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Tecnologia

'Fortnite' vuole sfidare lo strapotere di Steam e Google Play Store

Steam e il Play Store dominano il mercato di videogiochi per PC e app da anni. Ora Epic Games, sviluppatore di 'Fortnite', sta facendo leva sulla popolarità del gioco per aprire un nuovo store online.
Matteo Lupetti
Asciano, IT
fortnite
Fortnite. Immagine via: Nintendo eShop

Per anni, in Occidente il mercato dei videogiochi per PC è stato dominato dal negozio online Steam di Valve, così come il mercato delle app su Android è stato dominato dal Play Store di Google. Ma — grazie al videogioco Fortnite — la situazione potrebbe presto cambiare.

Esistono già piattaforme alternative (come GOG) su cui comprare videogiochi per computer, ed esistono videogiochi non disponibili su Steam e ugualmente di enorme successo (come League of Legends, che nel 2016 aveva 100 milioni di utenti al mese) — ma, sinora, Steam ha mantenuto all’atto pratico una posizione di dominio esasperante. E un’alternativa a un negozio che prende il 30 percento degli incassi per abbandonare la curatela dei suoi spazi ad algoritmi difettosi e poco trasparenti e che ha lasciato prosperare truffatori e movimenti neonazisti, sembra necessaria da tempo. Secondo un nuovo sondaggio, l’89 percento degli sviluppatori non pensa che Valve si meriti la sua fetta di torta. Qui entra in scena Epic Games.

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Epic Games è lo sviluppatore di Fortnite, un videogioco tanto popolare da contare 200 milioni di utenti in tutto il mondo tra console, computer e smartphone, e da essersi persino meritato un attacco da parte di Selvaggia Lucarelli. Su computer, Fortnite non è però disponibile tramite Steam: chi vuole giocarci deve passare attraverso il launcher di Epic Games. Ora, questo launcher si è evoluto, diventando un vero e proprio negozio online, con videogiochi di altri sviluppatori e di altri editori. Offrirà agli utenti due giochi gratuiti al mese e agli sviluppatori chiederà una percentuale di incassi inferiore rispetto a quella chiesta da Valve (il 12 percento).

La situazione è simile anche per quanto riguarda Android, che è formalmente una piattaforma aperta, ma che è in realtà dominata in Occidente dal Play Store di Google. Epic Games ha potuto approfittare della popolarità di Fortnite per distribuire il titolo con un launcher autonomo, senza appoggiarsi al Play Store; anche questo launcher si evolverà nel 2019 in un Epic Games Store, pronto a cambiare totalmente il mercato e a scardinare la posizione dominante di Google.

La reazione dell’industria all’annuncio dell’Epic Games Store è stata a dir poco entusiasta. Team Meat — sviluppatore del celebre platform Super Meat Boy — ha annunciato che su computer il suo prossimo Super Meat Boy Forever sarà per un anno esclusiva di Epic Games Store e altri giochi stanno rimandando l’uscita su Steam preferendo invece il lancio sulla nuova piattaforma.

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È chiaro che dietro a simili scelte ci siano anche accordi economici, ma per alcuni sviluppatori la speranza di un futuro in cui potranno scegliere dove lanciare le proprie opere è a prescindere liberatoria. “Spero che ci vadano un sacco di giochi grossi e che questo costringa Steam a preoccuparsi della situazione” ha dichiarato su Discord Tommy Refenes di Team Meat.

Non è però tutto così semplice. Epic Games Store non ha gli anni di esperienza di Steam: soffre di carenze importanti — per esempio per quanto riguarda i rimborsi e per quanto riguarda il rispetto del GDPR, il nuovo regolamento sulla privacy entrato in vigore in Europa quest’anno —, mentre il fatto che intenda selezionare i giochi all’ingresso preoccupa gli sviluppatori più piccoli, che temono di essere esclusi. Epic Games è poi posseduto per il 48% dal gigante cinese Tencent, proprietario tra le altre cose di WeChat e di Riot Games ( League of Legends), nonché azionista di Supercell ( Clash of Clans), Activision Blizzard, Ubisoft e Bluehole (lo sviluppatore del principale concorrente di Fortnite, PUBG). Tencent è — per incassi — la più grande azienda di videogiochi al mondo e pubblica quello che è probabilmente il videogioco in assoluto più giocato al mondo: Honor of Kings (chiamato da noi Arena of Valor). 200 milioni di giocatori. Al mese.

Tencent possiede anche WeGame — l’equivalente cinese di Steam. Steam sta arrivando solo ora ufficialmente in Cina — dove i videogiochi devono rispettare rigidi regolamenti per essere approvati — e anche se molti videogiocatori cinesi usano già clandestinamente la versione internazionale di Steam, WeGame ha almeno 200 milioni di utenti, forse più di quanti ne abbia la piattaforma di Valve in tutto il mondo (nel 2015 contava 125 milioni di utenti attivi).

In sintesi, Epic Games Store da una parte apre a un mercato più plurale, dall’altra rafforza la posizione dominante di Tencent — un’azienda tanto legata alla dittatura cinese da aver realizzato un simulatore di applausi per l’ultimo congresso del partito di governo.

Se volete restare fuori dallo scontro tra titani che sembra destinato ad agitare il settore nel prossimo futuro, il nostro consiglio è di acquistare (quando possibile) videogiochi per computer e Android su itch, che si preoccupa davvero di valorizzare le opere più interessanti e che offre agli sviluppatori la possibilità di scegliere quale percentuale degli incassi lasciare alla piattaforma. Senza contare che è già piena di videogiochi gratuiti.