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Instagram

Questo esperimento mostra quanto è facile prendere in giro tutti (e fare soldi) su Instagram

Ovvero: come un'agenzia di marketing ha creato delle finte influencer ed è riuscita a farsi pagare dai brand per fargli pubblicità.
Il profilo di una delle finte influencer in questione. Grab via Instagram/calibeachgirl310.

Oltre a essere il social maggiormente contaminato dalle foto delle vacanze altrui e il preferito dai rapper italiani per pubblicare stories NSFW per sbaglio, Instagram è anche un posto in cui girano tantissimi soldi. Ma questa non è una novità. La novità semmai è che per farli non serve essere davvero una celebrità. A volte, pare, basta un piccolo investimento iniziale.

È quello che ha dimostrato un esperimento di Mediakix, un'agenzia di marketing con sede in California che lavora con influencer, blogger e youtuber. Mediakix ha creato due finti profili Instagram, li ha riempiti di foto scattate tutte durante lo stesso servizio fotografico o addirittura prese da internet, li ha fatti crescere comprando un po' di follower, like e commenti e poi ha provato a monetizzare.

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Sul sito di Mediakix si può leggere un resoconto dettagliato di tutti i passi dell'esperimento. Per farla breve, nel giro di tre mesi i profili in questione—calibeachgirl310, a nome della finta modella californiana Alexa Rae, e wanderingggirl, a nome della finta fotografa di viaggio Amanda Smith—hanno accumulato rispettivamente 50 e 30mila follower e migliaia di like per post, il tutto con un investimento totale di circa 1100 dollari spesi per l'acquisto di follower prima, e like e commenti poi.

Una volta raggiunto un certo seguito Mediakix ha iscritto i due account a una serie di piattaforme di influencer marketing. Si tratta di siti che fungono da agenzia per gli influencer (ovvero, per chiunque abbia un account con un numero di follower maggiore di una certa soglia—10mila nel caso dell'esperimento di Mediakix), mediando tra loro e i brand che hanno bisogno di campagne pubblicitarie.

Basta guardare i post dei due finti account in questione per capire che c'è qualcosa di finto: hanno migliaia di like ma solo qualche decina di commenti e questi sono tutte frasi palesemente generate da un algoritmo. Eppure, a quanto pare, le piattaforme di marketing a cui si sono rivolti quelli di Mediakix non si sono insospettiti dalla cosa.

Risultato: Alexa e Amanda (che non esistono) nel giro di un paio di mesi sono riuscite a ottenere una serie di proposte di campagne pubblicitarie. Niente di grosso, dai 100 ai 300 dollari al mese o prodotti omaggio, ma pur sempre di soldi si tratta. Alexa, il cui account era orientato sulla moda, ha ottenuto una proposta da un'azienda di costumi da bagno e una da un'azienda di cibo e bevande. Amanda, che dalla sua bio di Instagram si occupa di viaggi e fotografia, ne ha ricevuta una da una marca di alcolici.

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Secondo uno studio di quest'anno, il giro d'affari dell'influencer marketing ha superato il miliardo di dollari. Più il mercato cresce, più i brand ci si buttano, più le agenzie hanno necessità di trovare influencer a cui affidare le campagne. Il che spiega come mai situazioni come quella dell'esperimento non solo possano verificarsi ma non siano nemmeno particolarmente rare o stupefacenti.

Ovviamente, essendo Mediakix fondamentalmente un'agenzia di pubblicità, lo scopo dell'esperimento non era guadagnare—e infatti nessuna delle offerte ricevute è stata accettata. Piuttosto era un tentativo di attirare l'attenzione sul problema di cosa sta diventando il mondo degli influencer e della pubblicità su Instagram (spoiler: una giungla piena di bot) per convincere i brand ad affidarsi a piattaforme più serie (spoiler: come Medikix).

Ovviamente.

Ora scusatemi un secondo mentre cerco "come comprare follower tutorial" su Google.

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