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Tecnologia

Saltando dentro una rupe virtuale

Ci siamo trastullati con Tango, il nuovo gadget di Google, e non siamo sicuri che ci sia piaciuto.
Immagini: Project Tango

Non appena mi sono messo in testa Tango, il nuovo gadget di Google progettato per replicare virtualmente la realtà, mi sono ritrovato in piedi su una piattaforma sul ciglio di un precipizio che sembrava profondo qualche centinaia di metri. Ho fatto un passo indietro virtuale.

Fino a quel momento tutto sembrava tanto reale che guardare giù per il precipizio mi faceva venire la nausea, ma forse per il chiacchiericcio di sottofondo delle persone che affollavano la conferenza I/O di Google, l'esperienza di tuffarmi virtualmente giù da una rupe non è stata esattamente come mi aspettavo.

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Nonostante ciò, dopo essermi trastullato con uno dei gruppi di sviluppatori di Tango, non ho potuto fare altro che pensare che il loro slogan “we like epic shits” fosse azzeccatissimo. Project Tango è il prodotto dell'ingegno della divisione di Google Advanced Technology and Projects. Lo strumento di per sé sembra un piccolo tablet normalissimo. Google ha preposto un apparecchio simile a un Oculus Rift da attaccare alla testa in modo da poter fare esperienza del crossover digitale-analogico con le mani libere.

Una delle videocamere sul tablet è una piccola lente fisheye—con obiettivo ultra-grandangolare che permette una visione a 180 gradi. Quella che sembra un'altra videocamera è in realtà un sensore a raggi infrarossi, che Tango utilizza per tracciare il mondo fisico in 3D durante il movimento. Il risultato è l'esperienza di una realtà mista; il dispositivo incorpora le caratteristiche del mondo reale in un ambiente virtuale, digitalizzando tutto ciò che ti circonda.

Immagine: Screenshot dal video promozionale di Project Tango

Mentre mi aggiravo sul ciglio del burrone virtuale, ho passato un minuto a guardarmi intorno esplorando lo scenario. Un metro nel “mondo reale” era traslato in modo identico a un metro nel mondo virtuale. Ho provato poi l'esperienza di un altro scenario e mi sono ritrovato immerso in un acquario virtuale—una metafora adatta per una conferenza della Silicon Valley.

Indossare il dispositivo Tango e mettermelo sopra gli occhi è stato come avere un assaggio del futuro. È un po' pesante, non lo userei per giocare a Gears of War molto a lungo. Inizialmente è stato difficile liberarsi dallo scetticismo—il mondo del precipizio sembra completamente finto, invece il mix di realtà provato nell'acquario (l'acqua, i pesci e la superficie erano “aderenti” alla diretta della videocamera) era un'esperienza inedita. Mi faceva venir voglia di nuotare fino alla superficie per riprendere fiato.

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Dopo essermi tolto lo strumento dalla testa ho avuto la possibilità di giocherellare con qualcuna delle app disponibili sullo schermo piatto a 1920x1200 pixel del tablet. È stata un'esperienza interessante, navigavo in dei mondi virtuali usando un tablet che mi permetteva di muovermi avanti e indietro liberamente. Usavo Tango come una specie di torcia per un mondo virtuale.

La prima cosa che ho provato è stato un gioco ambientato durante un'apocalisse zombie, in cui un elicottero da guerra volava sopra un paesaggio virtuale, e io sostanzialmente mi aggiravo per l'auditorium, scontrandomi ogni tanto con altri partecipanti dell'I/O, mentre distruggevo zombie con l'artiglieria esplosiva.

Dubug mode: la vista della videocamera di Tangomentre traccia i dati del luogo. Immaginedell'autore.

La grafica del gioco era buona per essere una demo: Tango è alimentato dal chip Tegra K1 di Nvidia, che in una demo mostrava una versione davvero realistica della testa di un tizio pelato. Immaginate se qualcuno costruisse uno sparatutto multiplayer in prima persona per questo aggeggio e organizzasse un torneo in un auditorium enorme. Non so se sarebbe un pandemonio o una figata pazzesca.

Oltre ai giochi, Tango ha delle utilità pratiche. Un paio di programmatori con cui stavo chiacchierando allo stand della Google Advanced Mobile Applications mi hanno detto che la compagnia ha intenzione di trasformarlo in un apparecchio medico—in modo da mettere delle “etichette” virtuali e altri segni d'identificazione sui pazienti che sono in attesa di essere operati.

Project Tango, come dice il nome, è solo un progetto, ma inizieremo a vederne presto le applicazioni. Il kit per programmatori sarà in vendita “quest'anno, tra un po'” per 1.024 dollari, mi ha detto uno dei rappresentanti. Quindi se qualcun altro volesse fare un salto da una rupe virtuale, potrebbe vedere presto esaudito il suo desiderio—se ha grana da sborsare.