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Tecnologia

Tutti i trucchi per rendere la vostra faccia irriconoscibile ai computer

Per farla breve, in futuro sarà la moda a proteggere la nostra privacy. Ma i trucchi e i tagli di capelli riusciranno davvero a tenere lontani gli algoritmi di riconoscimento facciale?

I fantasmi del nuovo millennio sono quelli invisibili ai software di riconoscimento facciale. Per diventare uno di loro basta seguire le istruzioni di un utile tutorial su YouTube: tutto quel che serve sono nastro, forbici, ombretto e quello che si chiama CV Dazzle. Sviluppato dall’artista Adam Harvey, CV Dazzle è una moderna rivisitazione dei rivestimenti mimetici utilizzati dalle navi nella seconda guerra mondiale per non essere individuate dai sottomarini.

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Questa versione invece è pensata per nascondersi dalle telecamere (“CV” sta per computer vision e “Dazzle” vuol dire abbagliare, confondere). Anche il video è opera di un artista, Jillian Mayer. “Più scombini il tuo look,” applicando il trucco brillante sul naso, sulle labbra o intorno agli occhi, “più sarà dura per il computer identificarti,” sostiene Jillian. Funzionano anche altri tipi di decorazione del volto—a quanto pare i camuffamenti del futuro saranno alquanto appariscenti.

Un paio di anni fa, Adam Harvey e DIS Magazine hanno fornito qualche esempio di look mimetico:

I computer stanno diventando sempre più bravi a riconoscere i volti (non oscurati), e le aziende che hanno a che fare con grandi quantità di foto sono molto interessate alle tecnologie di riconoscimento facciale. Facebook, che ha acquisito face.com nel 2011, è stato recentemente criticato da un senatore americano a proposito della faccenda dell’analisi dei volti. Nonostante tutto, il social network continua a incoraggiare i suoi utenti a “taggare” le persone nelle foto. Google ci ha messo un po’ ma ha dichiarato che proibirà i software di riconoscimento facciale su GoogleGlass (anche se non c’è certezza che il divieto sarà rispettato da tutti).

Facebook per ora limita la funzione di riconoscimento dei volti alla cerchia di amici dell’utente—non è permesso identificare chi non è tuo amico—ma ha un database di volti sterminato. Una potenziale miniera d’oro per chi vuole identificare qualcuno su internet, spiega sul sito NPR Neeraj Kumar, esperto di riconoscimento facciale dell’Università di Washington.

“Penso che la maggior parte della gente creda davvero di essere anonima in pubblico,” ha detto a Motherboard Jennifer Lynch, legale della Electronic Frontier Foundation. Lynch sostiene che l’anonimato sia un aspetto cruciale della spazio pubblico e della comunicazione, e ci permette di partecipare liberamente alle società democratiche. “[Quando le persone] vengono osservate,” dice, “il loro comportamento cambia e i rapporti interpersonali diventano più freddi e distaccati. Non è un tipo di società in cui vorrei far crescere mio figlio.”

Comunque sia, il software è già lì bello e pronto. Sta solo aspettando di ricevere dati appropriati—cioè facce leggibili—da analizzare. Come scriveva lo scorso agosto il mio collega Brian Merchant, un sistema di riconoscimento facciale di massa, sviluppato dal dipartimento di sicurezza nazionale americano, dovrebbe essere pronto tra cinque anni. Per ora sappiamo solo che si chiama Biometrical Optical Surveillance System—o BOSS, che suona più amichevole. Anche l’FBI sta lavorando al proprio sistema di identificazione dei volti, che dovrebbe essere in grado di riconoscere i soggetti all’interno di “database pubblici”—come Facebook, guarda a caso. (L’FBI è stata citata in giudizio per questo programma; al momento, esiste un divieto di utilizzare tecnologie biometriche in tre stati americani: Illinois, Texas, e Washington.) Gli Stati Uniti vantano il più vasto sistema di riconoscimento d’identità—il Dipartimento di Stato gestisce 75 milioni di fotografie per il controllo dei visti—ma questo tipo di tecnologie vengono usate in tutto il mondo.

“Attualmente la tecnologia è a un livello in cui gli algoritmi di riconoscimento facciale potrebbero essere utilizzati su qualsiasi dispositivo,” dice un esperto di questi software su NPR, “dai telefoni cellulari ai motori di ricerca multi-server che possono scansionare 100 milioni di volti in pochi secondi.”

Tutto questo, però, solo se non avete ancora imparato qual è il “trucco” giusto da usare. O se avete dimenticato a casa gli occhiali a infrarossi e il mantello anti drone.