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La battuta di Grillo che ha fatto incazzare tutti è anche copiata

Anthony Jeselnik vi dice qualcosa?

Da circa una settimana Netflix Italia ha deciso di lanciare il proprio primo "speciale comico"—come li chiama il portale americano—con un nome a caso che ha fatto molto discutere: Beppe Grillo. Se già nel periodo della tournée teatrale dello scorso anno lo spettacolo su cui si basa lo speciale era stato molto criticato, adesso, grazie a—o a causa di—Netflix, queste polemiche si sono rapidamente riaccese: prima sull'opportunità di inserire nel catalogo lo spettacolo di un comico che è anche leader politico, poi a causa di un'uscita fatta al suo interno.

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Questa: uno dei leitmotiv dello spettacolo di Grillo è Grillo che si lamenta, specie nei confronti di chi non gli permette di esprimersi come meglio crede. È un tema che ricorre fin dall'inizio, da quando sullo schermo—che resterà alle sue spalle per tutta la performance—compare il comico stesso, che a un certo punto finge di essere chiamato da un'associazione di allevatori di orate indignati per una sua metafora.

Ecco. Il culmine di questa lunga lamentela arriva a circa metà dello spettacolo, quando Grillo—parlando del rapporto di Genova con il suo porto—finisce a parlare di "transgender". Che lui, dice, preferirebbe definire semplicemente "donne col belino," o "uomini che parlano troppo."

Dopo che il passaggio è stato riproposto attraverso articoli e video, Grillo è stato fortemente criticato e accusato di alimentare "lo stigma sociale" e legittimare "qualche stronzo" a parlare in questi termini di transessualità.

In questo senso, il post di Angelina—nome d'arte di Alessandra Angeli—è solo uno degli esempi:

Ma basta veramente poco per capire che battute di questo tipo non fanno ridere—né nel 2017 né mai, che sia a pagamento su Netflix o in uno sketch di "Premiata Teleditta" su Canale 5—e non servono mai a niente e nessuno se non al comico stesso, per dimostrare che parla liberamente di temi pruriginosi e quindi accattivarsi pubblico e polemiche.

In secondo luogo, c'è poi da aggiungere questo: chi è un gran fruitore di Netflix, e cerca avidamente di cibarsi di quanta più comicità possibile—vista la scarsa offerta (legale) in giro per il web e non solo—di recente si è forse imbattuto in uno degli "speciali comici" più interessanti dell'offerta: Thoughts and Prayers di Anthony Jeselnik, noto per lo sketch che ironizzava sul rapporto delle morti di squali per mano degli uomini e viceversa.

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Jeselnik è un personaggio abbastanza controverso: aveva un programma intitolato "The Jeselnik Offensive" andato in onda del 2013, e sulle spalle una carriera decennale costellata di indignazione e polemiche.

All'interno di Thoughts and Prayers, l'unico suo speciale disponibile sul catalogo italiano di Netflix, Jeselnik critica la poca libertà di parola concessagli e lo fa in questo modo:

Nel video in questione, Jeselnik si lamenta—come appunto Grillo—dell'esistenza di argomenti tabù che cambiano ciclicamente e che non possono essere trattati con leggerezza: l'esempio portato è quello del tema "transgender" che secondo Jeselnik, e quindi Grillo in seconda battuta, andrebbero chiamati "chicks with the dicks," sostanzialmente "donne col belino." Oltre a essere un'uscita infelice, quindi, pare che la battuta di Beppe Grillo non sia neanche completamente farina del suo sacco. Nonostante venga pronunciata in un segmento del suo spettacolo in cui parla di errori di gioventù come copiare i comici americani e "persino Pippo Franco."

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