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Droga

I giovani continuano a morire per l'eroina

Perché i motivi del consumo non scompariranno mai.
Max Daly
London, GB
Kayleigh Jukes. Foto via Facebook.

Ho conosciuto Kayleigh Jukes nell'estate del 2014, mentre lavoravo a una storia sulla ketamina a Brighton, sulla costa inglese. La sua amica Nancy Lee era morta sei mesi prima, a soli 23 anni, dopo che sette anni di consumo massiccio le avevano mangiato il corpo dall'interno.

Kayleigh era piccolina e sembrava più giovane dei suoi 21 anni. Con me si è sempre mostrata gentile, riflessiva e intelligente. Mi ha spiegato che faceva uso di ketamina da quando aveva 15 anni e che aveva già subito due interventi, dato che ne prendeva svariati grammi al giorno e che si era in questo modo distrutta la vescica—al punto da renderla incapace di trattenere più di un bicchierino da shot di liquidi. Mi aveva detto di essere arrabbiata con se stessa per non essere riuscita a disintossicarsi, pur avendoci provato per più di un anno.

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Al tempo, tutti speravano che la tragica morte di Nancy avrebbe scioccato i suoi amici di Brighton e Bristol al punto da spingerli a mollare la droga. E anche a causa della carestia di ketamina del 2014 e del 2015, alcuni l'hanno fatto davvero.

Comunque, lo scorso anno ha cominciato a girare la voce che la carestia di ketamina—in parte dovuta a un giro di vite in India, da dove provenivano ingenti quantità di sostanza—avesse spinto alcuni consumatori di lungo corso a passare all'eroina. Tra questi, Kayleigh.

A marzo il suo corpo è stato ritrovato, circondato da oggetti per iniettarsi, in un drug den di Shanklin Road, a Brighton. Era morta da due giorni, ma il proprietario di casa, con cui la ragazza si drogava spesso, l'aveva abbandonata lì.

Nel corso della sua deposizione alla Brighton Coroners Court di venerdì 21 luglio, il medico legale Veronica Hamilton-Deeley ha dichiarato la morte di Kayleigh dovuta a overdose involontaria da eroina, aggravata dal sottopeso estremo e dall'incuria in cui era il suo fisico. Si iniettava eroina e crack nell'inguine.

Hamilton-Deeley ha detto agli inquirenti che era rimasta scioccata alla notizia della morte della ragazza, perché l'aveva incontrata solo pochi mesi prima, durante le udienze per la morte di uno degli amici di Kayleigh, Oscar Maskell. Maskell, 23 anni, aveva poca esperienza con la droga, ed era con Kayleigh quando è morto d'overdose. È stata Kayleigh a chiamare i soccorsi. "È terribile essere qui per la morte di un'altra persona così giovane," ha detto Hamilton-Deeley.

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Kayleigh Jukes. Foto via Facebook.

In un momento storico in cui i giovani hanno un'idea molto negativa dell'eroina, in parte a causa dell'"effetto spaventapasseri" dei vecchi consumatori visibilmente devastati dalla droga, sono in pochissimi a volerla provare. Il numero di giovani che cercano assistenza per questo motivo è calato in modo drastico rispetto agli anni Novanta, così come il numero di morti associate all'eroina.

Però, Kayleigh e Oscar non sono soli. Sono parte di un trend, di un aumento stabile nel numero delle morti legate alla droga, soprattutto all'eroina, tra adolescenti e ventenni.

Tra il 2012 e il 2015 nel Regno Unito il numero di morti legate alla droga tra gli under 30 è salito. È un dato sorprendente: nell'era delle nuove sostanze psicoattive, dell'MDMA e della cocaina, un'era in cui l'eroina è considerata "passata", stanno aumentando in proporzione le morti legate all'eroina. Questo potrebbe dipendere dall'aumento della purezza dell'eroina, dopo che nel 2010 si era registrato il livello più basso di sempre, e dai tagli ai servizi per le tossicodipendenze imposti dal regime di austerity. Eppure, si deve anche considerare che l'eroina non ha forse perso del tutto la presa tra i giovani.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Kayleigh aveva cominciato a fare uso di eroina almeno nel 2016. Ad aprile dello scorso anno era stata ricoverata per una supposta overdose, e in seguito internata per due mesi in una clinica, secondo la prassi, prima di sparire dai radar degli assistenti sociali.

