Bertien Van Manen racconta le sue foto 'troppo reali'

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A13N2: IL PHOTO ISSUE 2017

Bertien Van Manen racconta le sue foto 'troppo reali'

"La sfida è farsi accettare dalle persone, e diventare loro amiche.”

Per il Photo Issue 2017 abbiamo contattato fotografi da tutto il mondo. Poi abbiamo chiesto ai loro “idoli” di pubblicare qualche loro immagine. Il risultato è un dialogo tra artisti giovani e artisti affermati, un dialogo che tocca le corde dell’ispirazione. Da un lato rendiamo omaggio ai mostri sacri, dall’altro diamo spazio a nuovi artisti. Anna Adamo ha scelto come idolo la fotografa olandese Bertien Van Manen, le cui opere sono esposte nei musei di mezzo mondo.

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"La sfida è farsi accettare dalle persone, e diventare loro amiche,” ha detto Bertien Van Manen in un carteggio mail con Anna Adamo, parlando della sua ricerca fotografica e del suo metodo di lavoro. L’artista olandese è nota per i suoi ritratti d’ambiente, per gli scatti intimi e per l’utilizzo—strumentale—di macchine fotografiche di scarso pregio, usa e getta.

In effetti i suoi lavori principali, realizzati in Cina ed ex Unione Sovietica, devono molto al fatto che Bertien riesce a farsi passare per turista “o un’amica a cui piace scattare fotografie.” Le foto che seguono sono tratte dalla serie che è poi confluita nel libro A Hundred Summers, A Hundred Winters (1995); alcune sono inedite.

Di seguito riportiamo un breve scambio di battute tra Anna e Bertien.

Anna Adamo: Prendiamola come una conversazione.. Come scegli le storie che vuoi raccontare, e di conseguenza come approcci le persone che poi fotograferai?
Bertien Van Manen: Non sempre la storia è interessante, devi scoprirlo tu da sola, devi uscire e vedere con i tuoi occhi.

Avendo fotografato realtà a me sempre vicine quali mia madre, parenti e amici, mi è difficile avere lo stesso approccio con altre realtà che vorrei scoprire. Qual è il consiglio che potresti darmi a riguardo?
Di andarci e usare il tuo fascino umano e femminile, e tanta forza di persuasione.

Non ho fatto nessuna scuola di fotografia e non mi definisco neanche un'appassionata, sono molto più affascinata dalle esperienze dei fotografi e da come siano in grado di raccontarle. Mi sento molto vicina al tuo modo di raccontare le storie e sono affascinata da quello che vedi, si vede che fai parte della storia e che non giudichi mai quello che vedi—anzi, tutto trasmette bellezza in ogni sua forma. Lasci che tutto segua un corso naturale, o fai dei programmi prima di seguire le storie?
Sono stata in Russia e in Cina, e i mondi che ho visto lì sono estremamente diversi dal mio. Sono una persona molto curiosa, a cui piace stare in una situazione completamente nuova. C'è tutta la sfida di farsi accettare dalle persone intorno a me, diventare parte del loro mondo. Dato che non so cosa aspettarmi in una situazione ignota o incerta, non pianifico niente prima. Preferisco lavorare in modo spontaneo e non organizzare troppo.

Ti sei mai sentita limitata/discriminata/in pericolo, in quanto donna in certe situazioni?
Tutto il contrario, ho sempre considerato l'essere donna un vantaggio.

Qual è il tuo sogno? :)
Il mio sogno…?