Tutte le fasi che attraversi quando ti lasci con qualcuno
Illustrazioni di Ashley Goodall e Ben Thomson.

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relazioni

Tutte le fasi che attraversi quando ti lasci con qualcuno

Fondamentalmente, dovrai passare per un sacco di brutti momenti, ma alla fine andrà tutto bene.

Abituarsi a essere single è come trasferirsi in Danimarca. È un posto strano e ci metti un po' ad acclimatarti. Il primo mese lo passi a chiederti dove sono? Chi sono queste persone con cui sto bevendo? E la notte, Voglio andare a casa. Il primo mese è zuppo di lacrime e cocktail sperimentali e lo odierai, ma ti piacerà anche un po'. Quel primo mese sarà una fonte di dramma e auto-indulgenza su scala planetaria, e ti sentirai in diritto di crollare tutte le volte che vorrai.

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Ma il tempo vola. I mesi passano e alla fine non avrai più il diritto di annoiare gli amici con le tue storie tristi. Alla fine, quando dirai qualcosa sulla tua ex che pensavi fosse divertente—volevi fosse divertente—qualcuno ti si avvicinerà all'orecchio e ti bisbiglierà, "Ehi, lo so che è stata dura, ma… dai, è passato un anno."

E avrà ragione. Un anno è il tempo massimo che puoi concedere al tuo malessere, ma è anche il tempo che serve per abituarsi a essere single. Un anno è il tempo che serve a ricalibrare totalmente la tua vita e metterti a tuo agio. Magari basta fare solo un passo avanti ogni tanto.

Eccoli, questi passi avanti.

IL PRIMO MESE: LA ROTTURA

Non è mai una vera sorpresa. Quando poi le analizzi, le rotture hanno tutto un senso loro, e vedi che i vostri cammini hanno cominciato a dividersi mesi prima, come binari che si allontanano nella nebbia, e nessuno ha voluto farci caso. Avete passato tutto quel tempo a litigare su chi doveva fare la spesa, o a fingere di stare bene dopo una notte di lacrime. Nessuno dei due ha mai detto come si sentiva davvero, peggiorando solo la situazione con il vostro orgoglio e la vostra pigrizia.

E quindi, ecco che ti trasferisci sul divano di un amico, e tutti i giorni ti svegli con un sapore in bocca che è sia di calzini che di rose. Non hai grossi rimpianti, è solo che ti chiedi ora chi sei. Se sei un uomo, tenterai di risponderti con una barba. Se sei una donna, con una frangetta. O forse platinandoti. E indipendentemente dal genere, ti sbronzerai in continuazione fino a quando, magari un paio di settimane dopo, farai sesso non protetto con una persona che ti fa schifo e tutto il tuo corpo si sentirà strano: cos'è questo? E perché è tutto così appiccicaticcio? E che cazzo hai sul collo?

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Il primo mese è surreale, e alla fine non imparerai un bel niente. Solo che Tinder fa schifo e tu non sei capace di usarlo.

IL SECONDO MESE: SESSO POST-ROTTURA

Nella vita adulta ci sono solo quattro piaceri genuini. E sono, in ordine sparso: il formaggio fuso, dormire tutto il pomeriggio di Natale, la pioggia sul tetto di notte, e il sesso post-rottura. Ora, alcuni pensano che il sesso post-rottura non faccia che causare altri problemi, e hanno ragione. Ma queste persone non hanno mai vissuto davvero. Il sesso post-rottura è bellissimo.

Di solito comincia due mesi dopo la rottura. Vi trovate per un caffè, cioè, solo una mezzora, e poi qualcuno comincia a frignare un po' (sarai tu) e sempre tu ammetterai che è più difficile del previsto. "Mi manchi," dirai. Ci sarà una pausa in cui l'ex valuterà le opzioni a disposizione. Ammettere di provare la stessa cosa è una manifestazione di debolezza, ma in quel momento i tuoi occhi avranno preso la consistenza e la dimensione di quelli di una triglia, quindi si accorgeranno che non c'è nulla da perdere. "Andiamo a casa," dirà. "Devi ancora prendere i tuoi DVD."

E così andrete e vi farete del male a vicenda. Forse vi bacerete, forse no, ma sarà come entrare nella vostra cameretta di adolescenti, e stuprarla. Le cose alle pareti sono ancora quelle che hai messo tu. Ci sono tutte le cose che erano tue, che amavi. I ricordi. La tua casa. La tristezza e il frutto proibito. Spingi e urli contro il ventilatore a pale perché il cuore ti fa male, ma gli organi genitali cantano di gioia. E per la prima volta in un mese sarà tutto a posto. No, anzi—sarà tutto meglio di quanto non sia mai stato.