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Due mesi prima della sua morte, Kayleigh era arrivata a pesare pochissimo, il suo indice di massa corporea era sceso fino a 16,8. Scompariva continuamente: molti non avevano nemmeno idea che vivesse nell'appartamento in cui poi è stata trovata morta. Era stata ospedalizzata tre volte, per un ascesso, un'infezione della pelle e per ipotermia—tutte patologie associate all'iniezione di eroina. Rifiutava tutto l'aiuto che le veniva offerto: da sua madre e dai servizi assistenziali che avrebbero potuto salvarle la vita.

"Era una ragazza con molte qualità," ha detto il detective Marcus Roberts, che l'aveva conosciuta ai tempi dell'inchiesta sulla morte di Oscar Maskell. "Aveva una forte spinta morale. Era tossicodipendente, ma rimaneva un essere umano e stare in sua compagnia era un piacere."

Perché adolescenti e under 30 cominciano a farsi d'eroina, oggi? Alcuni ci arrivano dopo essere partiti da altre sostanze. A febbraio ho scritto un articolo sul fatto che i giovani senzatetto di Newcastle e Belfast, dipendenti dalla Spice, passano all'eroina per contrastare gli effetti del down da Spice. Per alcuni, poi, l'eroina è diventata un'opzione più economica dopo l'aumento nei prezzi della Spice dello scorso anno. Mi hanno anche detto che gli spacciatori di eroina di Liverpool hanno molti clienti giovani, anche se non molti chiedono aiuto ai servizi sociali.

Chi conosceva Kayleigh mi ha raccontato che era passata dal prendere ketamina con gli amici all'eroina e al crack a causa della carestia di ketamina. Il fatto che la ketamina fosse poca significava che fosse anche di scarsa qualità e molto costosa, perciò molti hanno cominciato a sostituirla con il valium e l'alcol, e Kayleigh con l'eroina e il crack.

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"Quattro persone che conoscevo sono morte di overdose da eroina da Natale a oggi," mi ha raccontato uno degli amici di Kayleigh, che ha chiesto di rimanere anonimo. "È uno dei problemi che stiamo vivendo a Brighton, dovuto al fatto che la ketamina non si trovava più e il prezzo è salito alle stelle. Conosco un sacco di persone che sono passate all'eroina perché per un sacco di tempo non hanno trovato ketamina."

Gli amici pensano che il consumo intenso di ketamina, e poi di eroina e crack, di Kayleigh, fosse un sintomo della sua infelicità. "Era depressa. Aveva un sacco di problemi, e penso che la stessero sommergendo. Quindi ha scelto di giocare alla roulette russa, ben consapevole che un giorno le sarebbe andata male. Per me, è stato un po' come cercare di fermare un treno in corsa. Non è stato facile."

Il consumo e le morti per eroina sono un problema molto minore tra i giovani che tra i 40-50-60enni. Anche se stanno aumentando i morti tra gli under 30, non ci sono prove che i giovani stiano tornando in massa all'eroina. I giovani eroinomani continuano a essere un gruppo difficile da inquadrare. Come Kayleigh, spesso i ragazzi sono riluttanti all'idea di chiedere aiuto ai servizi sociali, e quindi non figurano nelle statistiche ufficiali.

"Alcune prove dimostrerebbero che c'è una nuova generazione di consumatori di eroina, che spesso hanno poco o nessun contatto con i servizi per le tossicodipendenze o i tossicodipendenti più vecchi," spiega Michael Linnell, coordinatore di UK DrugWatch.

"L'eroina non sparirà mai, perché il motivo per cui la si usa continua a esistere," continua Linnell. "È un antidolorifico potentissimo. Funziona per il dolore fisico ed emotivo, ed è per questo che sono spesso le parti più vulnerabili e problematiche della società a usarla."

Kayleigh ha fatto uso di ketamina e poi di eroina in modo autodistruttivo per gran parte della sua vita adulta. Come la sua amica Nancy, Kayleigh non rappresentava una minaccia per la società. Non spacciavano, non rubavano. La loro tossicodipendenza non era collegata a nessun crimine. Non rappresentavano quindi un oggetto di interesse per la strategia governativa di lotta alle tossicodipendenze, quella portata avanti soprattutto dal braccio armato della legge. Erano una minaccia solo per se stesse, e forse è per questo che nessuno è intervenuto per salvarle.

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