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I doganieri francesi hanno scoperto 51 chili di meth dentro scatole di cereali

Il carico di 70 confezioni di cereali bloccato all'aeroporto parigino di Charles de Gaulle avrebbe potuto fruttare circa quattro milioni di euro.
Capture d'écran via Douanes françaises

Venerdì scorso la polizia doganale francese ha annunciato di aver fatto un sequestro record di metanfetamine, nascoste all'interno di confezioni di cereali.

Nel corso dell'operazione, avvenuta nella notte tra martedì e mercoledì, gli agenti hanno confiscato un carico di 70 pacchi di cereali arrivato all'aeroporto Charles De Gaulle di Parigi.

In 40 dei pacchetti i doganieri hanno trovato cristalli di metanfetamina arrotolati in fogli d'alluminio. Secondo le prime stime, i 51,5 chili di meth sequestrati avrebbero potuto fruttare 3,8 milioni di euro una volta immessi sul mercato.

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Immagini del sequestro fornite dalla polizia doganale francese.

A far insospettire gli agenti è stato il peso insolito delle confezioni. La conferma della presenza della sostanza è arrivata poi attraverso l'analisi dei carichi. Le scatole provenivano da Yaoundé, capitale del Camerun, ed erano dirette in Malesia.

Come funziona il traffico di metanfetamine

La meth è oggi una delle sostanze più popolari e redditizie, e viene smerciata in ogni angolo del pianeta.

Dall'Australia all'Asia, dall'Africa al Nord America, la metanfetamina è diventata la droga preferita dei narcotrafficanti.

Secondo i dati dell'UNODC, tra il 2008 e il 2012 i sequestri di meth sono quadruplicati, passando da 341 chilogrammi a 44 tonnellate.

In Australia i quantitativi di questa sostanza confiscati sono quadruplicati nel giro di un solo anno, passando dai 426 chilogrammi del 2011 ai 2.269 chilogrammi del 2012.

I principali produttori asiatici di meth sono la Cina, dove abbondano i 'precursori chimici' necessari per sintetizzare la droga, e il Triangolo d'Oro situato tra la Birmania e il Laos.

Secondo Jeremy Douglas, funzionario dell'UNODC, i trafficanti sono attratti dalla produzione di meth, perché richiede un investimento ridotto e bassi costi di gestione. Per sintetizzare l'eroina sono invece necessarie l'assunzione di centinaia di agricoltori e la gestione di grandi quantità di terreno.

Per mettere in piedi un laboratorio di meth, invece, basta procurarsi alcuni componenti chimici - non difficili da ottenere - e possedere qualche nozione scientifica

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L'attività è altamente redditizia: in Australia, dove il prezzo della meth al chilo è il più alto al mondo, può generare ricavi enormi.

Un nuovo sviluppo nel settore, secondo Douglas, arriva dall'India — dove una compagnia farmaceutica sta fornendo ai produttori di meth della Birmania gli ingredienti necessari per realizzare la sostanza.

Le autorità hanno bloccato decine di carichi navali che trasportavano milioni di pillole di pseudoefedrina, i quali stavano per entrare in territorio birmano attraverso il confine orientale con l'India.

Gli ufficiali dell'UNODC hanno spiegato che le pillole erano di recente fabbricazione, aggiungendo che probabilmentesono state prodotte su commissione per scopi illeciti, e non sottratte dal mercato regolare.

I componenti chimici utilizzati per produrre meth nel resto del mondo, tuttavia, vengono dalla Cina. Nel paese del Dragone l'industria farmaceutica è in forte espansione e produce tutti gli ingredienti necessari per sintetizzare l'ice, come vengono comunemente chiamate le scaglie trasparenti di crystal meth purissima.

Stando ai dati presentati dal governo cinese, le forze di polizia locali avrebbero sequestrato una quantità stratosferica di questi componenti: 20.338 tonnellate tra il 2009 e il 2015.

"[Nel campo della] crystal meth la Cina è il paese leader, ma anche nelle Filippine e in Indonesia c'è chi ne produce quantità significative, così come in Birmania," spiega Douglas. "Negli ultimi anni siamo passati da una produzione limitata, che avveniva in pochi laboratori cinesi, all'esplosione di una produzione industriale su larga scala."

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Leggi anche: Crystal meth e cartelli messicani, la trappola della shaboo nelle Filippine

Secondo l'agenzia antidroga americana (DEA), i cartelli messicani producono il 90 per cento della meth consumata all'interno degli Stati Uniti. I centri di produzione di pseudoefedrina nel Midwest sono stati messi fuorilegge e sono oggi definitivamente chiusi — ma questo vuoto è stato colmato dai "super-laboratori" messicani, che attingono alle "materie prime" di provenienza cinese.

Simbolo delle connessioni tra Messico e Cina è la storia dell'uomo d'affari messicano-cinese Zhenli Ye Gon, arrestato nel 2007: la polizia aveva trovato 182 milioni di euro in contanti nella sua villa di Città del Messico. L'uomo ha poi ammesso di avere venduto tonnellate di sostanze utilizzate per produrre droga agli uomini del cartello di Sinaloa.

È risaputo inoltre che un altro cartello, quello dei Caballeros Templarios, ha inviato in Cina grandi quantità di acciaio estratto illegalmente in cambio delle sostanze necessarie per sintetizzare la droga.

I legami tra i gruppi messicani - e il cartello di Sinaloa in particolare - e la criminalità asiatica sono ampiamente documentati. L'anno scorso Horacio Hernandez Herrera, un membro del cartello di El Chapo, è stato arrestato a Manila, dove secondo la polizia stava cercando di infiltrarsi all'interno delle mafie locali.

Dopo il suo arresto, la polizia delle Filippine ha sequestrato 84 chilogrammi di shaboo purissima, dal valore totale di circa 8,3 milioni di euro, arrestando tre sospetti collegati a Sinaloa.

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Antonio Mazzitelli, che guida l'UNODC in Messico, ha ricordato che le ramificazioni del cartello messicano arrivano fino in Nigeria: lo scorso marzo le autorità della regione di Asaba Delta hanno arrestato quattro messicani e smantellato un "super laboratorio" che sarebbe stato in grado di produrre diverse tonnellate di meth alla settimana.

Leggi anche: La Nigeria ha smantellato un laboratorio di crystal meth costruito con l'aiuto dei messicani

"I loro uomini sono ovunque," ha detto Mazzitelli, in riferimento al cartello di Sinaloa. "Sono in grado di negoziare con i gruppi criminali nigeriani, con quelli europei, e di spacciare in tutto il mondo. Veri uomini d'affari."


Quest'articolo riproduce una parte del dossier sul narcotraffico pubblicato da VICE News lo scorso aprile.

Keegan Hamilton ha contribuito alla stesura di questo articolo.

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