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Musica

La mamma di Lil Peep ha rilasciato un'intervista a Pitchfork

Liza Womack ha parlato della musica, della depressione e dell'uso di droghe del figlio a un anno dalla sua morte.
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Fotografia via Instagram.

Lil Peep è morto per un'overdose di Xanax e Fentanyl un anno fa, il 15 novembre 2017. In occasione del primo anniversario della sua scomparsa, il sito americano Pitchfork ha pubblicato un'intervista a Liza Womack, sua madre, che da allora gestisce il catalogo del figlio e ha curato personalmente la pubblicazione del suo nuovo album Come Over When You're Sober Part 2, di cui abbiamo tradotto e spiegato le parti migliori. L'intervista comincia con un ritratto della Womack nella sua casa di Huntington, vicino a New York City. L'intervistatore, Matthew Schnipper, la descrive dicendo che ha "i lunghi capelli di una cantante folk". Il fratello maggiore di Peep, Oskar, è al piano di sopra a giocare ai videogiochi. I due si mettono a parlare al tavolo della cucina e ripercorrono la vita di Peep tramite la lente dell'esperienza di Womack. È un articolo ai limiti del commovente; per chi non mastica l'inglese e non può leggere l'intervista originale, ecco un riassunto dei suoi punti salienti.

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IL RAPPORTO PROBLEMATICO TRA LIL PEEP E IL PADRE

Peep cominciò a "fare le sue cose", perdendo interesse nella scuola, a partire da quando aveva dodici anni. Secondo Womack alla base del problema c'era il rapporto tra suo figlio e il padre, che se ne andò di casa divorziando da lei quando Peep aveva 14 anni. Womack racconta un episodio in cui suo marito doveva portare Peep a un appuntamento dallo psicologo, da cui avevano deciso di mandarlo per permettergli di parlare e confidarsi con qualcuno, ma scappò dalla finestra di casa per evitare la cosa.

È STATA LA MAMMA DI LIL PEEP A DARGLI IL SUO NOME DA RAPPER

Womack racconta che "Lil Peep" era un soprannome dato da lei al figlio, che aveva inizialmente scelto di chiamarsi "Trap Goose". Lui gli disse che aveva deciso di cambiare nome facendole ascoltare "Five Degrees", in cui rappa "Got my name from my mother".

LA TRISTEZZA DI PEEP

Womack dice di essersi resa conto solo molto tardi che suo figlio aveva "una vera tristezza emotiva e psicologica". Racconta che verso i sedici anni Peep perse molti dei suoi amici, passava molto tempo da solo a letto nella sua stanza, alle cui finestre aveva appeso tende nere. Aggiunge che "c'era un sacco di cenere in giro" e che era lei a pulirgli la stanza "quando la lasciava entrare". Womack afferma che Peep non stava bene nemmeno quando scelse di andare a vivere in California per perseguire una carriera nel mondo della musica: "Era solo e aveva una paura mortale. Aveva diciassette anni. Non poteva nemmeno firmare il contratto [della sua futura casa] perché era troppo giovane".

LE DROGHE E GLI ANSIOLITICI

Womack sapeva che suo figlio stava sperimentando con diverse droghe. Lo seguiva nei suoi live su Periscope e gli scriveva messaggi invitandolo a stare attento e a non "provare brutte droghe". Sapeva che prendeva Xanax "non molto spesso", sia per rilassarsi che prima di esibirsi dal vivo. Dice che Peep non prendeva oppioidi, ma che lo aveva visto postare delle fotografie di righe di cocaina e aveva paura che avesse provato la ketamina. "L'erba è una medicina, per quello che mi riguarda", aggiunge. Secondo Womack, le droghe erano un modo che Peep aveva per reggere alle pressioni della fama. Lei non lo affrontava a muso duro ma cercava di "mostrargli la luce alla fine del tunnel" mandandogli fotografie della sua nuova casa e del cane di famiglia per evitare reazioni violente da parte sua.

Womack dice anche di essere in contatto con la madre di XXXTentacion, ucciso a giugno 2018, e di avere condiviso con lei un libro che l'ha aiutata a stare meglio intitolato When Your Child Dies. Stando all'articolo, Womack sta inoltre collaborando con il regista Terrence Malick a un documentario sulla vita e la musica di Peep. Tutto il resto è nell'intervista completa.

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