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IL TERZO MESE: LA SECONDA ROTTURA

Il problema con il sesso post-rottura è che può finire in due modi. O tornate insieme, o vi distrugge. E se la seconda opzione può avere un sacco di varianti, in fondo si riduce a una cosa sola. Che è: c'è sempre uno dei due a cui passa più in fretta.

Forse sarai tu. Se è così, congratulazioni! Puoi chiudere ora questa pagina e leggere il follow up a questo articolo, "Che bello innamorarsi!!!!" Ma se non sei tu, allora continua a leggere, amico mio. Perché un giorno ti diranno, o ti scriveranno, o scoprirai su Instagram che la tua ex ha trovato qualcuno, e capirai che si sta allontanando da te su un treno molto veloce, diretta in un posto molto bello, senza nemmeno degnarti di uno sguardo mentre rimpicciolisci alle sue spalle.

IL SESTO MESE: GIURI CHE STAI BENISSIMO… MA È VERO?

I capelli ti sono ricresciuti, e sei anche uscito con un paio di persone simpatiche. Dici a tutti che stai bene, ma il tuo sguardo fisso e vuoto ti rende poco credibile. Ma stai bene. Poi un venerdì sera bevi tre bicchieri di vino e passi quattro ore a stalkare la tua ex sui social. Era un brufolo che volevi schiacciare. Ora l'hai schiacciato e ti senti così bene, ma poi comincia a sanguinare e tu continui comunque a schiacciare. C'è una foto della tua ex e del suo nuovo ragazzo che sorridono, una in cui nuotano, poi giocano con un cane—SI SONO PRESI UN CANE?—e tu schiacci e schiacci. I post su Facebook sono melensi e grotteschi. I tuoi amici—persone che conoscevi e di cui ti fidavi—mettono like a questo schifo e commentano "CARINI!!" sotto le foto. Vorresti fermarti, hai le mani piene di sangue, ma non ce la fai. Sono passati sei mesi, ora. A questo punto dovresti aver superato la cosa, ma non è così. Non l'hai superata per niente.

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IL NONO MESE: DAVVERO, FORSE L'HAI SUPERATA

A questo punto avrai una camicia apposta per gli appuntamenti e un sacco di opinioni su Tinder. Se ti piacciono i maschi, a quel punto avrai imparato che non devi mai fidarti di un uomo che si fa una foto con un pesce in mano. Se ti piacciono le femmine, avrai imparato a odiare le foto delle ragazze che spingono il carrello nel muro del binario 9 e 3/4. Non sai nemmeno dove cazzo stia quella roba di Harry Potter ma tutte le ragazze su Tinder ci sono state. Strano.

La vita avrà ormai un ritmo in cui sei a tuo agio. Non ti inventerai più conversazioni ipotetiche in cui fai la summa di tutta la verità dell'universo, ci costruisci una lancia e infilzi l'immagine mentale della tua ex. Sei andato avanti, sei felice.

Tranne le domeniche. Non sei mai felice di domenica perché la vita da single è una vita con i contrasti tirati su al massimo: i bianchi sono bianchissimi, ma i neri sono pozzi senza fondo. E dopo un sabato sera, non c'è momento in cui sei più solo e senza speranza che di domenica pomeriggio.

IL DODICESIMO MESE: E ADESSO?

Bene, ti è passata davvero. Sei single da talmente tanto che nemmeno ti ricordi come sia avere una relazione. Chiamerai il tuo amico Steve, "Ehi Steve, birra venerdì?" e Steve dirà, "Certo, fammi solo sentire Brenda." E tu, "Sentire… Cosa? Aspetta, ma Brenda non è invitata."

E appenderai pensando che Steve abbia torto. Perché dal punto di vista di un single, le relazioni non hanno nessun senso. Merda, sei così single che a volte ti chiedi se sia possibile per te innamorarti di nuovo. Tinder e il cinismo hanno rovinato per sempre la tua capacità di essere impressionato abbastanza da una persona da decidere di mescolare le vostre vite? Di vivere la vita di Steve e Brenda? Di mettere su Instagram foto dell'altro che mangia pasta al sugo? Chi mai lo vorrebbe?

Tu, tu lo vuoi. E un giorno succederà. Ti innamorerai di nuovo e mangerai 12 piatti di pasta al sugo pensando che quella che hai di fronte sia la persona più bella del mondo. E poi ti butterai sul divano con quella persona e penserai che sei talmente pieno che ti viene da vomitare, ma sei anche completo—e così felice.

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