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Italia

Nel centro storico di Roma è stato smantellato un giro di “pizzerie della camorra"

Ventotto fra pizzerie e bar situati nel centro storico di Roma sono finiti sotto confisca dai carabinieri nell'ambito dell'operazione dell'operazione "Pizza Ciro".
Grab da Google Street View

Ventotto fra pizzerie e bar situati nel centro storico di Roma sono finiti sotto confisca dei Carabinieri.

È l'effetto di una misura cautelare avviata dal tribunale nei confronti di quattro uomini, accusati di riciclare i soldi della camorra napoletana attraverso attività commerciali all'apparenza legali.

L'ordinanza ha portato al sequestro, oltre che dei caffè e dei ristoranti, anche di 76 autovetture, 77 società, 41 immobili e diverse centinaia di rapporti bancari.

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Durante il raid, gli inquirenti hanno rinvenuto anche 300mila euro in contanti.

Tutti i beni in oggetto erano di proprietà di Antonio, Salvatore e Luigi Righi - arrestati due anni fa nel corso dell'operazione "Pizza Ciro" - che agivano per conto del clan camorristico Contini riciclando denaro sporco, e di Alfredo Mariotti.

Nello specifico, gli arrestati risultano intestatari di una holding cui faceva capo un vero e proprio impero economico, la cui struttura è stata smascherata dalle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia della capitale.

La società sfruttava dei prestanome a capo di una serie di società, che cercavano di 'ripulire' i soldi della criminalità organizzata ottenuti da attività illecite. Un sistema ampio e complesso, che fatturava molto e dichiarava poco.

Secondo uno studio realizzato nel 2013 da Transcrime, centro di ricerca dell'Università Cattolica, i ricavi annui delle mafie italiane ammonterebbero a 25,7 miliardi di euro, un terzo dei quali finisce nelle tasche della camorra.

Secondo il Rapporto semestrale 2015 della Direzione Investigativa Antimafia, i gruppi criminali campani sono "in grado, da un lato, di infiltrarsi, anche fuori regione, in vari ambiti economici e amministrativi, dall'altro di attrarre figure imprenditoriali sempre più comprendiate nelle attività di associazione mafiosa."

Si tratta, ormai da anni, "di un'organizzazione che si è insinuata in molteplici settori produttivi del paese con un'attenzione particolare verso alcune attività che rappresentano le eccellenze della produzione."

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