee originali.”

Questo non per dire che non ci sia significato nei dittici che Sweeny ha composto a questo giro, ma questa volta il regista ci offre un po’ di spazio tematico in più con cui lavorare. “Due dei miei preferiti in questo video sono Snowpiercer e All is Lost - Tutto è perduto,” ha detto Swinney. “Per quanto questi due film siano diversi tra loro, esprimono lo stesso messaggio con le loro inquadrature iniziali e finali. Entrambi i film cominciano descrivendo le rispettive situazioni di disastro e chiudono con scene che parlano di speranza. Eyes Wide Shut è un altro esempio per niente scontato, che trovo essere particolarmente espressivo e denso di significato. Il film di Kubrick inizia con un’inquadratura su Nicole Kidman che si spoglia—sembra ammiccare al pubblico, che (nel 1999) si aspettava un film ‘sexy’ pieno di scene d’amore tra Kidman e Cruise. Questa cosa è negata al pubblico per tutta la durata del film, e l’inquadratura finale (che, bisogna dire, è ancora più forte quando accompagnata dalla famosa riga di dialogo) ha quasi la funzione di un ‘alla faccia vostra’ rivolto al pubblico—non ci è permesso vedere altro.”

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Scoprite le altre opere di Jacob T. Swinney su Vimeo.